Cronaca
Lotus ritorna alla sua sede originale

Lotus, un border collie di 8 anni, è tornato a casa dopo dieci mesi di assenza. Il cane era scomparso a maggio 2024 dalla sua famiglia di Palestrina. Sin dall’inizio, i suoi proprietari avevano sospettato che Lotus non fosse fuggito, ma fosse stato prelevato da qualcuno. Dopo aver sporto denuncia ai carabinieri, le speranze di ritrovarlo si erano affievolite fino a quando, qualche giorno fa, il proprietario Augusto ha notato un cane che assomigliava a Lotus nel bagagliaio di una vecchia Panda.
I FATTI
Augusto ha avvicinato l’auto e, nonostante la donna alla guida cercasse di negare l’evidenza, ha aperto il bagagliaio. Ma mentre Augusto stava per familiarizzare con il collie, la donna ha avviato il motore e si è allontanata in fretta, per poco non causando un incidente. Tornato dai carabinieri, Augusto ha raccontato l’accaduto, attivando così le indagini. Grazie alle telecamere di sorveglianza e alla descrizione dell’auto, i militari hanno rintracciato la Fiat Panda e la proprietaria, che vive in una zona isolata tra Palestrina e Cave.
Al primo incontro, la donna ha sostenuto che il cane fosse un trovatello e ha negato di averlo sottratto. Tuttavia, il giorno seguente, i carabinieri e la Forestale hanno rintracciato Lotus tramite il microchip, trovandolo in condizioni precarie dopo mesi di detenzione in una gabbia rudimentale. Dopo il recupero, Lotus è stato accolto calorosamente dalla sua famiglia e, grazie alle loro cure, ha rapidamente recuperato le forze. Le indagini proseguono per determinare se vi siano responsabilità a carico della donna riguardo al possesso e alle condizioni in cui ha tenuto il border collie per dieci mesi.
Cronaca
Nuove regole per i ristoranti a Roma, preoccupazioni di Simonetta Marcellini su impatti per Trastevere

‘Non si sanzionano abbastanza gli abusivi ora figuriamoci quando entrerà in funzione questo nuovo Regolamento’, afferma Simonetta Marcellini, 72 anni, residente a Trastevere (zona Unesco). La situazione attuale preoccupa i residenti, che temono un ulteriore aumento delle problematiche legate all’abusivismo.
Preoccupazioni dei cittadini
Molti abitanti di Trastevere esprimono il timore che le nuove norme non siano efficaci nell’affrontare il fenomeno degli abusivi. L’assenza di sanzioni adeguate ha portato a una situazione insostenibile, richiedendo interventi più incisivi da parte delle autorità.
La speranza in un miglioramento
Simonetta Marcellini e altri cittadini sperano che le nuove regole possano portare a un cambiamento positivo, ma restano scettici riguardo alla loro implementazione e all’effettiva deterrenza per gli abusivi. La fiducia nelle istituzioni è bassa, e molti cercano risposte concrete.
Richiesta di azioni decisive
I residenti di Trastevere chiedono azioni decisive e controlli più rigorosi per garantire un ambiente più sicuro e vivibile. La comunità è in attesa di vedere quali misure verranno adottate e come queste influenzeranno la vita quotidiana nel quartiere.
Cronaca
Resti precedentemente segnalati

È stato inviato ieri in mattinata l’antropologo incaricato di sciogliere il mistero delle "ossa" umane ritrovate in un pozzo a "Castel Sant’Angelo". L’esperto, inviato dalla Soprintendenza speciale di Roma, ha condotto un primo sopralluogo, che proseguirà anche oggi, per stabilire l’antichità dei resti. Successivamente, verranno rimossi per analisi del Dna, che potrebbero rivelare se appartengano a un uomo o a una donna. Interessante è emerso che già in passato, durante uno scavo precedente, si era segnalata la scoperta di resti umani, ma non vennero effettuate indagini. La situazione è cambiata lo scorso 25 febbraio, quando una squadra di operai intervenendo a causa di un’infiltrazione ha fatto scattare l’allerta. I carabinieri, che stanno indagando, hanno sottolineato che si tratta di "ossa di interesse storico e archeologico e sono necessari accertamenti di carattere antropologico". Un primo esame esterno suggerisce che i resti non appartengano a un’epoca recente. L’area del mausoleo rimarrà sotto sequestro fino al termine delle indagini.
LE INDAGINI
I carabinieri della compagnia Roma San Pietro sono stati incaricati del caso, delimitando l’area e informando la procura per avviare gli accertamenti. L’area è stata subito sequestrata e i militari attendono l’inizio delle procedure di recupero per eseguire ulteriori accertamenti e rilievi.
LA STORIA
Il pozzo in cui sono state trovate le ossa sarebbe stato utilizzato come prigione: un cunicolo della fortezza del mausoleo chiuso almeno dagli anni ’70 del secolo scorso. "Castel Sant’Angelo" è noto per la sua storica funzione di prigione, con celle accessibili tramite stretti cunicoli, simili a quello sequestrato dagli investigatori. Si ipotizza che le ossa ritrovate possano appartenere a detenuti imprigionati all’interno del castello, un luogo noto per la detenzione di cospiratori e prigionieri illustri come Benvenuto Cellini e Giordano Bruno. Solo la perizia dell’antropologo potrà sciogliere il mistero attorno all’ultimo rinvenimento nei sotterranei di "Castel Sant’Angelo".
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