Una donna ha denunciato il marito, un ex poliziotto della penitenziaria, dopo venti anni di minacce e violenze. Il processo si è concluso con una condanna a quattro anni di reclusione per l’uomo, che non ha rispettato gli arresti domiciliari.
Minacce e violenze
“Ti uccido e le tue figlie restano orfane”, diceva alla moglie, sottoposta a continui abusi. Secondo le ricostruzioni, tutto è iniziato nel 2001 con la nascita della prima figlia. L’uomo insultava la moglie, si appropriava del suo stipendio e tornava a casa sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. La situazione, ben presto, è diventata insostenibile.
Un episodio drammatico
Le violenze fisiche si sono cronicizzate, culminando in un episodio in cui l’uomo ha sferrato un calcio al ventre della moglie incinta, causando un aborto. La donna ha trovato il coraggio di denunciare il marito solo dopo essere assistita dall’avvocato Francesco Missori, portando l’uomo a processo.
Minacce dopo la denuncia
In seguito alla denuncia, il marito ha intensificato le minacce, promettendo di ucciderla se non avessero riallacciato i rapporti. Non rispettando gli arresti domiciliari, ha tentato di contattarla ripetutamente, il che ha portato al suo trasferimento in carcere.