La Corte di Cassazione ha annullato la sentenza di assoluzione per la famiglia Mottola, disponendo un nuovo processo di appello per l’omicidio di Serena Mollicone. Il criminologo Carmelo Lavorino ha dichiarato: “Attendiamo serenamente le motivazioni del rinvio”.
### La posizione della difesa
Lavorino ha affermato: “Il pool di difesa della famiglia Mottola attende serenamente le motivazioni di questo rinvio per vedere quali punti devono ancora essere discussi e approfonditi in fase di appello”. Gli avvocati dei Mottola si preparano a difendere nuovamente i loro assistiti, sottolineando l’importanza delle future valutazioni della Corte.
### Le implicazioni del rinvio
In merito ai nuovi approfondimenti richiesti dalla Corte, Lavorino ha aggiunto: “Se la Corte chiede nuovi approfondimenti, ci saranno senza nessun problema”. Ha anche evidenziato la preoccupazione per il tempo che passa, affermando: “Questo ci fa perdere tempo prezioso per individuare il vero assassino di Serena Mollicone, dato che più passa il tempo più si perdono le tracce, sia fisiche, sia chimiche, sia testimoniali”.
### Dettagli sul caso
Nel processo per l’omicidio di Serena Mollicone figurano come imputati l’ex comandante della caserma dei carabinieri di Arce Franco Mottola, la moglie Annamaria e il figlio Marco, accusati di omicidio volontario e occultamento del cadavere. Serena, scomparsa due giorni prima, fu trovata senza vita in un bosco. Gli inquirenti sostengono che la giovane sia stata uccisa nella caserma dai Mottola, mentre i giudici di primo e secondo grado avevano rilevato l’assenza di prove materiali per confermare la presenza di Serena nella caserma. Secondo l’accusa, la giovane avrebbe dovuto denunciare Marco per spaccio di droga, scatenando una violenta colluttazione. Il corpo di Serena fu rinvenuto il 3 giugno 2001 nel bosco di Fontecupa.