ROMA – La straordinaria vita di Fulco Pratesi, ambientalista e fondatore del WWF Italia, si è spenta ieri all’età di 90 anni dopo una breve degenza in un ospedale romano. Pratesi, che ha dedicato la sua vita alla natura, ha avuto un cambiamento radicale dopo un incontro con un orso in Turchia nei primi anni Sessanta, che lo ha spinto a rinunciare alla caccia. La sua eredità è testimoniata dai suoi quattro figli, tra cui Isabella, che continua il suo operato nel WWF.
Fondatore del WWF Italia
Pratesi è stato determinante per l’introduzione del World Wildlife Fund in Italia, collaborando direttamente con esponenti come il principe Filippo di Edimburgo. Insieme a Franco Tassi e Arturo Osio, ha creato il WWF Italia, che nel 1966 ha istituito la prima Oasi protetta italiana nel Padule di Bolgheri. L’anno successivo, ha contribuito all’acquisto del Lago di Burano, trasformando un antico terreno di caccia in un rifugio naturale. La sua passione per la natura ha ispirato una nuova generazione di ambientalisti, alcuni dei quali, come Francesco Petretti e Lele Coppola, hanno ottenuto riconoscimenti significativi nel campo.
Impatto sull’ecosistema italiano
Grazie all’impegno di Pratesi e del WWF, si sono ottenuti risultati notevoli nella conservazione della fauna italiana. La campagna “Operazione San Francesco” ha portato alla ricolonizzazione del lupo in Appennino e nelle Alpi, mentre negli anni ’80, la sua partecipazione a proteste ha preservato ecosistemi cruciali come la conca di Campo Pericoli. Inoltre, il salvataggio del cervo sardo ha garantito la sopravvivenza di una specie a rischio di estinzione. Pratesi ha esplorato i meravigliosi ambienti naturali del mondo, ma ha sempre mantenuto un legame profondo con la Maremma e la Tuscia laziale, dove la natura era al centro della sua vita e della sua opera artistica, visibile nei suoi acquarelli.