Cronaca
Incontro interreligioso a Roma: il Tavolo del Ramadan

Marzo è un mese sacro per le tre religioni monoteiste. Per l’Islam, è il mese del Ramadan; per il Cristianesimo, il mese dell’Annunciazione a Maria; per l’Ebraismo, è il mese di Purim. Il 17 marzo, a Roma, si terrà un incontro interreligioso per approfondire la reciproca conoscenza, lanciare un messaggio universale di pace e invitare alla riconciliazione tra le comunità.
Il Tavolo del Ramadan – Iftar, di cosa si tratta
Il 17 Marzo, a Roma, si svolgerà la I Edizione di “Il Tavolo del Ramadan – Iftar”, un evento che riunirà autorità religiose e rappresentanze diplomatiche italiane e straniere. Tra i prestigiosi ospiti, il Segretario di Stato Vaticano, S.E. il Cardinal Pietro Parolin. L’iniziativa è promossa dall’Ambasciatrice del Regno del Marocco presso la Santa Sede, S.E. Rajae Naji, e organizzata dalla Media International Communication Club – MICC, presso l’hotel St. Regis alle 18.30.
“Partire col formare un ‘Tavolo’ con la presenza delle massime autorità religiose, soprattutto durante questo Giubileo che coincide con il mese Sacro di Ramadan, rappresenta un’occasione importante per lanciare un messaggio universale di amore e buona convivenza”, ha affermato S.E. l’Ambasciatrice Rajae Naji.
“Conoscersi per rispettarsi è un antico percorso che richiede partecipazione di uomini e donne di buona volontà. Solo attraverso la conoscenza possiamo esplorare la bellezza dei nostri mondi. Questo evento vuole tracciare una prospettiva di una corretta governance che deve contribuire ad una giusta ed equilibrata convivenza civile”, ha dichiarato Nizar Ramadan, presidente del Comitato Organizzativo dell’evento.
Il “Tavolo di Iftar” vedrà la partecipazione di diverse autorità e intende riflettere su temi urgenti come la Pace, la fame nel mondo e le crisi economiche e sociali. La condivisione dello spazio è vista come una “convivialità”, un’iniziativa di reciprocità che si alimenta attraverso un confronto pacato, con l’obiettivo di trasmettere messaggi positivi alla collettività grazie anche alla diplomazia religiosa.
Cronaca
Le testimonianze e gli eventi accaduti

Continuano senza sosta le ricerche del ragazzo, presumibilmente un minorenne mulatto, lanciatosi nel Tevere nella tarda mattinata di venerdì e da allora scomparso. I vigili del fuoco sono all’opera con sommozzatori, fluviale, personale del Taf e droni.
L’ultimo avvistamento
Le ricerche del minore disperso nelle acque del fiume Tevere, a Roma, sono iniziate il 7 marzo. L’ultimo avvistamento è avvenuto all’altezza del ponte Principe Amedeo Savoia, nei pressi di piazza della Rovere.
Le testimonianze
A dare l’allarme un passante che, intorno alle 12:20, ha visto un ragazzo di colore spogliarsi, abbandonare i vestiti sul ponte e lanciarsi nel fiume da cui non lo ha visto riemergere. Gli indumenti sono stati acquisiti e consegnati al commissariato Trastevere.
Un operaio della ditta impegnata per i lavori sulla banchina del Tevere ha raccontato: «Stavamo lavorando all’altezza di ponte Amedeo duca d’Aosta quando abbiamo notato un ragazzo spogliarsi e buttarsi di testa in acqua. Nuotava male, poi un vigile urbano che era lì con noi lo ha chiamato, gli diceva ‘Vieni qui, vieni qui’, ma quello ha continuato a nuotare per raggiungere l’altra sponda e allontanarsi. Ha fatto poche altre bracciate e non si è visto più, è andato giù».
Maurizio, testimone dell’accaduto, ha descritto come il giovane sembrasse «volesse nuotare» e come invece «è stato trascinato via dalla corrente, ed è stato inghiottito». Ha aggiunto: «Ero in pausa pranzo, mi ero preso un caffè e stavo facendo una telefonata, quando ho visto il ragazzo avvicinarsi a bordo Tevere. Pensavo si volesse lavare, non pensavo che da lì a poco si sarebbe buttato». In quel momento ha chiamato i soccorsi, descrivendo l’immagine come «forte e impattante».
Cronaca
Aggressione di un senzatetto al parco di Colle Oppio provoca paura tra i bambini

Un momento di svago per alcuni bambini al Parco di Colle Oppio si è trasformato in un’esperienza traumatica a causa della presenza di un senza tetto. Un genitore ha raccontato di come, mentre il figlio stava giocando, si sia avvicinato a una panchina dove l’uomo solitamente sosta. L’uomo, sveglio e seduto, avrebbe iniziato a inseguire i bambini urlando in una lingua incomprensibile, facendo scappare i piccoli in lacrime. I genitori, presenti nel parco, hanno deciso di allontanarsi senza confrontarsi con l’individuo.
La signora ha contattato la Polizia, che ha inviato una pattuglia. Tuttavia, qualche giorno dopo, ha visto lo stesso uomo dormire nuovamente nell’area giochi e ha scattato delle foto. Riportando nuovamente l’accaduto alla Polizia, le sarebbe stato detto che non poteva essere fatto nulla perché “stava solo dormendo”. Descrive l’uomo come di circa cinquant’anni, straniero e non scuro di carnagione, evidenziando comportamenti bizzarri e uno stato di igiene precario.
La madre ha espresso preoccupazione per la sicurezza dei bambini: «In Colle Oppio c’è un raduno di questo tipo di elementi pericolosi. Bisognerebbe porvi rimedio, non solo per la sicurezza ma anche per la serenità di un quartiere e dei bambini». Ha sottolineato come suo figlio, dopo l’incidente, abbia sviluppato una paura per gli sconosciuti, e ha criticato l’assenza di interventi adeguati da parte delle forze dell’ordine, che, secondo lei, non dovrebbero aspettare che ci siano "morti e feriti" per agire.
-
Attualità2 giorni fa
Scritta ‘Infame’ sui muri della scuola del figlio di Carlo Calenda: “Mi dica in faccia ciò che pensa” diventa: “Sui muri della scuola del figlio di Carlo Calenda è stata scritta ‘Infame’: “Dica in faccia ciò che pensa””
-
Cronaca1 giorno fa
Il ritorno del Covid: una situazione ancora in corso
-
Cronaca9 ore fa
Collaboratore sotto indagine come possibile mandante
-
Cronaca6 giorni fa
Riscossione entro marzo: dettagli sui luoghi di vendita