Attualità
Previsioni meteo a Roma e nel Lazio per giovedì 20 marzo 2025: si prevedono freddo, sole e cielo sereno

Freddo, sole e cielo sereno caratterizzano le previsioni di oggi, giovedì 20 marzo 2015, a Roma e nel Lazio. Le temperature, però, sono in calo, con minime che raggiungono zero gradi a Rieti e massime di 16 nella capitale.
Cielo sereno e temperature rigide
Le previsioni indicano una giornata senza nuvole e precipitazioni, continuando così un periodo di bel tempo primaverile, seppur anticipato. A Roma, le temperature oscilleranno fra una minima di 5 gradi e una massima di 16 gradi centigradi. Tuttavia, va segnalato che da domani sono attese nuvole e possibili piogge nel fine settimana.
Temperature nelle province
A Rieti, le temperature saranno ancora più basse, con una minima di zero gradi e una massima di 14, accompagnate da venti deboli. Situazione simile a Viterbo, dove la massima sarà di 14 gradi e la minima di 1. Frosinone registrerà temperature tra i 2 e i 15 gradi, mentre a Latina si manterrà il sole per tutta la giornata, con minime di 6 gradi e massime di 15 gradi centigradi.
Con queste condizioni climatiche, il Lazio si prepara a un giovedì all’insegna di un inverno che si protrae inaspettatamente.
Attualità
Speranza, 73 anni, scomparsa da Roma, l’appello: “Aiutateci, ha bisogno dei suoi farmaci”

È crescente l’apprensione per Speranza Anzolin, settantatreenne scomparsa da Roma, nella zona di Giustiniana, fra la sera del 18 e la mattina del 19 marzo. L’associazione Penelope Lazio ODV ha lanciato un appello per rintracciarla.
La settantatreenne scomparsa a Roma.
Dettagli della scomparsa
Speranza Anzolin si è allontanata dalla sua abitazione senza portare con sé né documenti né cellulare. Secondo quanto comunicato da Penelope Lazio ODV, “È affetta da deficit cognitivo – e ha bisogno dei suoi farmaci”. La donna potrebbe trovarsi ancora nel territorio romano o nei quartieri limitrofi di Cassia e La Storta.
Descrizione fisica
La settantatreenne è alta circa un metro e cinquanta e pesa circa cinquantasei chili, presenta una corporatura esile con occhi chiari grigio verde e capelli biondo cenere, portati corti. Al momento della scomparsa, era possibile che indossasse una giacca imbottita nera e portasse un berretto di lana grigio o beige.
Come aiutare
Il numero di emergenza unico da contattare per qualsiasi segnalazione è il 112, oppure è possibile utilizzare il Pronto Penelope al numero 339 6514799 per fornire informazioni utili e ricevere ulteriori dettagli.
Attualità
Bimba di sei anni messa in pericolo da appendicite: i genitori ricevono 70mila euro di danni

Rischia la vita per un’appendicite non diagnosticata a soli sei anni. Secondo la sentenza, la famiglia della bimba dovrà ricevere un risarcimento di 70mila euro.
Immagine di repertorio
Una diagnosi errata e tre operazioni d’urgenza, prima in un ospedale di Latina e poi in un’altra struttura della capitale, hanno comportato un rischio di vita per una bimba di sei anni per un’appendicite non diagnosticata. I fatti risalgono al 2013. Dopo quasi undici anni si è chiusa la causa civile al Tribunale di Latina: le due aziende sanitarie coinvolte dovranno versare un risarcimento di 70mila euro alla famiglia della piccola.
Appendicite non diagnosticata: cosa è successo
I fatti risalgono all’estate del 2013, quando la bimba è arrivata al pronto soccorso dell’ospedale di Latina con febbre alta, dolori addominali e vomito. Dopo una visita, alcune ecografie e la diagnosi di una sospetta infezione alle vie urinarie, è stata dimessa. Tuttavia, le sue condizioni sono peggiorate durante la notte e i genitori l’hanno portata in un’altra struttura a Roma. Anche lì, nonostante ulteriori esami, le è stata nuovamente confermata la diagnosi di infezione urinaria e rimandata a casa.
I dolori persistendo, i genitori hanno deciso di tornare all’ospedale di Latina, dove è emersa la diagnosi corretta di appendicite acuta con ascesso peritoneale. La bimba è stata trasferita d’urgenza in un ospedale romano per essere operata. Questo è stato solo il primo di tre interventi necessari a causa di occlusioni intestinali e delle aderenze post-operatorie, con un danno biologico permanente del 18% e ripercussioni fisiche e psicologiche.
Il processo e il risarcimento alla famiglia
Inizialmente, le accuse alle strutture e alle rispettive Asl sono state respinte, ma successivamente, a seguito di due consulenze tecniche, si è avviato il processo. È emerso che una consulenza chirurgica tempestiva avrebbe potuto prevenire l’evoluzione in peritonite. Secondo le consulenze, le responsabilità sono attribuibili in egual misura alle strutture coinvolte, che dovranno quindi garantire il risarcimento di 70mila euro alla famiglia della bimba.
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