Attualità
Salvo D’Acquisto, il carabiniere fucilato dai nazisti per aver salvato 22 innocenti, diventa venerabile

Nella basilica di San Paolo Fuori le Mura a Roma si è svolta una messa per la proclamazione di Salvo D’Acquisto come venerabile. Il vicebrigadiere dei carabinieri, fucilato dai nazisti, è riconosciuto per aver salvato 22 innocenti sacrificando la propria vita.
La celebrazione è stata presieduta dal cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi, e ha visto la partecipazione di autorità, come il vice presidente del Senato Licia Ronzulli e il sottosegretario all’Interno Wanda Ferro, oltre ai famigliari di Salvo D’Acquisto. Durante l’omelia, Semeraro ha affermato: “È con tono commosso e confidenziale che affermo che per Salvo D’Acquisto non tarderà ad arrivare il miracolo richiesto per beatificazione, tanto è la devozione per questo eroe”. Ha sottolineato il gesto come “un atto di carità eroica culmine di una vita autenticamente cristiana”.
Il decreto per la beatificazione
Salvo D’Acquisto sarà beatificato, dopo che Papa Francesco ha firmato il decreto il 25 febbraio scorso, durante il suo ricovero al Policlinico Agostino Gemelli di Roma.
La storia di Salvo D’Acquisto
Salvo D’Acquisto, già Servo di Dio, nacque a Napoli il 15 ottobre 1920 e morì a Palidoro l 23 settembre 1943. Fucilato dai nazisti, il vicebrigadiere si autoaccusò per salvare la vita di ventidue persone innocenti, un atto di eroismo che gli è valso onorificenze e memoriali in tutta Italia. È sepolto nella chiesa di Santa Chiara in piazza del Gesù, e il suo sacrificio è commemorato con caserme e scuole a lui intitolate.
Attualità
Undici borseggiatori arrestati in metro e sull’autobus da parte della polizia a Roma mentre i turisti vengono presi di mira

Undici persone sono state arrestate dai carabinieri a Roma con l’accusa di aver derubato soprattutto turisti, approfittando del caos su bus e metropolitane. I fermi sono avvenuti nell’ambito dei controlli effettuati dai militari per prevenire i borseggi nelle aree del centro storico e sui mezzi pubblici. Tutti gli arrestati sono stati colti in flagranza di reato mentre sottraevano portafogli e cellulari alle vittime ignare.
Oggetti rubati e modalità d’azione
Gli oggetti preferiti dai borseggiatori includono smartphone, zaini, trolley e portafogli, molti dei quali sono stati recuperati dai carabinieri. Tra gli arrestati, un uomo e una donna di 26 e 32 anni sono stati colti in flagrante mentre rubavano il portafoglio a una turista inglese in via Cavour. Un’altra coppia, approfittando della folla sull’autobus 85, ha sfilato il portafoglio a una passeggera, finendo anch’essa in manette.
Arresti in diverse località della capitale
A Barberini, due donne di 21 e 33 anni sono state arrestate mentre tentavano di rubare il portafoglio a una donna in attesa della metropolitana. Un uomo è stato fermato a Termini per lo stesso motivo. Nella metropolitana di Vittorio Veneto, due uomini di 28 e 48 anni sono stati arrestati dopo aver rubato un portafoglio, mentre in via Marco Polo un 47enne è stato bloccato dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile mentre tentava di forzare la portiera di una Panda con un coltello.
Attualità
Funerali di Giampaolo Tiberia, morto a 44 anni nella sua panetteria, bloccati per disposizione dell’autopsia

La procura ha disposto il sequestro della salma di Giampaolo Tiberia, il panettiere di 44 anni deceduto il 10 marzo mentre era al lavoro. Inizialmente si era pensato a un malore, ma i carabinieri hanno disposto nuovi accertamenti.
La salma di Giovanni Tiberia, conosciuto come Giampaolo, è stata oggetto di sequestro dalla procura dopo la sua morte avvenuta nel negozio di Ceccano. I funerali, previsti per oggi alle 10.30 presso la chiesa del Sacro Cuore, sono stati sospesi. Sul corpo di Tiberia, noto per dirigere il panificio storico della cittadina, è stata disposta un’autopsia per chiarire le cause del decesso, originariamente attribuite a un malore. Non sono ancora chiari i motivi dietro questa decisione.
Stando a quanto riportato da Il Messaggero, la decisione di disporre il sequestro e l’autopsia è scaturita da un’informativa dei carabinieri. Secondo le prime ricostruzioni, Tiberia si era sentito male il 10 marzo mentre lavorava. In un primo momento, non si era proceduto con l’autopsia per restituire la salma ai familiari e consentire il funerale. Tuttavia, la procura ha deciso di sospendere le esequie e compiere ulteriori accertamenti.
Le motivazioni della procura e i nuovi elementi che hanno portato a questa decisione non sono ancora chiari. I carabinieri stanno conducendo le indagini con la massima riservatezza e sembra che ci siano dubbi sulla morte di Giampaolo Tiberia. È possibile che anche i familiari vengano ascoltati nelle prossime ore per raccogliere ulteriori informazioni sulle circostanze del decesso.
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