Cronaca
La poetica di Giacomo Leopardi al Teatro Cometa Off con lo spettacolo Darkmoon della DarkSide LabTheatre Company

E’ una delle figure coinvolgenti quanto complesse della letteratura italiana. Giacomo Leopardi ha manifestato sin dall’infanzia un desiderio insaziabile di sapere, ponendosi domande e cercando risposte per dare un senso alla propria esistenza. Gli anni trascorsi nella biblioteca del padre Monaldo a Recanati, con un patrimonio di oltre 12 mila volumi, hanno alimentato le sue inquietudini mentali, legate anche ai problemi di salute. Tuttavia, è l’amore per la vita a far superare ogni convenzione, dando vita a un autentico pensiero poetico.
Spettacolo “Darkmoon”
Da mercoledì 19 a domenica 23 marzo, il teatro COmeta Off di Roma ospita lo spettacolo “Darkmoon”, un’opera che segna il ritorno della “DarkSide LabTheatre Compagny” dopo il successo di Giovanna Dark. Sabrina Sacchelli, Nicolò Berti e Giuseppe Coppola portano in scena una drammaturgia originale, ispirata sia al patrimonio poetico e filosofico di Giacomo Leopardi sia all’idea narrativa di Michele Mari.
La messa in scena combina diversi registri linguistici e stili narrativi, giocando tra onirico e realistico, con l’alternanza di più linee temporali. La regia è affidata a Matteo Fasanella. Nelle note d’autore si legge: «E’ il 1825, una torrida estate in una campagna della provincia italiana. Un incubo ormai dimenticato riemerge dal passato a tormentare i giorni e le notti di tre fratelli, Salesio, Orazio e Pilla, ritrovatisi nella vecchia tenuta di famiglia. Nell’estate del 1813, una feroce creatura si aggirava tra i boschi, spargendo sangue e mietendo vittime. Poi la bestia improvvisamente scomparve. Dodici anni dopo, nuove domande, intime inquietudini e ombre inconfessabili. E se la bestia non fosse mai andata via? E se fosse qualcosa di più di una bestia? E se…».
Orari degli Spettacoli
Gli spettacoli si svolgeranno da mercoledì a venerdì alle 21:00, sabato alle 19:00 e domenica alle 18:00.
Cronaca
Genitori coinvolti in scontro durante una partita, un ferito in codice rosso

Una partita di calcio giovanile si è trasformata in una violenta rissa tra genitori, avvenuta nella struttura della Polizia di Stato in via di Tor di Quinto. Durante l’episodio, uno dei papà ha riportato una grave ferita alla testa, necessitando di un intervento ospedaliero con una prognosi di 30 giorni. La situazione è degenerata sabato pomeriggio, costringendo gli organizzatori a sospendere il match e a mandare i bambini negli spogliatoi per proteggerli dalla colluttazione.
L’incidente
Le cause scatenanti della rissa sono ancora da chiarire, con possibilità che siano legate a un fallo subito da un giocatore o a un rigore contestato. Le indagini sono condotte dagli agenti del distretto Ponte Milvio, che cercano di fare luce sulle responsabilità, ipotizzando reati di rissa e lesioni gravi.
Testimonianze
Un genitore coinvolto ha raccontato: «Stavo portando a giocare mio figlio a pallone… Ho visto una situazione davvero brutta». Altri presenti hanno riferito di un’atmosfera di violenza, con un uomo che incitava la rissa utilizzando un megafono. Nonostante alcuni genitori abbiano tentato di calmare gli animi, non sono riusciti a placare il conflitto. Un testimone ha esclamato: «Roba incredibile… Mi chiedo ma i genitori non hanno un senso sportivo».
Intervento delle autorità
Un’equipe della polizia è intervenuta durante la rissa, ma i partecipanti si sono calmati non appena sono arrivati gli agenti. Un’ambulanza ha trasportato il ferito grave al Gemelli, dove ha dichiarato di essere stato colpito da dietro durante il caos che ha avvolto la partita.
Cronaca
Minacce di violenza in un contesto di intimidazione

Dai campi di calcio alle aule di piazzale Clodio. È stato rinviato a giudizio ieri, con l’accusa di stalking e lesioni, Amato Ciciretti, ex calciatore di serie A. Il 32enne, che ha vestito le maglie del Benevento, Parma e Napoli, attualmente gioca come centrocampista in serie D ed è imputato nel processo che ha come parte offesa la ex. Le accuse comprendono minacce gravi, tra cui l’intento di «sfregiare il suo bel faccino, tagliarle la gola, ucciderla se lo avesse denunciato». Le molestie sono iniziate al momento della separazione nell’agosto 2022 e sono continuate fino a marzo 2023.
Il controllo ossessivo degli spostamenti della donna risulta evidente, con l’installazione di un dispositivo GPS sulla sua auto. Il capo di imputazione documenta continue insulti e minacce «alla sua incolumità e a quella dei genitori», costringendola a uscire di casa solo se accompagnata. Le lesioni sono avvenute a fine settembre 2022, quando Ciciretti si è recato a casa della persona offesa per vedere il contenuto del suo telefono. All’opposizione della donna, l’ex calciatore la «strattonata, facendola cadere per terra e causandole ecchimosi» su braccia e gambe.
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