Un inquilino del complesso residenziale di Collina delle Muse, Giuseppe Ciafardoni, sta affrontando un difficile sfratto. Ex agente di scorta di magistrati antimafia, tra cui Giovanni Falcone, Ciafardoni ha dichiarato: “Non posso andarmene via, sennò lo farei. Ormai sono in pensione, vorrei godermela e invece combatto da anni contro questo ricatto”. La sua battaglia legale è iniziata dopo che la società Boccea Gestioni Immobiliari Srl ha deciso di non rinnovargli il contratto di affitto.
La situazione abitativa nel complesso
Ciafardoni ha spiegato: “Sono entrato in graduatoria per l’assegnazione di questo appartamento e nel 2006 ho stipulato il contratto per la casa. Dopo 17 anni la società ha deciso di sfrattarmi per finita locazione”. Oggi, nel complesso abitativo, le famiglie sono passate da 54 a meno di venti, e Ciafardoni ha sottolineato: “Chi poteva permettersi di andare via l’ha fatto. Noi che restiamo non abbiamo altre soluzioni”. L’11 marzo, il viale del complesso si è riempito di agenti e forze di polizia per eseguire lo sfratto di un collega finanziere.
Denunce e richieste politiche
La situazione è definita un “scandalo” da Angelo Fascetti, rappresentante del sindacato Asia USB. Giuseppe, stanco e preoccupato, ha espresso: “È assurdo: noi stiamo passando da criminali, mentre la società non è stata mai punita per tutte le violazioni che ha commesso”. Il 17 marzo, dopo una richiesta legale accolta dalla Corte d’Appello, la situazione di Ciafardoni è stata sospesa fino all’udienza del 7 maggio. A fine gennaio, Yuri Trombetti ha proposto una delibera per dichiarare la decadenza della convenzione con la società, chiedendo l’acquisizione di 54 alloggi riservati agli agenti.
Per ulteriori informazioni sui dettagli economici e le problematiche legate alle violazioni della convenzione, si rileva che la società presentava un valore di cessione che ha subito una modifica significativa dal 2004 al 2006, creando una serie di complicazioni per gli inquilini, ora minacciati di sfratto.