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La figlia parla della madre morta dopo una liposuzione: “Era piena di buchi, le hanno tolto grasso ovunque”

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La figlia parla della madre morta dopo una liposuzione: “Era piena di buchi, le hanno tolto grasso ovunque”

La figlia di Simonetta Kalfus ha raccontato della morte della madre, avvenuta a 62 anni dopo una liposuzione, affermando che “era piena di buchi, anche sul collo e sotto il mento”. Simonetta è deceduta dieci giorni dopo l’intervento all’ospedale Grassi di Ostia, a causa di un’embolia e di infezioni diffuse.

Secondo le ricostruzioni, Simonetta si era sottoposta all’operazione in un ambulatorio privato di Cinecittà, ma il suo stato clinico era peggiorato, richiedendo un trasferimento d’urgenza in ospedale dove è avvenuto il decesso. La figlia ha presentato denuncia ai carabinieri il giorno prima della morte, portando la procura della Repubblica di Roma ad avviare un’indagine sui tre medici coinvolti, accusati di omicidio colposo.

Eleonora, la figlia, ha dichiarato che non era la prima volta che sua madre subiva interventi di chirurgia estetica, specificando: “In quelle occasioni non ha avuto reazioni avverse”. Sebbene Eleonora fosse a conoscenza dell’intervento, non ne conosceva i dettagli, scoprendo successivamente che l’operazione inizialmente prevista per i glutei aveva comportato il prelievo di grasso in altre aree del corpo.

Il genero di Simonetta ha sottolineato che la defunta era una persona attenta e che aveva fatto ricerche accurate prima di scegliere l’ambulatorio, fidandosi di un amico anestesista che ha partecipato all’intervento. I familiari di Simonetta chiedono ora che venga fatta “verità e giustizia”.

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Sparatoria a Nettuno, un 37enne viene ucciso in strada da colpi di pistola durante un agguato

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Sparatoria a Nettuno, un 37enne viene ucciso in strada da colpi di pistola durante un agguato

Un uomo di 37 anni, Cosimo Ciminiello, è stato ucciso a colpi di pistola in via Lucania a Nettuno. Le indagini sono state avviate dalla polizia.

Il delitto è avvenuto durante un agguato ieri sera, domenica 23 marzo. La vittima, originaria di Modugno in provincia di Bari e con precedenti penali, è stata colpita in strada, in un’azione che ha scosso la comunità locale.

Immagine di repertorio

In attesa di ulteriori sviluppi, le forze dell’ordine stanno raccogliendo testimonianze per fare luce sull’accaduto e sulla possibile motivazione del delitto.

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Aggiornamenti sull’esplosione della palazzina a Monteverde

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Aggiornamenti sull’esplosione della palazzina a Monteverde

Un’esplosione ha distrutto una palazzina di tre piani in via Vitellia a Monteverde, Roma, intorno alle 9 di domenica 23 marzo. L’unico ferito, Grant Paterson, un turista scozzese di 54 anni, ha riportato gravi ustioni ed è stato trasportato in codice rosso al centro grandi ustionati dell’ospedale Sant’Eugenio. Paterson era ospite di un bed&breakfast nella stessa palazzina.

Le indagini sull’esplosione

Le indagini sono in corso per stabilire la dinamica e le cause dell’accaduto. La procura di Roma ha ricevuto un’informativa dai vigili del fuoco e dai carabinieri, ma non ci sono certezze riguardo a quanto avvenuto. È attualmente al vaglio se l’esplosione sia avvenuta al primo piano, all’interno del b&b, o in altre aree della palazzina. L’ipotesi più accreditata suggerisce che la deflagrazione sia stata causata da una fuga di gas, con la possibilità che sia scoppiata una bombola. Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha commentato: “E’ stato uno scoppio molto forte, è crollata una palazzina ed è stato danneggiato anche il muro di Villa Pamphilj”.

Evacuazioni e dichiarazioni di Saviano

Gualtieri ha aggiunto: “Stiamo facendo i rilievi per valutare e accertare la regolarità, come al momento sembra, della struttura ricettiva. Per ragioni di sicurezza, ci sono delle evacuazioni delle palazzine e degli edifici che possono essere a rischio.” Attualmente sono sei gli appartamenti evacuati; nessuna delle famiglie ha richiesto assistenza alloggiativa dalla Protezione civile. Fino a pochi giorni fa, lo scrittore Roberto Saviano abitava nella stessa palazzina ed ha espresso su social: “Per tutte le persone che mi stanno scrivendo preoccupate: già da giorni non vivevo più al 43 di via Vitellia”.

La storia di Grant Paterson

Grant Paterson, venerdì 17 marzo, era arrivato a Roma. Durante il suo soggiorno, aveva condiviso sui social diverse fotografie dei monumenti locali, evidenziando una frase enigmatica: “Questa dovrebbe essere una buona settimana se non vengo ucciso in qualche modo…Dato che sono solo, mi siederò in un posto diverso ogni giorno”. Attualmente, non si hanno notizie certe sulla dinamica dell’esplosione, ma le indagini proseguono.

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