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Indagati due per omicidio colposo dopo la morte di un bimbo di tre anni in piscina a Fondi

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Indagati due per omicidio colposo dopo la morte di un bimbo di tre anni in piscina a Fondi

Due uomini di 39 e 47 anni sono stati iscritti nel registro degli indagati con l’accusa di concorso in omicidio colposo a seguito di condotta omissiva per la morte di un bambino di tre anni avvenuta in una piscina a Fondi.

Sviluppi delle indagini

Le indagini sono state avviate dopo il tragico evento che ha avuto luogo lo scorso 5 febbraio. I carabinieri hanno sequestrato l’area del centro sportivo dove il piccolo è deceduto durante una lezione di nuoto. Nonostante l’immediato intervento dei soccorritori del 118, che hanno trasportato il bimbo in ospedale con l’eliambulanza, il bambino è morto poco dopo l’arrivo al nosocomio. È stata disposta un’autopsia per chiarire le cause del decesso.

Circostanze dell’incidente

Secondo quanto emerso, il bambino si è sentito male durante la lezione di nuoto. Le circostanze esatte del malore non sono chiare, ma i soccorritori hanno tentato disperatamente di rianimarlo, senza successo. Il tragico evento ha lasciato la sua famiglia nella disperazione e ha sconvolto anche i presenti, che speravano fino all’ultimo in un suo recupero.

Misure adottate

Dopo la tragedia, i Nas hanno chiuso l’impianto sportivo, riscontrando gravi violazioni igienico-sanitarie e amministrative che hanno portato alla sospensione delle attività. Durante un pomeriggio dedicato al divertimento per i bambini, un evento fatale ha interrotto la routine, sollevando interrogativi sull’accaduto e sulle misure di sicurezza in atto.

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Corteo di sabato per dire no al termovalorizzatore di Roma durante la Marcia Giubilare per la Terra

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Corteo di sabato per dire no al termovalorizzatore di Roma durante la Marcia Giubilare per la Terra

La Marcia Giubilare per la Terra si svolgerà sabato 15 marzo, partendo da Santa Palomba, zona interessata dal progetto del termovalorizzatore voluto dal sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, per terminare alla Cattedrale di San Pancrazio ad Albano Laziale.

Partecipazione e Obiettivi

Oltre 70 associazioni e 7 Comuni hanno aderito all’iniziativa, che mira a “ascoltare il grido delle nostre terre ferite”. La marcia affronterà temi di attualità come i disastri ambientali della Valle del Sacco e di Colleferro e la controversa questione del termovalorizzatore di San Vittore a Latina, legato all’omicidio di don Boschin.

“Sabato 15 marzo marceremo per la nostra terra, perché dalla sua salute dipende la nostra e il futuro dei nostri figli. Sarà una Marcia di solidarietà con le ‘terre ferite’ dei Castelli Romani, della Valle del Sacco, della Valle del Liri, della pianura Pontina, del Litorale e della Terra dei fuochi”, affermano gli organizzatori, evidenziando anche la presenza di monsignor Antonio Di Donna, Vescovo di Acerra.

Opposizione al Termovalorizzatore

L’evento è incentrato sulla protesta contro il termovalorizzatore di Santa Palomba, definito da chi si oppone come ‘inceneritore’, “imposto con i poteri speciali del Giubileo”. Gli organizzatori mettono in guardia su come questo impianto “si sommerebbe alle ingiustizie già subite”, tra cui la riapertura della discarica di Roncigliano.

Il riferimento al Giubileo è centrale per la marcia, il cui percorso includerà interventi di monsignor Antonio Di Donna e del vescovo di Albano Laziale, don Vincenzo Viva.

Situazione Locale a Borgo Sorano

La marcia partirà da Borgo Sorano, un quartiere di case popolari privo di servizi essenziali e a rischio di crisi ambientale a causa dell’inquinamento delle falde acquifere. I residenti sostengono che la realizzazione del termovalorizzatore aggraverebbe ulteriormente la già compromessa situazione ambientale. Il Comune di Albano Laziale ha richiesto alla Regione Lazio di istituire un’area ad elevato rischio di crisi ambientale, ma non si hanno ancora riscontri decisionali in merito.

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Assolto il fotografo Moreno Galli dopo essere stato accusato di violenza sessuale da una studentessa.

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Assolto il fotografo Moreno Galli dopo essere stato accusato di violenza sessuale da una studentessa.

Moreno Galli, fotografo di 64 anni, è stato assolto dall’accusa di violenza sessuale nei confronti di una giovane modella, in un caso che ha suscitato notevole attenzione. La sentenza è stata emessa con la motivazione che ‘il fatto non sussiste’. Galli, che si trovava agli arresti domiciliari, era stato denunciato per quattro episodi di violenza avvenuti tra novembre 2023 e gennaio 2024.

Moreno Galli

Secondo quanto riportato da Repubblica, è stata la stessa pubblico ministero a chiedere l’assoluzione, evidenziando la “mancanza dell’elemento soggettivo del reato”. Le avvocate della ragazza, Myriam Caroleo Grimaldi ed Erika Crestini, hanno espresso la loro amarezza per la sentenza, dichiarando: “È una sentenza che ci lascia amareggiati e scioccati”. Hanno inoltre annunciato il ricorso in appello, considerando il precedente di Galli, già denunciato nel 2009 e nel 2021.

La giovane, che al momento degli episodi era appena 18enne e studentessa della Luiss, ha raccontato di essere stata aggredita sessualmente durante un casting con Galli. Ha descritto di sentirsi sorpresa, imbarazzata e infastidita, incapace di reagire. Un altro episodio di violenza è stato segnalato dalla giovane, che sarebbe avvenuto a Firenze in un bed and breakfast, dove sperava di trovare altri fotografi.

Posizione del pubblico ministero

La pubblico ministero ha sostenuto l’assoluzione di Galli, affermando che il comportamento dell’imputato fosse privo di dolo. Tuttavia, le legali della giovane hanno contestato questa analisi, sottolineando che la ragazza si trovava in “un’inevitabile condizione di soggezione psicologica” rispetto a Galli.

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