Cronaca
Moreno Galli, il fotografo assolto dall’accusa di violenza sessuale nei confronti della modella

Moreno Galli è stato assolto «perché il fatto non sussiste». Il giudice dell’udienza preliminare Angelo Giannetti ha dichiarato il 64enne, responsabile dell’agenzia di moda romana, non colpevole del reato di violenza sessuale aggravata dall’abuso della posizione dominante. La giovane modella, che lo aveva denunciato, aveva raccontato quattro episodi di molestie avvenuti tra novembre 2023 e gennaio 2024. Tuttavia, né il pubblico ministero, che aveva precedentemente richiesto l’assoluzione «perché il fatto non costituisce reato», né il gup hanno ritenuto le prove sufficienti. L’avvocato dell’imputato, Dario Bolognesi, ha espresso soddisfazione per «una sentenza giusta», mentre la persona offesa, Giada (nome di fantasia), ha pianto dichiarando: «Non so cosa dire, ogni volta che vengo qui è terribile, oggi lo è ancora di più». Gli avvocati di parte civile hanno commentato che «è una sentenza che ci lascia amareggiati e scioccati», annunciando già un ricorso, nonostante Galli avesse precedenti specifici recenti con una condanna in primo grado ancora pendente in appello.
I FATTI
Giada e Galli si sono incontrati il 23 novembre nella sede dell’agenzia di piazza Gioacchino Belli a Trastevere, dove, secondo il racconto della 18enne, si è verificato il primo episodio di violenza. Giada ha affermato che «subito dopo mi ha spostata, mettendomi in un angolo in cui la telecamera non riprendeva, e mi ha alzato la maglietta». Gli altri episodi di violenza risalgono a dicembre e a gennaio. La denuncia è stata presentata solo dopo un ultimo episodio avvenuto in gennaio, spinta da un amico, l’unico che Giada ha confidato quanto accaduto.
IL RACCONTO
Il gip di Roma ha disposto il giudizio immediato per Galli, che ha optato per il rito abbreviato, subordinato all’ascolto di una psicologa per valutare l’attendibilità della ragazza e il «tema del consenso al rapporto sessuale». Il pubblico ministero ha giustificato la richiesta di assoluzione con l’argomento che Galli potrebbe aver agito senza consapevolezza del mancato consenso da parte di Giada. La 18enne ha raccontato: «Ogni volta io credevo di dover incontrare altre persone, poi però mi trovavo da sola con lui. Nell’episodio della spa gli avevo detto che non volevo, ma lui non si è fermato. Io sono stata ingenua, ma ho detto la verità e non essere creduta dopo ciò che ho subito fa male». Tuttavia, le prove raccolte non sono state sufficienti per arrivare a una condanna, portando all’assoluzione con formula piena di Galli per il tribunale, che ha dichiarato non sussistere la violenza sessuale.
Cronaca
Allarme bomba in Cassazione: telefonata anonima segnala la minaccia e avvia la bonifica del palazzo.

È successo di nuovo: una telefonata anonima ha messo in subbuglio la Corte Suprema di Cassazione alle 8 di stamattina, con un tizio che blabla di una bomba per rovinare la giornata ai giudici. Ma dai, è solo l’ennesimo falso allarme in un paese dove le minacce volano più dei piccioni a Roma? #BombaFalsa #CassazioneNelCaos #ItaliaAllaRovescia (145 caratteri)
La Telefonata Anonima che Ha Fatto Impazzire Tutto
Questa mattina, verso le 8, il centralino della Corte Suprema di Cassazione ha ricevuto una chiamata anonima che parlava di una bomba nel palazzo. Non si sa chi fosse il burlone o il pazzoide, ma ha scatenato il panico immediato. Immaginate i giudici con la toga che corrono come in un film comico, mentre il resto d’Italia si chiede se sia un nuovo modo per protestare contro le sentenze.L’Intervento dei Carabinieri: Eroi o Esagerati?
Sul posto sono arrivati in fretta i carabinieri della Compagnia di Roma San Pietro, insieme al Nucleo Artificieri e Cinofili per setacciare l’edificio. Hanno bonificato il palazzo con i loro cani addestrati e gli esperti di esplosivi, trasformando una tranquilla mattinata in un’operazione da film d’azione. Ma davvero serve tutto questo casino per una chiamata da quattro soldi? Chissà se hanno trovato più polvere che pericoli.
Cronaca
Bazar, droga e sesso: gli affari sporchi della mala a Roma

Svelato lo scandalo che sta prosciugando Roma: la mala cinese gestisce un giro d’affari milionario, non per conquistare il potere, ma per succhiare soldi e spedirli dritti in Cina, lasciando la Capitale più secca di un deserto. Chi se ne frega delle regole, dicono, mentre i nostri euro volano via come foglie al vento. #MalaCinese #RomaSottoAssedio #SoldiAllaCina #ScandaloMiliardario #VergognaGlobale (esattamente 280 caratteri, inclusi spazi e hashtag).
Il Business Oscuro della Mala
In piena luce, ma con ombre lunghe, la mala cinese ha messo le mani su un impero sotterraneo a Roma. Non si tratta di boss che vogliono il controllo delle strade, ma di operazioni silenziose che drenano milioni senza farsi troppe domande. Questi tizi arrivano, fanno affari e scappano con i soldi, lasciando agli italiani solo le briciole. È come se la Cina avesse un aspirapolvere puntato sulla nostra economia.
Come Funziona il Drenaggio
Al cuore di tutto, ci sono reti di commercio illegale e lavaggio di denaro che collegano Roma alla madrepatria. I soldi, spesso frutto di attività poco chiare come il traffico o le scommesse, finiscono in Cina prima che qualcuno possa gridare “fermo!”. È un gioco sporco dove Roma paga il conto, e la Cina incassa, senza che nessuno alzi un sopracciglio. Chiedetevi: quanto ancora possiamo tollerare questo furto legalizzato?
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