Attualità
Pietro Orlandi riceve la risposta di Ali Agca: “Wojtyla impedisce a Papa Francesco di parlare, ma io posso farlo”

“Pietro Orlandi ha chiesto al papa di dire a sua madre la verità sulla scomparsa di Emanuela: non può farlo, il papa polacco ha sigillato tutto con un segreto di Stato. Ma io posso dirtene una parte”. Queste le parole di Ali Agca, ex Lupo Grigio noto per aver attentato alla vita di Giovanni Paolo II, in risposta all’appello di Pietro Orlandi.
La risposta di Ali Agca
Ali Agca ha rivelato che, secondo lui, il papa non è in grado di fornire le informazioni richieste poiché “Papa Francesco non può farlo a causa di Wojtyla”. Egli afferma di voler rivelare ciò che sa riguardo al caso di scomparsa di Emanuela Orlandi. In passato, Agca aveva sostenuto che Emanuela fosse stata trasferita in un convento, ma questa volta ha indicato che prima di ciò sarebbe stata ospitata da una famiglia reale cattolica in Europa.
Dettagli sulla scomparsa
“Il governo vaticano ha trasferito Emanuela Orlandi nella casa della famiglia reale in Liechtenstein”, ha detto Agca, aggiungendo che un incontro tra il cardinale Agostino Casaroli e il principe del Liechtenstein si sarebbe tenuto l’11 giugno 1983. Tuttavia, in realtà, il nipote di Agca, Adamo II, non era ancora re in quel periodo. Agca ha parlato anche di un viaggio di Wojtyla per visitare i reali, avvenuto “l’8 settembre 1985”.
L’appello di Pietro Orlandi
Pietro Orlandi ha espresso preoccupazione per la salute di sua madre, che sta affrontando problemi di memoria. Ha lanciato un appello al Vaticano affinché la madre possa ricevere risposte prima della sua morte. Agca ha rilanciato l’appello, suggerendo che figure di rilievo come il cardinale Giovanni Battista Re potrebbero rivelare la verità alla madre di Emanuela. Inoltre, ha messo in dubbio la possibilità che la verità emerga, ricordando che “il governo del Liechtenstein le ha donato una nuova identità”.
Ali Agca ha concluso il suo intervento affermando che, a causa della sua condizione di salute, desidera “liberarsi la coscienza” prima di morire, rivelando ulteriori dettagli sul caso e sottolineando che non tutti coloro che hanno avuto un ruolo significativo nella vicenda sono ancora vivi per raccontarla.
Attualità
Derby Lazio-Roma: scontri tra tifosi fuori dall’Olimpico, lancio di oggetti contro la polizia

Una serata incandescente a Roma: scontri tra tifosi prima del derby Lazio-Roma. Fuori dall’Olimpico, i supporter si sono fronteggiati con "il lancio di oggetti contro la polizia". Le tensioni si sono infiammate, mostrando ancora una volta come lo sport possa diventare terreno di scontro politico. #Roma #Derby #Scontri #Politica
Durante il tanto atteso derby tra Lazio e Roma, la tensione è esplosa fuori dallo stadio Olimpico. I tifosi delle due squadre, mai realmente amichevoli, hanno trasformato la serata in un campo di battaglia urbano. Il lancio di oggetti contro la polizia ha segnato uno dei momenti più critici della serata, dimostrando come il calcio, in Italia, sia spesso più di un semplice gioco.
Scontri fuori dall’Olimpico
I disordini sono iniziati quando gruppi di tifosi, armati di bottiglie, pietre e altro, hanno deciso di sfidare non solo i rivali sportivi ma anche le forze dell’ordine. La polizia, già pronta per gestire le consuete tensioni di un derby, si è trovata a fronteggiare una situazione di vera e propria guerriglia urbana. Le immagini dei tafferugli hanno rapidamente fatto il giro del web, mostrando un paese dove il calcio è ancora una metafora della divisione sociale e politica.
La risposta delle autorità
Le autorità hanno prontamente risposto con cariche di alleggerimento e l’uso di lacrimogeni per disperdere la folla. Nonostante gli sforzi, la situazione è rimasta tesa per buona parte della serata, con alcuni agenti leggermente feriti e diversi tifosi fermati. La questione solleva inevitabilmente un dibattito sulla gestione della sicurezza durante eventi sportivi di massa e sul ruolo che il calcio gioca nella società italiana.
Sport e Politica: un binomio inevitabile
Il calcio in Italia non è solo un gioco, ma un riflesso delle dinamiche sociali e politiche. Gli scontri di ieri sera non sono solo una questione di rivalità sportiva, ma anche di identità e appartenenza politica. La frase il lancio di oggetti contro la polizia diventa, in questo contesto, un simbolo di una frustrazione più profonda, che va oltre il semplice risultato di una partita.
Le immagini e i video degli scontri, diffusi rapidamente sui social media, hanno mostrato ancora una volta come il calcio possa essere un terreno fertile per tensioni sociali, con i tifosi che spesso portano avanti battaglie che vanno oltre i confini del campo da gioco.
Attualità
Roma, uomo trova ladri in camera da letto: imbraccia il fucile e spara ai malviventi

#Roma #Cronaca #Ladri Un cittadino romano trova dei ladri che rovistano nella sua camera da letto, prende il fucile e spara. L’incredibile vicenda ha scatenato un acceso dibattito sulla legittima difesa. Ecco i dettagli dell’accaduto.
Un cittadino di Roma ha vissuto momenti di puro terrore quando ha sorpreso dei ladri mentre rovistavano nella sua camera da letto. La risposta dell’uomo è stata immediata: ha imbracciato il fucile e sparato contro i malviventi. L’episodio, che ricorda sempre più una scena da film western, ha sollevato un vespaio di polemiche e discussioni sulla legittima difesa.
L’incidente è avvenuto in un contesto di crescente insicurezza percepita dai cittadini, che si sentono sempre meno protetti dalle forze dell’ordine. La reazione dell’uomo è stata definita da alcuni come un atto di legittima difesa, mentre altri criticano la violenza della risposta. La questione è stata ulteriormente alimentata da commenti come quello di un vicino che ha dichiarato: "Meglio un ladro morto che un cittadino derubato", commento che, seppur politicamente scorretto, riflette un sentimento diffuso di frustrazione e paura.
Le autorità stanno indagando sull’accaduto per capire se ci siano gli estremi per l’applicazione della legittima difesa o se si sia trattato di un eccesso di difesa. Intanto, il dibattito pubblico continua a infiammare i social, con opinioni che vanno da chi sostiene che "la giustizia deve fare il suo corso" a chi pensa che "la sicurezza dei cittadini viene prima di tutto".
L’episodio solleva questioni importanti su come la società e le leggi debbano bilanciare il diritto alla sicurezza personale con la prevenzione della giustizia fai-da-te.
-
Cronaca4 giorni fa
Nettuno, rissa nel parcheggio: uomo attaccato con un tubo. Denunciato ex vicesindaco Di Magno
-
Attualità3 giorni fa
Roma, “Le agitate” all’Off Off Theatre: storie di donne internate nel manicomio di Roma, uno spettacolo che scuote le coscienze sulla sanità mentale femminile
-
Cronaca3 giorni fa
“Cerco ragazze per una serata tranquilla”: i post di Mark Samson prima e dopo aver ucciso una donna
-
Cronaca4 giorni fa
Trentenne finge due gravidanze e un parto, condannata per stalking a causa di ossessione amorosa