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La vedova di Mario Cerciello Rega chiede giustizia per suo marito nella prima sentenza

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La vedova di Mario Cerciello Rega chiede giustizia per suo marito nella prima sentenza

La vedova di Mario Cerciello Rega ha espresso la propria opinione riguardo la recente sentenza della Cassazione, che prevede un nuovo processo d’appello per Gabriel Natale Hjorth. Rosa Maria Esilio ha sottolineato che solo la prima sentenza, che comminava l’ergastolo ai due giovani americani, “diede onore e giustizia a mio marito, così come la medaglia d’oro al valor civile che fu conferita dal Presidente Mattarella”.

Rosa Maria Esilio ha commentato la sentenza emessa dalla Corte di Cassazione, affermando: “Per quanto mi riguarda, il processo di mio marito si è celebrato in primo grado. Dopo 50 lunghissime udienze capii come si erano effettivamente svolti i fatti quella maledetta notte di luglio”.

Natale Hjorth, la sentenza di primo grado e l’appello bis

Nel processo di primo grado, Gabriel Natale Hjorth e Finnegan Lee Elder, i due giovani americani che aggredirono Cerciello Rega nel luglio del 2019 a Prati, Roma, vennero condannati all’ergastolo, con Elder che ha materialmente ucciso Cerciello Rega utilizzando un coltello. In secondo grado, le pene vennero ridotte: Elder a 15 anni e due mesi e Hjorth a 11 anni e quattro mesi, dopo un intervento della Cassazione che annullò le sentenze precedenti e ordinò un processo d’appello bis.

Omicidio Cerciello Rega: nuovo processo a Natale Hjorth per ridurre la pena

La Corte d’Assise d’appello, nel valutare il caso di Hjorth, aveva stabilito che “non appare possibile, alla luce delle risultanze, aldilà di ogni ragionevole dubbio, riconoscere” al giovane “il concorso nel reato di omicidio volontario neppure a titolo di dolo eventuale”. Tuttavia, la procura ha presentato un nuovo ricorso in Cassazione, contestando la testimonianza del collega sopravvissuto di Cerciello, Andrea Varriale. La Cassazione ha respinto la richiesta della procura e ha incaricato i giudici di Appello di riesaminare e possibilmente ridurre l’accusa di concorso anomalo in omicidio per Hjorth, con un terzo processo d’appello in programma.

“Da vedova di un valoroso servitore dello Stato rispetto le sentenze, ma tutto ciò che è accaduto dopo il primo grado non merita un mio commento”, ha aggiunto Rosa Maria Esilio attraverso il suo avvocato Massimo Ferrandino.

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Il motociclista Paolo Marino è morto sulla Nomentana dopo essere stato colpito da un’istrice

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Il motociclista Paolo Marino è morto sulla Nomentana dopo essere stato colpito da un’istrice

Sull’arteria stradale di via Nomentana a Guidonia Montecelio, un tragico incidente ha portato alla morte di Paolo Marino, un motociclista di quarantotto anni. L’episodio è avvenuto mercoledì 12 marzo, quando Marino, a bordo della sua Suzuki, ha perso il controllo dopo aver sbandato per evitare un’istrice che attraversava la strada.

Dopo la caduta, il motociclista è stato colpito da un’auto Dacia Duster di passaggio, il cui conducente non è riuscito a evitare l’impatto. Questo drammatico schianto ha avuto luogo all’altezza del chilometro 16 di via Nomentana, nel territorio di Colleverde. La comunità di Fontenuova, dove risiedeva Paolo Marino, è stata profondamente scossa dalla notizia della sua scomparsa, in attesa che la salma riceva il nulla osta dalla Procura per procedere con i funerali.

Indagini e traffico

Sul luogo dell’incidente sono intervenuti gli agenti della polizia locale di Roma Capitale del III Gruppo Nomentano, i quali hanno effettuato rilievi e ricostruito la dinamica del sinistro. L’automobilista coinvolto, un uomo di trentasei anni, è stato portato al Policlinico Umberto I per i test alcolemici e tossicologici di rito. L’incidente ha causato disagi significativi al traffico, con lunghe code su via Nomentana e nelle strade limitrofe fino al termine delle operazioni di soccorso e recupero della salma.

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Confiscati 5 milioni di euro ad un imprenditore da Roma a Santa Teresa di Gallura.

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Confiscati 5 milioni di euro ad un imprenditore da Roma a Santa Teresa di Gallura.

Un imprenditore è attualmente sotto indagine da parte della Polizia di Stato per presunte attività illecite. Il Questore di Roma ha richiesto la confisca di beni, assetti societari e rapporti finanziari, per un valore complessivo di 5 milioni di euro, concentrandosi sui collegamenti tra l’Infernetto e Santa Teresa di Gallura.

Maxi confisca da 5 milioni di euro

La confisca riguarda un imprenditore attivo nei settori delle costruzioni, della ristorazione e immobiliare. I poliziotti della Divisione Anticrimine della Questura di Roma hanno effettuato il provvedimento di confisca nella mattinata di giovedì 13 marzo. Questa operazione si inquadra in una strategia di contrasto all’accumulazione dei patrimoni illeciti da parte di consorterie criminali, in conformità con la normativa antimafia.

Indagini sull’imprenditore

Le indagini hanno rivelato che l’imprenditore aveva ampliato la sua rete di interessi e profitto utilizzando prestanome. La Polizia di Stato ha esaminato beni, assetti societari e rapporti finanziari del soggetto, tutti sottoposti a confisca per un valore complessivo di circa 5 milioni di euro.

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