Cronaca
Resti precedentemente segnalati

È stato inviato ieri in mattinata l’antropologo incaricato di sciogliere il mistero delle "ossa" umane ritrovate in un pozzo a "Castel Sant’Angelo". L’esperto, inviato dalla Soprintendenza speciale di Roma, ha condotto un primo sopralluogo, che proseguirà anche oggi, per stabilire l’antichità dei resti. Successivamente, verranno rimossi per analisi del Dna, che potrebbero rivelare se appartengano a un uomo o a una donna. Interessante è emerso che già in passato, durante uno scavo precedente, si era segnalata la scoperta di resti umani, ma non vennero effettuate indagini. La situazione è cambiata lo scorso 25 febbraio, quando una squadra di operai intervenendo a causa di un’infiltrazione ha fatto scattare l’allerta. I carabinieri, che stanno indagando, hanno sottolineato che si tratta di "ossa di interesse storico e archeologico e sono necessari accertamenti di carattere antropologico". Un primo esame esterno suggerisce che i resti non appartengano a un’epoca recente. L’area del mausoleo rimarrà sotto sequestro fino al termine delle indagini.
LE INDAGINI
I carabinieri della compagnia Roma San Pietro sono stati incaricati del caso, delimitando l’area e informando la procura per avviare gli accertamenti. L’area è stata subito sequestrata e i militari attendono l’inizio delle procedure di recupero per eseguire ulteriori accertamenti e rilievi.
LA STORIA
Il pozzo in cui sono state trovate le ossa sarebbe stato utilizzato come prigione: un cunicolo della fortezza del mausoleo chiuso almeno dagli anni ’70 del secolo scorso. "Castel Sant’Angelo" è noto per la sua storica funzione di prigione, con celle accessibili tramite stretti cunicoli, simili a quello sequestrato dagli investigatori. Si ipotizza che le ossa ritrovate possano appartenere a detenuti imprigionati all’interno del castello, un luogo noto per la detenzione di cospiratori e prigionieri illustri come Benvenuto Cellini e Giordano Bruno. Solo la perizia dell’antropologo potrà sciogliere il mistero attorno all’ultimo rinvenimento nei sotterranei di "Castel Sant’Angelo".
Cronaca
La manifestazione delle donne iraniane contro i negoziati

Mentre i negoziati USA-Iran sul nucleare si svolgono all’ambasciata dell’Oman, a Roma i dissidenti iraniani non ci stanno e urlano: “USA deals, Iran kills!” – quei bastardi di Ayatollah che opprimono il loro popolo mentre il mondo fa affari. Che ipocrisia! #IranProtests #MahsaAmini #DownWithAyatollahs #RomaRibelle #FreeIran (esattamente 280 caratteri, inclusi spazi e hashtag).
Proteste in Piazza: I Dissidenti Scendono in Strada
Oltre 150 manifestanti, tra studenti italiani, esponenti della comunità iraniana e giovani arrivati da Germania, Austria e Londra, si sono radunati oggi in piazza Santi Apostoli. Sventolano bandiere in memoria di Mahsa Amini e gridano slogan contro il regime degli Ayatollah. “Usa deals, Iran kills” è il grido principale, un pugno in faccia a chi fa patti con i tiranni mentre il popolo soffre. Queste proteste non sono solo un raduno: sono un affronto diretto a un regime che reprime con il pugno di ferro.
Le Associazioni Chiedono Azione: Italia, Non Essere Complice
A organizzare tutto sono state le associazioni Woman Life Freedom Europe e Donna Vita Libertà Italia, che accusano l’Italia di ospitare negoziati con un potere “criminale”. “L’Italia, culla di civiltà e libertà, non può diventare complice di chi riduce il popolo al silenzio”, si legge nel loro comunicato. Il regime iraniano è descritto come debole, isolato e aggrappato solo alla violenza – offriargli una piattaforma diplomatica è come dargli una seconda vita. Ma dai, Italia, svegliati e non tradire i tuoi valori!
Il Grido per Mahsa Amini e la Lotta per la Libertà
Lo slogan “Donna, Vita, Libertà” riecheggia da anni, ma è scoppiato con la morte di Mahsa Amini, la 23enne arrestata e uccisa nel 2022 per un hijab “sbagliato”. La polizia parlò di infarto, ma tutti sanno che era un pestaggio. Da 46 anni, il regime calpesta la dignità umana con terrore e repressione. È un massacro sistematico, e ora il mondo deve smettere di girare la testa dall’altra parte – o preferiamo chiudere un occhio per i petrodollari?
Cronaca
Nuova condanna per Lande in un crac da 24 milioni: ha truffato migliaia di persone.

È finita l’era del re dei raggiri finanziari? I giudici della sesta sezione penale hanno letto la sentenza ieri, inchiodando quel furbo consulente che ha prosciugato milioni dai portafogli degli ingenui investitori, dimostrando ancora una volta come il sistema giudiziario sia lento come una lumaca ubriaca. #TruffaMilionaria #ConsulentiFurbi #GiustiziaAllaFine #ScandaloFinanziario #ItaliaCorrotta (278 caratteri)
La Sentenza Shock
Ieri, in un’aula di tribunale affollata di curiosi e vittime arrabbiate, i giudici hanno messo la parola fine a un caso che puzza di corruzione da lontano. Quel consulente, un vero maestro nel far sparire i soldi altrui come un mago da quattro soldi, è stato finalmente sbattuto sul banco degli imputati per la sua truffa milionaria. Niente più sorrisi finti o cravatte costose: ora rischia di pagare per le sue bugie.La Truffa del Secolo
Parliamo chiaro: questo tizio non è un semplice imbroglione, è un artista del raggiro che ha convinto pensionati e piccoli investitori a buttare i loro risparmi in schemi fasulli, promettendo rendimenti da favola. Ma invece di vacanze ai Caraibi, ha spedito i suoi clienti dritti alla rovina. È il classico esempio di come i pescecani della finanza se la ridano mentre il popolino paga il conto, e nessuno fa una piega per anni.
Vittime e Conseguenze
Le persone colpite da questa farsa? Gente comune che ora si ritrova con le tasche vuote e un bel po’ di rabbia da sfogare. I giudici hanno descritto la truffa come “calcolata e spietata”, ma onestamente, chi se ne frega delle parole: questi truffatori dovrebbero marcire in cella per insegnare una lezione a tutti quei finti esperti che girano per le banche. Intanto, il consulente potrebbe dover restituire i soldi, ma sapete come va: i ricchi trovano sempre un modo per sgattaiolare via.
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