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Cronaca

Mondo di Mezzo: 4 anni di pena residua da scontare

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Mondo di Mezzo: 4 anni di pena residua da scontare

Nessuna misura alternativa alla detenzione in carcere per Salvatore Buzzi, l’ex ras delle cooperative, che torna nuovamente in un penitenziario. Lo ha deciso il tribunale di Sorveglianza di Roma. Buzzi dovrà scontare un residuo pena di 4 anni, accusato anche di corruzione nell’ambito del processo al Mondo di Mezzo.

Salvatore Buzzi torna in carcere

Buzzi era stato rilasciato dal carcere di Catanzaro nel settembre del 2023, tornando libero dopo un provvedimento della Cassazione che aveva definito illegittimo l’ordine di esecuzione del suo arresto avvenuto nel settembre del 2022. Secondo la Cassazione, la sua permanenza in cella era considerata illegittima, con l’ordine di esecuzione eseguito «senza titolo». Tale decisione portò alla scarcerazione di Buzzi, che si trovava a Lamezia Terme ospite della cooperativa sociale «Malgrado tutto» al momento dell’arresto.

Condanna definitiva e associazione criminale

Per la vicenda Mondo di Mezzo, Buzzi era stato condannato in via definitiva a 12 anni e dieci mesi, con la sentenza della Cassazione che confermava quanto stabilito dalla Corte d’Appello della Capitale nel marzo del 2021. La Corte ha chiuso il procedimento che ha visto coinvolto anche Massimo Carminati, figura-chiave dell’organizzazione criminale. Secondo l’impianto accusatorio, Buzzi ha ricoperto un ruolo apicale nello sfruttamento delle cooperative, contribuendo «nel pesante e grave inquinamento della cosa pubblica» e dimostrando un «disinteresse per i controlli pubblici».

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Cronaca

Open day del 15 e 16 marzo: dettagli sui Municipi, orari e modalità di prenotazione

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Open day del 15 e 16 marzo: dettagli sui Municipi, orari e modalità di prenotazione

Le richieste di rilascio della carta d’identità a Roma sono ancora numerose, rendendo difficile il rispetto dei tempi di attesa per molti cittadini. Per affrontare il problema, il Comune di Roma ha organizzato open day dedicati al rilascio del documento. Nel terzo fine settimana di marzo, sabato 15 e domenica 16, gli sportelli anagrafici dei Municipi e alcuni gazebo ex Pit saranno aperti per facilitare il servizio.

Orari di apertura del 15 marzo

  • Municipio 1: via Petroselli, 50, dalle 8 alle 13
  • Municipio 2: via Dire Daua, 11, dalle 8 alle 13
  • Municipio 3: via Fracchia, 45, dalle 8 alle 16
  • Municipio 7: Piazza Cinecittà, 11, dalle 8.30 alle 16.30
  • Municipio 10: via Claudio, 1 (Ostia), dalle 8.30 alle 13.30
  • Municipio 13: via Aurelia, 470, dalle 9 alle 13
  • Municipio 15: La Storta, via Enrico Bassano, 10, dalle 8.30 alle 15.30
  • Ex Pit: Piazza Sonnino, Piazza delle Cinque Lune, Piazza Santa Maria Maggiore e via Petroselli, 52, dalle 8.30 alle 16.30

Orari di apertura del 16 marzo

  • Ex Pit: dalle 8.30 alle 12.30

Per partecipare agli open day, è necessaria la prenotazione dell’appuntamento a partire dalle 9 di venerdì 14 marzo, sul sito Agenda Cie del Ministero dell’Interno (https://www.prenotazionicie.interno.gov.it/). I cittadini devono presentarsi con una carta di pagamento elettronico, una fototessera, il precedente documento d’identità (in caso di rinnovo) e il ticket della prenotazione.

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Le testimonianze e gli eventi accaduti

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Le testimonianze e gli eventi accaduti

Continuano senza sosta le ricerche del ragazzo, presumibilmente un minorenne mulatto, lanciatosi nel Tevere nella tarda mattinata di venerdì e da allora scomparso. I vigili del fuoco sono all’opera con sommozzatori, fluviale, personale del Taf e droni.

L’ultimo avvistamento

Le ricerche del minore disperso nelle acque del fiume Tevere, a Roma, sono iniziate il 7 marzo. L’ultimo avvistamento è avvenuto all’altezza del ponte Principe Amedeo Savoia, nei pressi di piazza della Rovere.

Le testimonianze

A dare l’allarme un passante che, intorno alle 12:20, ha visto un ragazzo di colore spogliarsi, abbandonare i vestiti sul ponte e lanciarsi nel fiume da cui non lo ha visto riemergere. Gli indumenti sono stati acquisiti e consegnati al commissariato Trastevere.

Un operaio della ditta impegnata per i lavori sulla banchina del Tevere ha raccontato: «Stavamo lavorando all’altezza di ponte Amedeo duca d’Aosta quando abbiamo notato un ragazzo spogliarsi e buttarsi di testa in acqua. Nuotava male, poi un vigile urbano che era lì con noi lo ha chiamato, gli diceva ‘Vieni qui, vieni qui’, ma quello ha continuato a nuotare per raggiungere l’altra sponda e allontanarsi. Ha fatto poche altre bracciate e non si è visto più, è andato giù».

Maurizio, testimone dell’accaduto, ha descritto come il giovane sembrasse «volesse nuotare» e come invece «è stato trascinato via dalla corrente, ed è stato inghiottito». Ha aggiunto: «Ero in pausa pranzo, mi ero preso un caffè e stavo facendo una telefonata, quando ho visto il ragazzo avvicinarsi a bordo Tevere. Pensavo si volesse lavare, non pensavo che da lì a poco si sarebbe buttato». In quel momento ha chiamato i soccorsi, descrivendo l’immagine come «forte e impattante».

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