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Cronaca

Massimiliano Gallo torna in teatro con Malinconico, moderatamente felice

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Massimiliano Gallo torna in teatro con Malinconico, moderatamente felice

Dal 20 febbraio al 2 marzo 2025, la Sala Umberto ha ospitato la commedia “Amanti”, una produzione di Diana Or.i.s Produzioni, diretta e scritta da Ivan Cotroneo. Lo spettacolo, presentato dal noto attore e regista Massimiliano Gallo, ha avuto un cast di rilievo, tra cui Fabrizia Sacchi, Orsetta De Rossi, Eleonora Russo e Diego D’Elia.

La trama di “Amanti”

“Amanti” esplora le complessità dell’amore, del sesso e del tradimento. La storia si concentra su Claudia e Giulio, due sconosciuti che si incontrano per caso e scoprono di essere pazienti della stessa analista, la dottoressa Gilda Cioffi. Due mesi dopo, si ritrovano in una stanza d’albergo e avviano una relazione clandestina, entrambi sposati e con vite complicate. I protagonisti tentano di mantenere la loro relazione come un semplice gioco, mentre si confrontano con le loro emozioni e scelte.

Elementi scenici e regia

La scenografia di Monica Sironi, i costumi di Alberto Moretti e le luci di Gianfilippo Corticelli hanno creato un’atmosfera avvolgente. Gallo ha saputo bilanciare momenti di comicità con un’analisi profonda dei sentimenti, rendendo “Amanti” sia divertente che significativa.

Un successo riconfermato

Il successo dello spettacolo evidenzia la capacità di Gallo di attrarre il pubblico, unendo leggerezza e riflessione sulle relazioni umane. “Amanti” ha saputo divertire e far riflettere, emozionando il pubblico. Gallo, con tanti progetti per il 2025, sarà di nuovo in scena dal 9 al 27 aprile con “Malinconico – Moderatamente Felice” presso il Teatro Diana di Napoli, che esplorerà l’universo dell’avvocato Vincenzo Malinconico.

Durante un’intervista, Gallo ha commentato: “”Amanti” esplora il femminile in modo diretto, senza giudicare i protagonisti. I personaggi cercano la felicità, il mio personaggio è un uomo sposato con tre figli, che dichiara di non sopportarli”. Riguardo alla tradizione della commedia italiana, Gallo ha affermato: “Si può godere di una commedia e riflettere in profondità; non è necessario mettere in scena solo testi amari”.

In merito al tradimento, Gallo ha espresso: “Dire che non esiste il tradimento è come dire che esistono solo il bianco e il nero”. Riguardo all’amore, ha dichiarato: “È un concetto vasto, non si limita all’amore romantico, ma si estende all’amore per la vita”.

Concludendo l’intervista, Gallo ha notato la differente considerazione degli artisti in Italia rispetto a paesi come Francia o Inghilterra: “In Italia non c’è la stessa considerazione per gli artisti, la realtà è triste”. Infine, ha definito la felicità come “un picco, un momento speciale”, mentre la serenità è un obiettivo da perseguire ogni giorno.

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Inizia la riqualificazione dell’ex Caserma del Trullo: una nuova piazza e edifici pubblici.

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Inizia la riqualificazione dell’ex Caserma del Trullo: una nuova piazza e edifici pubblici.

RomaStaCambando Scopri il piano segreto che potrebbe rivoluzionare Roma e renderla accessibile a tutti!

Il colpo di scena dell’assessore Veloccia

Immagina una Roma senza barriere: l’assessore Maurizio Veloccia sta pianificando qualcosa di audace che potrebbe cambiare per sempre il volto della città. Al centro del suo progetto, la scomparsa delle mura attorno a una struttura iconica, trasformandola in uno spazio aperto e invitante. Ma cosa significa davvero questa mossa? Potresti essere sorpreso da come un semplice cambiamento potrebbe aprire nuove opportunità per i romani.

Accessibilità senza limiti: cosa sta per accadere

Con la piena accessibilità come obiettivo principale, il piano di Veloccia mira a eliminare ostacoli che hanno isolato questa struttura per anni. Pensa a parchi, monumenti o edifici storici che diventano liberamente esplorabili, attirando curiosi e turisti. È un’idea che fa gola a molti, ma quali sorprese nasconde? Le ripercussioni potrebbero essere più grandi di quanto sembri, con un potenziale impatto su come viviamo e ci muoviamo nella capitale. Non perdere l’occasione di scoprire i dettagli!

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Il clochard che terrorizzava i sacerdoti nel cuore di Roma: una storia di pretese e tensioni quotidiane

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Il clochard che terrorizzava i sacerdoti nel cuore di Roma: una storia di pretese e tensioni quotidiane

Hai mai immaginato un clochard che terrorizza preti e fedeli nelle chiese di Roma, armato di coltello e minacce? #RomaSconvolta #ClochardRibelle

La Vita da Incubo nei Luoghi Sacri

Immaginate una chiesa nel cuore di Roma, dove un uomo di 54 anni, Michele Gallina, ha fatto del luogo di culto la sua casa personale. Dormiva sui banchi, ricaricava il telefono e pretendeva soldi senza sosta, trasformando la pace in un vero incubo. I parroci di Santa Maria in Vallicella e Santa Lucia del Gonfalone hanno vissuto mesi di paura, con Gallina che non esitava a reagire con violenza se qualcuno osava contraddirlo. Condannato a un anno di reclusione per minacce, ha evitato una pena più dura per stalking, lasciando tutti a chiedersi come sia potuto accadere in pieno centro storico.

Le Accuse che Fanno Rabbrividire

Dalle indagini dei carabinieri, emerge un quadro agghiacciante: da fine 2022 a luglio 2024, Gallina ha reso impossibile la vita ai religiosi e ai fedeli. Si piazzava all’ingresso delle chiese, consumando alcol o fumando hashish, e si sdraiava sui banchi riservati ai fedeli, arrivando persino a borseggiarli. In un episodio choc, ha puntato un coltello al volto di un parroco, sibilando: “Ti taglio la faccia, da oggi avrai paura di me”. Non si fermava qui: con spintoni e scenate, bloccava le cerimonie, come quando ha impedito a don Cristian di dare la comunione, costringendo a cambiare gli orari delle messe. E nella chiesa di Santa Lucia del Gonfalone, la situazione era identica, con Gallina che dominava il sagrato e invitava altri clochard a unirsi.

Le Minacce che Non Lasciano Respiro

Ma le intimidazioni di Gallina andavano oltre, e non risparmiavano nessuno. Il giovane prete don Inaki è stato costretto a dargli soldi per farlo allontanare, tra frasi terrificanti come: “Attento a te, ho passato 20 anni in carcere e non ho paura di niente”. In un altro caso, ha aggredito un vicario di 78 anni, urlandogli in faccia: “Ti ammazzo, qui comando io!” dopo che l’anziano si era rifiutato di pagare. Persino una volontaria è finita nel mirino quando ha spiegato che non poteva spedire un’altra “Lettera del Papa” per chiedere fondi: “La voglio fare, altrimenti ti gonfio di botte”. E in passato, aveva già sferrato un fendente al collo di un altro prete, don Franco, fortunatamente senza gravi conseguenze. Una serie di episodi che fa sorgere una domanda: quanto può spingersi la disperazione?

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