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La foto di Marco Accetti sulla scomparsa di Mirella è stata mostrata in commissione da Orlandi Gregori.

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La foto di Marco Accetti sulla scomparsa di Mirella è stata mostrata in commissione da Orlandi Gregori.

Aggiornamenti sul caso Emanuela Orlandi

Il caso di Emanuela Orlandi continua a ricevere attenzione, con nuove testimonianze emerse durante l’audizione della commissione bicamerale d’inchiesta. In particolare, la deputata del Movimento Cinque Stelle Stefania Ascari ha mostrato a Giuseppe Calì la foto di Marco Accetti per chiedere se fosse uno degli avventori del bar. “L’ho fatto perché xxx”, ha dichiarato Ascari a Fanpage.it.

Testimonianze chiave

Giuseppe Calì ha confermato, nel suo intervento, che “anche lui frequentava il bar dei De Vito”, riferendosi a Marco Accetti, e ha aggiunto di aver visto “anche De Pedis”, un uomo distinto e ben vestito. Le figure di Accetti e Renatino, boss della Banda della Magliana, sono frequentemente associate al caso Orlandi e alla scomparsa di Mirella Gregori.

Differenze nelle ricostruzioni

Mentre gli avvocati delle famiglie continuano a sostenere che “i punti di contatto siano creati in modo artificiale per vari scopi che non sono quelli di portare alla verità”, Ascari ha fatto notare che “ci sono ancora diverse piste aperte”, incluso il coinvolgimento di Accetti. Ha sottolineato che il riconoscimento da parte di Calì è avvenuto senza indicazioni sul nome “Accetti”.

Calì, barista e testimone, è stato uno degli ultimi a vedere Gregori, e le sue dichiarazioni rimangono cruciali per l’indagine. Nonostante ciò, l’avvocato Gentile ha suggerito che le affermazioni possano derivare da confusione con le immagini del periodo. Tuttavia, Ascari ha ribadito che “non gli ho indicato il nome di Accetti prima di riconoscerlo”.

Lavoro della commissione

Ascari ha rimarcato che la commissione stia compiendo un lavoro meticoloso per cercare di chiarezza sugli eventi. Ha dichiarato: “Ho letto oltre 5mila pagine e ancora altre ne leggerò: cerchiamo di non perderci niente, per lavorare in nome della verità e della giustizia”. Infine, ha evidenziato che “gli scenari aperti sono ancora troppi” e che ci sono ulteriori persone da convocare.

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Vendita dell’ex Penicillina, l’ecomostro che domina la Tiburtina, a una società immobiliare

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Vendita dell’ex Penicillina, l’ecomostro che domina la Tiburtina, a una società immobiliare

L’ex fabbrica della Penicillina, considerata uno dei peggiori ecomostri della Tiburtina, è stata venduta a una società immobiliare romana. I lavori di bonifica dei rifiuti chimici presenti nel terreno sono già iniziati, seguiti dalla demolizione dell’edificio.

Il presidente del V Municipio, Massimiliano Umberti, ha confermato l’avvenuta vendita: “Il lavoro di sinergia fra il curatore, le forze dell’ordine, il Municipio, Roma Capitale è stato gigantesco, ma alla fine possiamo brindare tutti insieme e dire ufficialmente che la ex fabbrica della Penicillina è stata venduta ad una grande società immobiliare romana.” Umberti ha anche sottolineato che le pulizie all’interno dell’edificio sono già in corso e che a breve partiranno le demolizioni.

Inaugurata nel 1950, la fabbrica è stata la prima in Italia a produrre antibiotici, aber l’abbandono ne ha trasformato il destino. Degli oltre mille operai che vi lavoravano negli anni ’60, il numero è drasticamente diminuito, portando alla cessazione totale delle attività negli anni ’90. Alla fine, il progetto di trasformarla in un maxi albergo non è andato in porto a causa dei rifiuti chimici contaminanti nell’area, che hanno reso costoso e complesso il recupero. Negli anni, l’ex Penicillina è diventata un ricovero per persone in difficoltà, attirando sgomberi e incendi.

Ora, dopo tre decenni di degrado, si avvicina la fine per questo simbolo di abbandono e degrado nella capitale.

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Proteste al liceo Da Vinci da parte degli studenti: “Bullizzazione da parte di un docente, ci chiama ‘poco di buono’”

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Proteste al liceo Da Vinci da parte degli studenti: “Bullizzazione da parte di un docente, ci chiama ‘poco di buono’”

Gli studenti del liceo Leonardo Da Vinci hanno protestato oggi per denunciare presunti atti di bullismo da parte di un’insegnante, in particolare nei confronti delle ragazze. Durante il presidio, gli studenti hanno chiesto l’allontanamento della docente, segnalando già in precedenza il suo comportamento problematico.

Secondo quanto riportato dai ragazzi, la docente apostroferebbe le studentesse con insulti. “A me ha dato dell’anoressica, mi stavo mangiando un cubetto di cioccolata e mi ha detto che mangio sempre in classe perché a casa non mangio”, racconta una studentessa. Un’altra ha riferito che le sono state dette frasi come “non hai il fisico per le magliette corte”, mentre a un’altra è stato dato il soprannome di “poco di buono”.

“Siamo stati costretti a organizzare un picchetto – hanno affermato gli studenti – per portare all’attenzione generale un problema noto a tutta la comunità scolastica, ma fino a oggi affrontato con colpevole inerzia. Da tempo, infatti, all’interno del nostro istituto viene tollerato il comportamento inopportuno di un docente che ripetutamente umilia e bullizza gli studenti, con particolare accanimento nei confronti delle studentesse”.

Al presidio hanno partecipato numerosi studenti, ma la scuola non ha ancora espresso una posizione ufficiale sulla vicenda, né ha confermato la presenza di comportamenti inappropriati da parte della docente. “Abbiamo provato ad avere un confronto con lei, sia genitori che prof che alunni – hanno dichiarato le ragazze – ma non è cambiata e non penso cambierà. Non credo si possa fare qualcosa”.

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