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Cronaca

Ostia celebra i papà in occasione di San Giuseppe

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Ostia celebra i papà in occasione di San Giuseppe

Ostia celebra la paternità con una giornata dedicata a tutti i papà il 19 marzo, in concomitanza con la festività di San Giuseppe. L’evento prevede un’esposizione di quadri di Laila Scorcelletti presso la galleria EsseErre, situata al Lungomare Duca degli Abruzzi 84, vicino al Porto Turistico del Lido. Dalle 16 alle 19, si svolgerà un dibattito sulla situazione dei padri separati, un tema di grande rilevanza, poiché secondo l’Istat nel 2023 circa 800 mila padri su 4 milioni vivono in povertà.

Le parole di Laila Scorcelletti

Laila Scorcelletti ha enfatizzato l’importanza dell’esposizione per affrontare le problematiche dei padri separati, sottolineando che «l’esposizione è un’occasione per parlare delle problematiche dei padri separati e coinvolgere i cittadini e le istituzioni ad arrivare ad una normativa ancora più equilibrata». Ha evidenziato la presenza di «tanti papà che vivono in roulotte e spesso sono in difficoltà», portando l’attenzione su «buchi normativi che andrebbero sanati».

Un dibattito aperto

Per stimolare la riflessione, verranno posizionati dei cavalletti all’interno della mostra di Annamaria Tani (associazione culturale Le Tartarughe) per facilitare un dibattito tra cittadini, forze politiche e associazioni. Laila ha concluso affermando che nel decimo municipio «vedo padri separati che da anni vivono in maniera precaria ma non rinunciano a vedere i loro figli». Nonostante gli evidenti miglioramenti normativi dell’ultimo anno, ha ribadito che «c’è ancora tanto da fare per rendere accettabile la vita» sia per i figli sia per i genitori separati.

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Cronaca

Proposta di investimento per Largo di Santa Silvia, punto centrale del quartiere

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Proposta di investimento per Largo di Santa Silvia, punto centrale del quartiere

In seguito alla crescente rivolta sociale e alla petizione di centinaia di cittadini, il 17 marzo 2025 è stata presentata una mozione presso il Municipio XI e il Comune di Roma per chiedere il trasferimento dei fondi destinati alla riqualificazione di Piazza Augusto Lorenzini. La maggior parte dei residenti si è infatti espressa contro il progetto, sostenendo che la vera piazza del quartiere sia quella ubicata a Largo di Santa Silvia. I cittadini temono che l’intervento comprometterebbe la viabilità e comporterebbe l’abbattimento di alberi, riducendo il verde nella zona.

La mozione propone di utilizzare i fondi per valorizzare Largo di Santa Silvia, ritenuta un punto di riferimento strategico per il quartiere e in grado di essere riqualificata senza impatti negativi sull’ambiente o sulla viabilità.

Dettagli della mozione

Ho intervistato il Consigliere e Capogruppo della Lega nell’XI Municipio Daniele Catalano per approfondire la proposta.

«La mozione che abbiamo presentato ha come obiettivo il trasferimento dei fondi destinati alla riqualificazione di Piazza Augusto Lorenzini, una proposta che ha suscitato molte perplessità tra i residenti. La maggior parte di loro ritiene che Lorenzini non rappresenti il cuore del quartiere. Noi, quindi, chiediamo che quei fondi vengano destinati a Largo di Santa Silvia, che consideriamo la vera piazza del quadrante Largo La Loggia/Villa Bonelli», ha dichiarato Catalano.

I residenti si oppongono alla riqualificazione di Piazza Lorenzini perché non è percepita come la vera piazza del quartiere e c’è il timore che l’intervento danneggerebbe l’ecosistema locale.

Proposta per Largo di Santa Silvia

Per migliorare Largo di Santa Silvia, Catalano ha spiegato: «Con lo stesso investimento economico possiamo creare una vera e propria area di riferimento per la comunità, che unisce diversi luoghi significativi come la Chiesa di Santa Silvia, il bocciodromo, il mercato, le scuole e il Centro Sociale Anziani Ciricillo. L’intervento non altererebbe la viabilità, non sposterebbe gli alberi e non avrebbe impatti negativi sulla qualità della vita dei cittadini».

In risposta alle critiche sulla proposta, Catalano ha assicurato: «Noi non siamo il partito del ‘no’ a tutto. Abbiamo fatto delle proposte concrete, con un piano di intervento che non danneggi l’ambiente e che risponda alle reali necessità della zona. Abbiamo anche avviato una progettazione con un pool di architetti e urbanisti a nostre spese».

Appello alle forze di centrosinistra

Infine, il Consigliere ha lanciato un appello alle forze di centrosinistra: «Che comprendano l’importanza della nostra proposta, soprattutto perché sostenuta da centinaia di cittadini che hanno firmato la petizione e sono favorevoli a un intervento che possa davvero migliorare la vita di tutti. Auspichiamo che riescano a vedere oltre gli schieramenti politici e a dare ascolto a chi vive e respira il quartiere ogni giorno».

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Le piazze di spaccio controllate dai boss Molisso e Bennato

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Le piazze di spaccio controllate dai boss Molisso e Bennato

Le indagini dei carabinieri del Nucleo Investigativo del comando provinciale di Roma hanno portato allo smantellamento di un sodalizio legato al narcotraffico, che faceva riferimento a boss come Giuseppe “Peppe” Molisso e Leandro Bennato. Questo gruppo mirava a creare un consorzio di spaccio a Roma, offrendo protezione e risoluzione delle controversie ai capicordata, anche attraverso metodi violenti. Secondo le ricostruzioni, il business aveva incassi di decine di milioni di euro al mese, con un guadagno di 30mila euro al giorno per ogni piazza di spaccio.

Ventisei ordinanze di custodia cautelare sono state emesse dal gip di Roma su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, per reati che includono associazione per delinquere, traffico di sostanze stupefacenti e porto illegale di armi. Sotto l’influenza di Molisso e Bennato, sono stati coinvolti nomi noti dello spaccio come i Longo e i Moccia. Inoltre, tre indagati sono rimasti a piede libero.

Legami con il clan Senese

Secondo gli inquirenti, il monopolio della distribuzione della droga era garantito dai legami con il clan Senese, affiliato alla Camorra. Durante il funerale di Ciro Molisso, padre di Peppe, vi erano presenti membri di questo clan, tra cui Vincenzo Senese. Simone Capogna, collaboratore di giustizia, ha descritto Molisso come il nuovo Michele Senese. Il gruppo si è avvalso di metodi violenti e ha accumulato armi da guerra.

Attività di spaccio e traffico

Molisso riforniva diverse piazze della capitale e, insieme a Bennato, ha ampliato le sue operazioni. Durante le perquisizioni presso la residenza di Bennato, sono stati sequestrati beni per un valore complessivo di 5 milioni di euro, tra cui 300mila euro in contante. Il prefetto Lamberto Giannini ha elogiato il lavoro dei carabinieri e della DDA, ma le indagini proseguono, in particolare dopo l’arresto di Raul Esteban Calderon, presunto assassino di Fabrizio Piscitelli.

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