Cronaca
Richiesta di intervento legale a seguito di eventi confusi

Un violento incidente ha scosso un condominio sulla via Cassia, dove Antonio Micarelli, guardia giurata, ha sparato contro un gruppo di ladri, colpendo mortalmente uno di loro. L’episodio è avvenuto il 6 febbraio, quando Micarelli ha sentito rumori sospetti provenire da un appartamento del suo palazzo. Dopo essere sceso e non aver ricevuto risposta, sua figlia, tornando a casa, ha avvistato due malviventi, che hanno poi allertato il padre.
LA DINAMICA
Micarelli, dopo aver preso la sua Glock 19, è uscito e ha aperto il fuoco contro i quattro ladri in fuga, ferendo gravemente Antonio Ciurciumel, 24enne, che è crollato nei pressi della recinzione. In seguito, Micarelli ha contattato un medico residente nel palazzo, chiedendo un avvocato e riferendo di un “cazzotto” anziché chiamare subito i soccorsi. Secondo le indagini, una testimone ha affermato di aver visto la figlia di Micarelli posizionare un grimaldello vicino al corpo di Ciurciumel, aggiungendo una strana coincidenza alle già complesse dinamiche di questo caso.
LE INCONGRUENZE
Le indagini, condotte dai carabinieri della stazione Trionfale sotto la direzione del procuratore aggiunto Giuseppe Cascini e del pm Fabio Santoni, hanno messo in luce diverse incongruenze. Micarelli ha omesso di contattare immediatamente i soccorsi e avrebbe fornito una narrazione alterata degli eventi. Un testimone, un medico, ha descritto di aver visto un’auto tentare di investire Micarelli, ma le immagini della telecamera mostrano che è stato Micarelli a sparare prima dell’azione fugace del veicolo.
Attualmente, Micarelli si trova in custodia cautelare con accuse di omicidio volontario e tentato omicidio. I suoi legali, Pietro Pomanti e Valerio Orlandi, annunciano che, durante l’interrogatorio di garanzia, il loro assistito ribadirà di aver agito in legittima difesa. I legali hanno già presentato una istanza di riesame contro l’ordinanza di custodia cautelare.
Cronaca
Antonio Micarelli, il vigilante che ha ucciso un ladro a Roma sostenuto dal quartiere

La moglie e le figlie di Antonio Micarelli, il vigilante di 56 anni arrestato con l’accusa di aver ucciso un ladro durante una rapina, stanno vivendo un momento di grande silenzio. La famiglia, che risiede al terzo piano di un edificio in via Cassia a Roma, ha deciso di non rilasciare dichiarazioni, seguendo il consiglio dei legali. La tragedia si è verificata il 6 febbraio e ha portato all’arresto del vigilante nella mattinata di ieri.
LE REAZIONI
L’arresto ha sorpreso e allarmato molti residenti della zona, che stanno ora organizzando una colletta per sostenere le spese legali di Micarelli. “Abbiamo avviato una raccolta firme per capire quanti siamo, vogliamo aiutarlo”, dichiarano i clienti di un bar vicino. Chi conosce il vigilante lo difende, affermando che “è una brava persona che ha fatto quello che era necessario fare”.
Diversi condomini esprimono incredulità per la situazione. “Ha difeso una persona in difficoltà”, commenta la signora Rosa, promotrice della colletta, esprimendo la volontà di scendere in piazza contro l’arresto. Micarelli è attualmente detenuto nel carcere di Rebibbia, accusato di omicidio volontario, mentre le immagini delle telecamere di sorveglianza del quartiere hanno mostrato il momento in cui ha estratto la pistola e sparato, colpendo il 24enne Antonio Ciurciumel, che è deceduto poco dopo in ospedale.
I RESIDENTI
“Conosco Micarelli da ben 15 anni, non è possibile che sia successa una cosa simile. È una vera ingiustizia”, commenta una condomina visibilmente emozionata. Altri residenti confermano di conoscergli come una persona tranquilla e descrivono la sua situazione come un fatto che giustifica ulteriormente le azioni dei ladri. “Siamo stanchi di essere lasciati soli”, afferma Giuseppe, un tabaccaio che ha subito furti nel passato e che ora offre il suo sostegno al vigilante.
LA PAURA
La situazione ha sollevato preoccupazioni tra i commercianti locali, che temono che decisioni simili possano spingere le persone a prendere giustizia nelle proprie mani. “La paura sta portando molta gente a esagerare”, avverte una commerciante, mentre un’altra residente sottolinea l’importanza della difesa personale, indicando di aver installato un sistema d’allarme in casa a fronte dell’aumento della criminalità nel quartiere.
Cronaca
Mappa delle strade chiuse e delle deviazioni

Sabato 15 marzo, nel pomeriggio, sono in programma tre manifestazioni a Roma. Durante l’evento in piazza del Popolo, si prevedono ripercussioni sulla viabilità dalle 14 alle 20; tra le altre strade, saranno chiuse al transito piazza del Popolo, via Ferdinando di Savoia, via Principessa Clotilde, via Maria Cristina, via Ripetta, via del Corso, via del Babuino e viale Trinità dei Monti. Si segnalano possibili deviazioni per la linea 119.
Le chiusure
Un’altra manifestazione si svolgerà dalle 15 alle 18 nell’area pedonale di piazza Barberini, con possibili deviazioni per le linee di bus. Inoltre, a piazza Bocca della Verità si terrà un sit-in dalle 15,30 alle 18,30, anch’esso con possibili deviazioni per i bus.
La maratona
Domenica si svolgerà la tradizionale Maratona di Roma, con partenza alle 8 da via dei Fori Imperiali. Il percorso attraverserà il Centro storico e altri punti significativi, tra cui la basilica di San Paolo e il Circo Massimo, dove sarà collocato il traguardo. A partire dalla mezzanotte di domenica, saranno chiuse al traffico via di San Gregorio e via Celio Vibenna, con chiusura dell’intero percorso programmata per le 7,30 e riapertura fissata alle 15,30. Anche in questo caso, le linee di bus subiranno delle deviazioni.
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