Attualità
La chiesa di Villa Ada può essere scelta per sposarsi: una location da sogno per i matrimoni laici a Roma

La chiesetta sconsacrata del Divino Amore, situata a Villa Ada, è ora disponibile come location per matrimoni laici a Roma, dopo un recente restauro che l’ha riportata al pubblico. Oggi si è svolta la prima cerimonia, con Arianna e Tomas Ramon che si sono uniti in matrimonio officiati dalla presidente del II Municipio, Francesca Del Bello.
La chiesa, risalente al Seicento e precedentemente dedicata ai martiri Aria e Crisanto, è stata abbandonata per anni. Dal 1957 è di proprietà di Roma Capitale e nel 2023 è stata destinata alla celebrazione di cerimonie laiche. Il restauro, finanziato con 831mila euro di fondi Pnrr, ha riportato alla luce elementi decorativi, stucchi e superfici in marmo, con la pavimentazione ricostruita come in origine e un nuovo parapetto in vetro.
Tariffe e altre location
La gestione della chiesa è affidata al Municipio Roma II, con tariffe per le cerimonie equiparate a quelle delle altre sale comunali autorizzate. Attualmente, le altre location disponibili per matrimoni laici comprendono:
- Sala Rossa del Campidoglio,
- Complesso Vignola Mattei di via Valle delle Camene,
- Sala Azzurra di Ostia
- Sala Chiaraviglio di Villa Farinacci.
Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha dichiarato: “Oggi aggiungiamo un altro tassello della riqualificazione di Villa Ada che è in corso anche sul verde e i viali. La ex Chiesa del Divino amore non solo è stata restaurata ma svolgerà la funzione di sala cerimonie e matrimoni laici. È importante perché c’è molta domanda in tal senso e serviva un luogo in più al servizio di tutta la città. Il Municipio ha deciso di adibirla anche per i funerali laici.”
L’assessore Bugarini ha commentato: “Sono molto contento che questo bellissimo edificio, restaurato e recuperato, sia a disposizione di tutti i cittadini, affiancandosi a tutte le altre location di Roma Capitale dove chi vuole può sposarsi con rito laico. Da oggi a Roma c’è un nuovo meraviglioso luogo per dirsi di sì.”
Attualità
Processo richiesto per quattro medici accusati di omicidio colposo dopo la morte di Andrea Purgatori

La procura di Roma ha avviato un’importante fase legale per la morte del giornalista Andrea Purgatori. È stato chiesto il rinvio a giudizio per quattro medici, accusati di omicidio colposo.
Dettagli dell’Accusa
I medici coinvolti sono il radiologo Gianfranco Gualdi, l’assistente Claudio Di Biasi, la dottoressa Maria Chiara Colaiacomo e il cardiologo Guido Laudani. Secondo l’accusa, Purgatori sarebbe deceduto a seguito di “errori medici molto gravi”, che includerebbero una diagnosi e una terapia errate.
Prossimi Passi
L’udienza preliminare è prevista per il 19 settembre 2025. La vicenda continua a suscitare notevole attenzione, data l’importanza della figura di Purgatori nel panorama giornalistico italiano.
Attualità
La mamma di Sheena Lossetto racconta che la polizia scambiò loro per criminali dopo l’uccisione della ragazza di 14 anni da parte di una volante

È emerso un possibile errore il giorno dell’incidente mortale che ha coinvolto Sheena Lossetto, avvenuto il primo marzo 2021 in via di Salone a Roma. La madre della ragazza ha dichiarato che i poliziotti li avrebbero “scambiati per criminali”, poiché l’auto della famiglia era identica a quella inseguita dalle forze dell’ordine.
Lucia Zito, madre di Sheena, ha raccontato alla Repubblica: “Il giorno dell’incidente in cui mia figlia è morta la polizia ci ha scambiato per criminali”. Durante l’incidente, l’auto della famiglia Lossetto, una Fiat Punto grigia, è stata colpita da una volante della Polizia di Stato impegnata in un inseguimento. Secondo la ricostruzione legale, l’auto dei Lossetto era identica a quella ricercata, ma con una targa diversa. A oltre quattro anni dall’incidente, la madre ha chiesto di essere interrogata dal tribunale di Roma riguardo a quanto accaduto.
Rinviato a giudizio l’agente coinvolto
Pierluigi Tarsia, l’agente alla guida della volante, è stato rinviato a giudizio per omicidio stradale. Sheena, di quattordici anni, era tornata da una giornata di shopping con la famiglia quando l’incidente è avvenuto. L’agente, secondo la Procura, ha violato “le regole di comune diligenza e prudenza” invadendo “l’altra corsia”. L’auto dei Lossetto viaggiava a una velocità di 40 chilometri orari al momento dell’impatto, e per la giovane non c’è stato nulla da fare per salvarle la vita.
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