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La sorella di Paolo Pasqualini: “Ad oltre un anno dalla morte nessuna risposta” dopo che i cani lo hanno sbranato a Manziana

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La sorella di Paolo Pasqualini: “Ad oltre un anno dalla morte nessuna risposta” dopo che i cani lo hanno sbranato a Manziana

La mamma e la sorella di Paolo Pasqualini chiedono giustizia a un anno dalla sua morte, avvenuta a causa di un attacco da parte di tre rottweiler nel bosco di Manziana. Non hanno ancora ricevuto risposte chiare sulle indagini, che stando a loro sono ferme.

Priscilla e Simona, familiari di Pasqualini, affermano: “Ad oltre un anno dalla morte di mio fratello come famigliari non abbiamo ricevuto alcuna risposta. Non ci fermeremo, la giustizia non può essere insabbiata”. Assistite dall’avvocato Alessandro Malara, denunciano “lacune gravissime nel quadro investigativo”, evidenziando che il referto dell’autopsia non è stato ancora depositato, impedendo la conclusione delle indagini. Il caso, risalente all’11 febbraio 2024, è attualmente in carico alla pubblico ministero Martina Frattin.

Domande senza risposta

La mamma e la sorella si interrogano sulla mancanza di informazioni relative agli esami sui cani coinvolti nell’incidente. Chiedono: “Perché non sono stati fatti gli esami per confermare la responsabilità di quei cani? Sono stati prelevati campioni di DNA per verificare la compatibilità con le ferite della vittima?” Non hanno ricevuto risposte alle loro domande riguardo all’assenza di un sequestro giudiziario degli animali subito dopo l’incidente.

Le condizioni dei cani

Priscilla e Simona continuano a sollevare interrogativi sul futuro delle indagini: “Quanto tempo si intende ancora perdere, lasciando che la prescrizione spazzi via ogni responsabilità? Perché nessuno sta garantendo giustizia per Paolo?” Sottolineano che i cani si trovano ancora in un canile sanitario inadeguato, nonostante un’ordinanza del sindaco di Manziana che prevedeva il loro trasferimento entro quarantacinque giorni.

Il tragico evento

Paolo Pasqualini, trentanovenne, lavorava in un supermercato e studiava Scienze Motorie. La mattina dell’11 febbraio 2024, era uscito per fare jogging nel bosco Macchia Grande dove è stato aggredito e sbranato dai rottweiler. Il corpo senza vita è stato rinvenuto poco dopo da una donna e un allevatore, un evento che ha profondamente colpito la comunità locale.

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La vedova di Mario Cerciello Rega chiede giustizia per suo marito nella prima sentenza

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La vedova di Mario Cerciello Rega chiede giustizia per suo marito nella prima sentenza

La vedova di Mario Cerciello Rega ha espresso la propria opinione riguardo la recente sentenza della Cassazione, che prevede un nuovo processo d’appello per Gabriel Natale Hjorth. Rosa Maria Esilio ha sottolineato che solo la prima sentenza, che comminava l’ergastolo ai due giovani americani, “diede onore e giustizia a mio marito, così come la medaglia d’oro al valor civile che fu conferita dal Presidente Mattarella”.

Rosa Maria Esilio ha commentato la sentenza emessa dalla Corte di Cassazione, affermando: “Per quanto mi riguarda, il processo di mio marito si è celebrato in primo grado. Dopo 50 lunghissime udienze capii come si erano effettivamente svolti i fatti quella maledetta notte di luglio”.

Natale Hjorth, la sentenza di primo grado e l’appello bis

Nel processo di primo grado, Gabriel Natale Hjorth e Finnegan Lee Elder, i due giovani americani che aggredirono Cerciello Rega nel luglio del 2019 a Prati, Roma, vennero condannati all’ergastolo, con Elder che ha materialmente ucciso Cerciello Rega utilizzando un coltello. In secondo grado, le pene vennero ridotte: Elder a 15 anni e due mesi e Hjorth a 11 anni e quattro mesi, dopo un intervento della Cassazione che annullò le sentenze precedenti e ordinò un processo d’appello bis.

Omicidio Cerciello Rega: nuovo processo a Natale Hjorth per ridurre la pena

La Corte d’Assise d’appello, nel valutare il caso di Hjorth, aveva stabilito che “non appare possibile, alla luce delle risultanze, aldilà di ogni ragionevole dubbio, riconoscere” al giovane “il concorso nel reato di omicidio volontario neppure a titolo di dolo eventuale”. Tuttavia, la procura ha presentato un nuovo ricorso in Cassazione, contestando la testimonianza del collega sopravvissuto di Cerciello, Andrea Varriale. La Cassazione ha respinto la richiesta della procura e ha incaricato i giudici di Appello di riesaminare e possibilmente ridurre l’accusa di concorso anomalo in omicidio per Hjorth, con un terzo processo d’appello in programma.

“Da vedova di un valoroso servitore dello Stato rispetto le sentenze, ma tutto ciò che è accaduto dopo il primo grado non merita un mio commento”, ha aggiunto Rosa Maria Esilio attraverso il suo avvocato Massimo Ferrandino.

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Il motociclista Paolo Marino è morto sulla Nomentana dopo essere stato colpito da un’istrice

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Il motociclista Paolo Marino è morto sulla Nomentana dopo essere stato colpito da un’istrice

Sull’arteria stradale di via Nomentana a Guidonia Montecelio, un tragico incidente ha portato alla morte di Paolo Marino, un motociclista di quarantotto anni. L’episodio è avvenuto mercoledì 12 marzo, quando Marino, a bordo della sua Suzuki, ha perso il controllo dopo aver sbandato per evitare un’istrice che attraversava la strada.

Dopo la caduta, il motociclista è stato colpito da un’auto Dacia Duster di passaggio, il cui conducente non è riuscito a evitare l’impatto. Questo drammatico schianto ha avuto luogo all’altezza del chilometro 16 di via Nomentana, nel territorio di Colleverde. La comunità di Fontenuova, dove risiedeva Paolo Marino, è stata profondamente scossa dalla notizia della sua scomparsa, in attesa che la salma riceva il nulla osta dalla Procura per procedere con i funerali.

Indagini e traffico

Sul luogo dell’incidente sono intervenuti gli agenti della polizia locale di Roma Capitale del III Gruppo Nomentano, i quali hanno effettuato rilievi e ricostruito la dinamica del sinistro. L’automobilista coinvolto, un uomo di trentasei anni, è stato portato al Policlinico Umberto I per i test alcolemici e tossicologici di rito. L’incidente ha causato disagi significativi al traffico, con lunghe code su via Nomentana e nelle strade limitrofe fino al termine delle operazioni di soccorso e recupero della salma.

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