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Oratorio a numero chiuso a Roma dopo insulti razzisti con selezione all’ingresso

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Oratorio a numero chiuso a Roma dopo insulti razzisti con selezione all’ingresso

L’oratorio di Dragona, nella parrocchia Santa Maria Regina dei Martini, si trova in una situazione critica a causa di comportamenti violenti da parte di alcuni ragazzi. Padre Daniele ha adottato misure preventive, richiedendo ora che l’accesso per i minori avvenga solo tramite registrazione e fornendo il recapito di uno dei genitori, in risposta a ripetuti “episodi” di bullismo, vandalismo e linguaggio offensivo.

L’ultimo episodio che ha portato a questa decisione è avvenuto domenica scorsa, quando don Exupéry, un sacerdote originario della Tanzania, è stato accerchiato da un gruppo di circa venti ragazzi, subendo insulti razzisti e uno schiaffo in volto. “Per fortuna non ha subìto una commozione cerebrale, né danni alla vista”, ha dichiarato il parroco, evidenziando che il gesto rappresentava uno sfogo aggressivo che avrebbe potuto avere gravi conseguenze, specialmente se la vittima fosse stata una bambina.

LO SCHIAFFO

Padre Daniele, preoccupato per la sicurezza dei giovani, aveva già preso misure in passato, come l’installazione di un cancello per proteggere il sagrato dalla sporcizia e dai bivacchi notturni. Nonostante le telecamere di videosorveglianza, l’atto violento di domenica non è stato evitato. Il parroco ha annunciato che, per tutelare i bambini, ogni minorenne dovrà fornire il proprio nome e il numero di un genitore per poter accedere all’oratorio.

IL DETERRENTE

Inoltre, il sacerdote ha reso noto che si riserva di segnalare ai carabinieri di Acilia qualsiasi violazione della legge. Ancora una volta, la comunità sembra schierarsi con i sacerdoti, come confermato dalle dichiarazioni dei fedeli, tra cui Lorella, che ha ringraziato padre Daniele “per quello che fa per il bene della comunità”, e Rossana, che ha sottolineato l’importanza del rispetto delle regole.

Cronaca

Si reca a casa del rivale e gli strappa l’orecchio con un morso: arrestato.

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Si reca a casa del rivale e gli strappa l’orecchio con un morso: arrestato.

Incredibile scena da film horror nella tranquilla Latina: un orecchio staccato a morsi in una lite da bar, con un tizio ai domiciliari che finisce in gabbia per aver invitato i suoi aggressori! Che ironia della sorte, eh? La giustizia al contrario colpisce ancora. #OrecchioMorso #LatinaBrutale #FolliaItaliana #AggressioneVirale (145 caratteri)

L’Aggressione da Brividi

A Latina, qualche settimana fa, due tizi si sono presentati a casa di un trentaduenne che stava scontando i domiciliari e hanno trasformato una lite in un incubo splatter. Con morsi feroci, hanno staccato l’orecchio al padrone di casa, come se fosse una rissa in un film di serie B. Uno degli aggressori è stato beccato subito sul posto, mentre l’altro – un quarantenne – è svanito nel nulla, lasciando la polizia a inseguirlo per giorni.

La Fuga e la Resa dei Conti

Dopo settimane di latitanza, il quarantenne si è costituito al carcere di Rebibbia, dove gli hanno notificato l’ordinanza di custodia cautelare. Intanto, la vittima? Be’, è finita dritta in cella anche lei per aver violato le regole dei domiciliari, invitando in casa persone non autorizzate. Un vero colpo di scena che fa pensare: chi è il vero criminale in questa storia?

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Lino Banfi smarrisce telefono e documenti, l’appello social del quartiere: “Aiutiamolo, che sfortuna”

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Lino Banfi smarrisce telefono e documenti, l’appello social del quartiere: “Aiutiamolo, che sfortuna”

Lino Banfi, l’eterno comico pugliese che a 88 anni ancora ci fa sbellicarci dalle risate, ha perso tutto tranne il suo inimitabile fascino: documenti, carte di credito, telefono e quella foto della moglie Lucia che lui adora come una reliquia. Figuriamoci se un’icona come lui, sempre circondato da fan appiccicosi, non possa sbadatamente lasciare in giro i suoi tesori mentre scappa da autografi e selfie – ora sta implorando aiuto online, e chissà se è l’età o solo la vita da celebrità a giocare brutti scherzi! #LinoBanfi #DisavventuraDaStar #PerseLeCoseMaNonLoSguardo #RomaPazza #AiutoPerLinoBanfi (278 caratteri)

L’incidente del comico pugliese

L’attore Lino Banfi, noto per le sue battute irriverenti e il suo amore per la Puglia, ha vissuto una Pasqua da incubo. Questa mattina, nei pressi di via Lorenzo il Magnifico a Roma – dove abita e dove i fan lo assalgono per foto e autografi – ha smarrito i suoi beni più preziosi: documenti, carte di credito, il telefono e una foto della moglie Lucia, che lui descrive come la sua “roccia”. Invece di firmare autografi, stavolta è lui a mendicare aiuto, dimostrando che anche le star invecchiano e diventano distratte come noi comuni mortali.

L’appello virale su Facebook

L’annuncio è partito dal gruppo Facebook “Quelli di piazza Bologna”, un ritrovo virtuale per i residenti romani. L’amministratore, Amos Tesciuba, ha preso in mano la situazione perché Lino non è nemmeno iscritto al gruppo – forse troppo impegnato a recitare o a chiacchierare con i fantasmi di Totò. “Buon pomeriggio a tutti”, ha scritto Tesciuba, “Purtroppo il nostro amico Pasquale Zagaria (Lino Banfi) ha smarrito il telefono, documenti e carte stamattina vicino a via Lorenzo il Magnifico. Se qualcuno lo trova, fatevi avanti!”. È un richiamo che sa di comunità, ma con un tocco di ironia: chissà se Lino si è perso anche un po’ di dignità nel processo.

Reazioni dei fan e consigli improvvisati

I commenti sotto il post sono un misto di simpatia e battute al vetriolo, proprio come le commedie di Lino. Una fan ha scritto: “Mannaggia! Spero lo ritrovi presto, Forza Lino”, mentre altri citano le sue storiche frasi tipo “madonna dell’ingoronèta!”. C’è chi consiglia trucchi pratici, come “Noi usiamo i tag nel portafoglio, perché capita a tutti, vecchi o no”, insinuando che l’età di Lino – 88 anni suonati – potrebbe essere il vero colpevole. Insomma, i residenti si sono scatenati, trasformando una semplice perdita in un evento social da condividere e deridere bonariamente, perché in Italia, anche le disgrazie diventano uno spettacolo.

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