Un uomo di quarant’anni è stato portato a processo con l’accusa di maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale, accusato di abusi sulla moglie e sul figlio di 17 anni, sottoponendoli a continui atti di umiliazione e violenza fisica.
Le accuse di violenza
Secondo quanto emerso, la donna veniva picchiata due volte a settimana “perché lo dice l’Islam”, come le urlava il marito. In diverse occasioni, sarebbe stata violentata dal 40enne, costretta ad avere rapporti sessuali contro la sua volontà. Entrambi, madre e figlio, erano terrorizzati dalla convivenza con lui, poiché bastava il minimo movimento per farlo scattare in ira.
Un contesto difficile
Le violenze avrebbero avuto luogo tra il 2018 e il 2019. La famiglia, originaria dell’Iran, è arrivata in Italia nel 2016. L’uomo, che in patria insegnava ginnastica artistica, ha avuto difficoltà a trovare lavoro in Italia. Impediva alla moglie di uscire e costringeva il figlio a partecipare a sessioni di allenamento estenuanti, anche in caso di malattia, dicendogli che non valeva niente e picchiandolo. Entrambi potevano uscire solo per andare a scuola, mentre la situazione, nonostante l’intervento dei servizi sociali, continuava a peggiorare.
La decisione di denunciare
Finalmente, dopo anni di soprusi, la donna e il figlio hanno scelto di denunciare il 40enne, che ora è sottoposto a un divieto di avvicinamento e non potrà né tentare di incontrarli né contattarli. Attualmente, l’uomo è in attesa di giudizio e, in caso di condanna, rischia una pena molto severa.