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Omicidio Willy, Gabriele Bianchi afferma di preferire la morte in carcere piuttosto che ammettere di averlo colpito

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Omicidio Willy, Gabriele Bianchi afferma di preferire la morte in carcere piuttosto che ammettere di averlo colpito

Gabriele e Marco Bianchi sono stati presenti in aula per rendere dichiarazioni spontaneous nel giorno della sentenza della Corte d’Appello bis, dove entrambi rischiano l’ergastolo per l’omicidio di Willy Monteiro Duarte.

Gabriele Bianchi ha dichiarato: “Voglio pagare per le mie colpe ma non ho colpito Willy. Preferisco morire in carcere piuttosto che dire di averlo colpito”. Rivolgendosi alla famiglia di Willy, ha espresso il suo dolore per la morte del giovane: “Sono addolorato per la morte di Willy. Ho chiesto un colloquio con i familiari, sono pronto a rispondere alle loro domande e per dirgli che sono profondamente addolorato”. Bianchi ha anche sottolineato: “Se potessi cambierei le sorti di quella sera ma purtroppo non si può. Sono una persona migliore e lo sto dimostrando in tutti i modi: desidero che mi venga data una speranza e possa abbracciare mio figlio fuori dalle mura del carcere”.

Ha voluto ringraziare “le persone che mi sono state vicine” e in particolare “la mia donna, la madre di mio figlio che mi ha sostenuto ed ha creduto in me.” Ha concluso affermando: “Io Willy non l’ho toccato e continuerò a dirlo per l’ eternità”.

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Il marito dell’amica di Mirella Gregori è stato ascoltato dalla commissione: “Interrogato solo 30 anni dopo”

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Il marito dell’amica di Mirella Gregori è stato ascoltato dalla commissione: “Interrogato solo 30 anni dopo”

Il caso della scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori continua a suscitare interrogativi e polemiche. Durante l’ultima audizione della commissione bicamerale d’inchiesta, Fabio De Rosa, marito di Sonia De Vito, ha espresso forti critiche sulle indagini iniziali, affermando: “Non indagarono abbastanza”. Le sue dichiarazioni sono emerse in un contesto già complesso, caratterizzato da incongruenze rispetto ai resoconti forniti in passato.

Le dichiarazioni di Fabio De Rosa

De Rosa ha affermato: “Mai stato ascoltato dal giudice Martella”, in riferimento alla sua mancata convocazione durante le indagini originali. Ha lamentato di essere stato contattato solo trenta anni dopo da altri giudici. Ha sollevato dubbi sull’assenza di indagini nel condominio in cui viveva Mirella, esprimendo: “Potrebbe essere successo qualcosa nel condominio”, senza trovare spiegazioni sul perché non siano state condotte ricerche in quel contesto.

Incongruenze nelle testimonianze

Il marito di Sonia ha raccontato di essere andato a prendere Sonia al bar la sera della scomparsa di Mirella, digitalizzando i dettagli di quell’episodio. Tuttavia, la sua versione sembra contraddire quanto dichiarato in un’intervista nel 1986, dove affermava di essere passato dal bar intorno alle 15. Il presidente della commissione ha fatto notare questa discrepanza alla quale De Rosa ha risposto negando di essere stato interrogato dal giudice Martella.

Riflessioni sulla figura di Sonia De Vito

Il dibattito su Sonia De Vito, amica di Mirella, si è intensificato, con Maria Antonietta Gregori che ha affermato: “Sa più di quanto dice”, suggerendo che De Vito non ha rivelato tutta la verità riguardo alla scomparsa. Un cameriere del bar è stato allontanato dal lavoro per non aver seguito la versione concordata con i De Vito, confermando che Mirella era uscita dal bar andando verso destra.

Il giudice Ilario Martella è stato precedentemente convocato dalla commissione, dove ha discusso teorie inerenti a “ragioni di Stato” e possibili legami con eventi storici come l’attentato a Papa Giovanni Paolo II. La commissione continua a lavorare per fare chiarezza su un caso che rimane avvolto nel mistero e nella controversia.

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50enne arrestato per spaccio a bordo di un’auto di lusso con cocaina, sequestrata anche la macchina

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50enne arrestato per spaccio a bordo di un’auto di lusso con cocaina, sequestrata anche la macchina

Un uomo di cinquant’anni è stato arrestato dai carabinieri della Compagnia di Tivoli con l’accusa di “detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti”. Durante un controllo, i militari lo hanno sorpreso in macchina con diverse dosi di cocaina. Una perquisizione domiciliare ha rivelato la presenza di 600 grammi di cocaina, divisa in 339 dosi, e 6mila euro in contanti.

L’arresto

L’episodio è avvenuto la scorsa mattina a Villanova, frazione del comune di Guidonia Montecelio. I carabinieri della Sezione Operativa hanno fermato l’uomo, che ha tentato di disfarsi di quattordici dosi di cocaina lanciandole dal finestrino della sua auto al momento dell’intervento delle forze dell’ordine.

Scoperte in casa

La perquisizione dell’abitazione ha portato alla luce non solo la cocaina e il denaro contante, ma anche materiale specifico utilizzato per “tagliare, pesare e confezionare la sostanza”. Gli accertamenti hanno anche rivelato un’auto di valore sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati dall’uomo, il quale ora si trova agli arresti domiciliari.

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