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Cronaca

San Masculo, il borgo reale di Checco Zalone e la sua posizione nel video L’ultimo giorno di patriarcato

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San Masculo, il borgo reale di Checco Zalone e la sua posizione nel video L’ultimo giorno di patriarcato

San Masculo, il paese immaginario scelto da Checco Zalone per il suo video “L’ultimo giorno di patriarcato”, esiste realmente ed è Castel San Pietro Romano, situato alle porte di Roma. Con una tradizione cinematografica che risale a “Pane, amore e fantasia” e “I due marescialli”, il paese ritorna a rivestire un ruolo da set di successo. Il videoclip, pubblicato in occasione della giornata internazionale della Donna, ha già raccolto milioni di visualizzazioni e sta facendo parlare di sé, celebrando l’abdicazione del maschio “alfa” attraverso una parodia del machismo.

Riscoperta di Castel San Pietro Romano

Il video ha messo in luce la bellezza degli scorci di Castel San Pietro Romano, che conta 837 abitanti e che è considerato uno dei Borghi più belli d’Italia. La realizzazione del videoclip, diretta da Gennaro Nuziante, ha coinvolto una parte significativa della comunità locale. Il sindaco Gianpaolo Nardi ha espresso il suo orgoglio per l’evento, evidenziando come «il cuore di Castello è il set del videoclip» e ringraziando la troupe e i residenti per la loro entusiastica collaborazione. La presenza della troupe ha rappresentato «un’opportunità di visibilità e sviluppo per Castello ed il territorio prenestino».

Dettagli sulle riprese

Le immagini del video, impreziosite da riprese aeree, mostrano il paesaggio naturale di Castel San Pietro Romano. Particolari iconici come la via Vittorio Veneto sono stati mantenuti, mentre il “Caffè Nerchia” diventa, in un tocco di ironia, “Perchia” nel video. Le reazioni dei residenti sono state positive, con Maria Rosicarelli, consigliera delegata alla cultura, che ha descritto come sia stato emozionante vedere il montaggio finale, frutto di una settimana di riprese. Ora, i residenti auspicano la possibilità di un sequel, attendendo con entusiasmo il prossimo ciak.

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Rivolte e disordini nel carcere minorile di Roma a causa di agenti insufficienti e celle affollate

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Rivolte e disordini nel carcere minorile di Roma a causa di agenti insufficienti e celle affollate

Il carcere minorile di Casal del Marmo ha registrato un aumento di rivolte e aggressioni contro il personale. Attualmente, i minori detenuti negli istituti penali per minori italiani ammontano a 624, con 61 giovani a Casal del Marmo, il doppio della capacità prevista. La situazione è aggravata da un insufficiente personale di sicurezza, con solo 55 agenti in servizio. Donato Capece, segretario generale del Sappe, sottolinea che «l’emergenza è proprio nei numeri», indicando la necessità di un numero maggiore di ispettori per garantire la sicurezza. Capece aggiunge che «i ragazzi si ritrovano in spazi ridotti, chiusi e senza percorsi formativi», un fattore che ha alimentato disordini recenti, insieme alla predominanza di giovani adulti che costituiscono circa il 60% dei detenuti.

LE TENSIONI

L’ultima rivolta si è verificata il 21 febbraio scorso, quando detenuti della sezione giovani adulti si sono barricati, appiccando fuoco a oggetti all’interno della struttura. Due agenti sono stati feriti in un episodio simile il 12 gennaio, con tensioni segnalate anche nei mesi precedenti.

LE MISURE

Filippo Blengino, segretario di Radicali Italiani, insieme all’associazione “Nessuno Tocchi Caino”, è in visita a Casal del Marmo per affrontare la situazione critica. Capece evidenzia la necessità di controlli sui giovani adulti, molti dei quali sono stranieri senza documenti, che tentano di eludere il sistema dichiarandosi minorenni. Per affrontare il sovraffollamento, sono previste l’apertura di nuovi istituti a L’Aquila, Lecce e Rovigo. Tuttavia, Capece insiste sulla necessità di aumentare il numero degli agenti di polizia penitenziaria per contenere le rivolte e le aggressioni attualmente in corso.

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Ostia: celebrazione dell’oro europeo indoor del triplista Andy Diaz al Lido con le Fiamme Gialle di Castel Porziano

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Ostia: celebrazione dell’oro europeo indoor del triplista Andy Diaz al Lido con le Fiamme Gialle di Castel Porziano

E’ festa al Lido di Ostia e a Castel Porziano grazie ad Andy Diaz Hernandez, oro ai Campionati Europei indoor di salto triplo. Il giovane atleta, bronzo olimpico a Parigi, ha registrato la misura di 17,71 metri, conquistando così il titolo continentale ad Apeldoorn, Olanda. La prestazione, realizzata al quinto salto, rappresenta la migliore dell’anno e si avvicina al suo record italiano di 17,75 metri.

Stefano Anceschi, Comandante del 1° Nucleo atleti delle Fiamme Gialle, ha commentato: «Sono molto contento della Gara di Andy e di Andrea, il talento e le qualità di Andy sono sotto gli occhi di tutti… ha reso la gara più divertente per il pubblico». Sul podio, Andrea Dallavalle ha ottenuto il bronzo con 17,19 metri, mentre l’argento è andato al tedesco Max Hess con 17,43 metri. Questo oro di Diaz segna un traguardo significativo, a 16 anni dal primo titolo continentale nell’indoor triplo dell’Italia, vinto dal suo coach Fabrizio Donato nel 2009.

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