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Incidente tra auto e treno in via Casilina: linea ferroviaria Termini-Centocelle ferma completamente

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Incidente tra auto e treno in via Casilina: linea ferroviaria Termini-Centocelle ferma completamente

La linea ferroviaria Termini-Centocelle è al momento non operativa a causa di un incidente che ha coinvolto un treno e un’auto. I passeggeri sono stati informati che possono utilizzare il bus 105 come alternativa.

L’incidente si è verificato lungo via Casilina, nel quartiere di Torpignattara a Roma, intorno alle 10 di oggi, mercoledì 12 marzo. La sospensione della linea ferroviaria riguarda entrambe le direzioni. Atac ha comunicato che il bus 105 è disponibile per i viaggiatori colpiti dal disservizio.

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Nicola Cavalieri, capo della Omicidi, convocato in commissione per ricevere l’audio delle sevizie

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Nicola Cavalieri, capo della Omicidi, convocato in commissione per ricevere l’audio delle sevizie

La commissione bicamerale d’inchiesta per la scomparsa di Emanuela Orlandi ha convocato Nicola Cavaliere, responsabile della sezione Omicidi della Squadra Mobile nel 1983. Le audizioni proseguono mentre emergono nuove rivelazioni sul caso di Emanuela e su Mirella Gregori.

Chi è Nicola Cavaliere

Nato nel 1949, Nicola Cavaliere ha ricoperto ruoli di responsabilità nella polizia italiana, culminando nel 1990 come capo della Squadra Mobile di Roma. Cavaliere ha avuto un ruolo centrale nelle indagini sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, collaborando strettamente con gli agenti dei servizi segreti. È stato lui a contattare Mario Meneguzzi, figura chiave nelle indagini, e a gestire il riconoscimento della voce di Emanuela nel “audio delle sevizie”.

L’audiocassetta delle sevizie

L’audiocassetta che ha destato attenzione è stata recapitata all’Ansa da un giovane che si è presentato come uno dei sequestratori. Essa contiene lamenti riconducibili a una giovane donna, mentre il messaggio sul lato opposto è stato pronunciato con un accento straniero. Riconoscimenti contrastanti sono stati fatti tra i familiari di Emanuela e altri testimoni. Pietro Orlandi ha sostenuto che “la voce corrispondeva a quella di Emanuela”, mentre altri non sono stati in grado di confermare tale identificazione.

Successivamente, ci sono state teorie secondo le quali l’audiocassetta era una versione ridotta di un nastro originale più lungo, che avrebbe contenuto minacce e torture. Anche il Sismi, servizio segreto italiano, ha confermato l’autenticità della voce. Tuttavia, rimangono domande sulle informazioni fornite ai familiari nel corso delle indagini e sul destino del nastro originale, che sembra andato perso: “Lo cerco da anni – ha sempre dichiarato Pietro Orlandi – Ma sembra svanito nel nulla”.

Domani, nel corso dell’audizione, si attende che Cavaliere possa fornire chiarimenti sul nastro delle sevizie, continuando a sollevare interrogativi che perdurano da oltre quarant’anni sulla misteriosa scomparsa di Emanuela Orlandi.

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La storia incredibile del funzionario del ministero che ha subito un violento pestaggio per una mancata promozione

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La storia incredibile del funzionario del ministero che ha subito un violento pestaggio per una mancata promozione

Proseguono le indagini sull’aggressione subita da Vittorio Rapisarda, dirigente del Mit, avvenuta il 4 ottobre a Roma. I carabinieri stanno analizzando i telefoni della vittima e altre prove per fare chiarezza sull’accaduto.

Aggressione e arresto

L’ingegnere Vittorio Rapisarda è stato brutalmente picchiato nell’androne di un palazzo vicino a piazza di Spagna. L’aggressore, travestito da elettricista, ha colpito Rapisarda con un bastone, rubando il suo borsone e lasciandolo semi svenuto a terra. Dopo un’attenta indagine, i carabinieri hanno arrestato un 55enne, attualmente in carcere, accusato di tentato omicidio aggravato e rapina.

Indagini sul mandante

Le indagini rivelano un inquietante dettaglio: l’aggressore, Giancarlo S., potrebbe aver agito su ordine di un mandante. Durante l’interrogatorio di garanzia, ha scelto di non rispondere alle domande, mantenendo segreto il nome della persona che lo ha assoldato. Si sospetta che il mandante possa essere un collaboratore di Rapisarda, in quanto la violenza potrebbe derivare da un risentimento legato a un mancato incarico professionale.

Nelle prossime ore, i carabinieri stanno esaminando le telecamere di sorveglianza e analizzando ulteriori contatti telefonici misteriosi avvenuti tra Rapisarda e il suo collaboratore dopo l’aggressione. La domanda rimane: perché questi contatti su un numero ‘segreto’?

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