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Oltre 100 progetti di educazione sessuoaffettiva in classe: un bisogno reale è stato riconosciuto

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Oltre 100 progetti di educazione sessuoaffettiva in classe: un bisogno reale è stato riconosciuto

Oltre la metà delle scuole di Roma ha risposto al bando per l’educazione sessuoaffettiva, lanciato a gennaio, con oltre cento progetti inviati e settanta enti del terzo settore coinvolti. “I numeri parlano chiaro. E noi non avevamo dubbi”, ha commentato l’assessora Claudia Pratelli. “È la conferma che siamo sulla strada giusta”, ha aggiunto Marilena Grassadonia dell’ufficio LGBT+ del Campidoglio.

Un progetto significativo per la comunità

Il bando, per il quale sono stati stanziati 500.000 euro, mira a sostenere l’educazione all’affettività nelle scuole secondarie di I grado. In un mese dalla sua apertura, ha suscitato un notevole interesse, con una selezione finale di 15 progetti, uno per ogni Municipio. L’assessora Pratelli ha sottolineato: “l’educazione affettiva e alle relazioni è un bisogno sentito”, anche se solo una parte delle proposte verrà attuata.

Supporto di Roma Capitale e le sfide future

Pratelli ha aggiunto: “Roma è in campo e fa la sua parte, ma le grandi assenti sono le istituzioni nazionali”. Ha also sottolineato che questo progetto non ha una connotazione ideologica, ma è una necessità per le scuole, le famiglie e i giovani, per allineare l’Italia con gli altri paesi europei dove l’affettività è materia obbligatoria.

Reazioni e contestazioni

Le celebrazioni per i risultati ottenuti si sono dipanate in un contesto di polemiche. L’associazione ultracattolica Militia Christi ha inviato lettere chiedendo all’amministrazione di distanziarsi dal bando, ma il Campidoglio ha risposto definendo questa azione come “una campagna di diffamazione”. “Noi siamo orgogliosi della scelta fatta”, hanno dichiarato le autorità comunali, e i numeri confermerebbero la validità della risposta delle scuole di Roma.

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Casa dell’archistar Paolo Portoghesi a Calcata in vendita con ponte levatoio e canne d’organo

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Casa dell’archistar Paolo Portoghesi a Calcata in vendita con ponte levatoio e canne d’organo

Christie’s International Real Estate-Rome Exclusive ha annunciato la vendita della casa-studio dell’architetto Paolo Portoghesi, situata a Calcata, al prezzo di 490.000 euro e con una superficie di 200 metri quadrati.

Un’architettura che racconta passioni

La casa, caratterizzata da un ingresso con ponte levatoio e canne d’organo, riflette le passioni di Portoghesi per la musica e l’architettura, conferendole un’atmosfera medievale che ricorda un castelletto immerso nel verde della campagna viterbese. L’architetto, noto per la progettazione della Moschea e di Casa Papanice, è deceduto all’età di 92 anni il 30 maggio 2023.

Dettagli sulla proprietà

Descritta nell’annuncio come “Tra le colline di Calcata, luogo prediletto dal grande architetto, la casa si erge maestosa su un ettaro di terreno, abbellito da piante ornamentali, alberi da frutto ed un terrazzo con una vista mozzafiato sull’oasi naturale parco del Treja”, la casa offre un panorama di ulivi e presenta una facciata composta di blocchetti di tufo.

Caratteristiche interne

La casa-studio è attualmente in vendita come un rudere, comprendente cinque locali. La disposizione prevede un salone doppio con cucina a vista e un bagno con sauna al pian terreno; al primo piano ci sono un ingresso di rappresentanza, due camere e un bagno; infine, al secondo piano, vi è una grande sala, un bagno e un terrazzo. Completano la proprietà due locali tecnici, un grande terrazzo belvedere e un’area pavimentata idonea per il posteggio auto e la zona d’accoglienza.

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Incendio al centro commerciale, evacuazione dei negozi. L’ordinanza a Pomezia dispone: “Finestre chiuse”

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Incendio al centro commerciale, evacuazione dei negozi. L’ordinanza a Pomezia dispone: “Finestre chiuse”

Un incendio ha colpito questa mattina il centro commerciale Cavour a Pomezia, causando l’intossicazione di una persona, successivamente trasportata in ospedale. A seguito dell’incidente, è stata emessa un’ordinanza che vieta l’apertura delle finestre nella zona.

Le fiamme, divampate attorno all’11.27, hanno coinvolto un’attività di abbigliamento di proprietà cinese. I vigili del fuoco, giunti prontamente sul posto con tre Aps, tre autobotti, un’autoscala e il carro autoprotettori, hanno avviato le operazioni di spegnimento. La situazione si è rivelata critica, con numerose attività circostanti avvolte dal fumo.

Durante le operazioni di spegnimento, i soccorritori hanno prestato aiuto a una persona che aveva inalato fumi tossici, trasportata d’urgenza al pronto soccorso dal personale del 118. Un testimone ha commentato: “Hanno preso fuoco i vestiti in vetrina. Io ero con mia zia al supermercato, ci hanno fatto evacuare d’urgenza. Fiamme altissime ma nessun sistema antincendio in azione”.

Nel tardo pomeriggio, le fiamme sono state estinte e i vigili del fuoco hanno proseguito con le operazioni di smassamento e messa in sicurezza dell’area interessata. Il sindaco di Pomezia ha comunicato che “Il Comune di Pomezia ha disposto l‘attivazione del Centro Operativo Comunale (C.O.C)”. È stato inoltre richiesto “di chiudere le finestre” per evitare rischi per la salute pubblica.

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