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Scritta ‘Infame’ sui muri della scuola del figlio di Carlo Calenda: “Mi dica in faccia ciò che pensa” diventa: “Sui muri della scuola del figlio di Carlo Calenda è stata scritta ‘Infame’: “Dica in faccia ciò che pensa””

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Scritta ‘Infame’ sui muri della scuola del figlio di Carlo Calenda: “Mi dica in faccia ciò che pensa” diventa: “Sui muri della scuola del figlio di Carlo Calenda è stata scritta ‘Infame’: “Dica in faccia ciò che pensa””

Una scritta offensiva, “Calenda infame”, è apparsa sul muro della scuola frequentata dal figlio di Carlo Calenda, leader di Azione. L’episodio, che si è verificato nella notte, ha sollevato una forte indignazione.

Calenda ha commentato l’atto su Facebook, affermando: “Questa scritta è comparsa davanti all’ingresso della scuola di mio figlio. Vorrei segnalare all’infame vigliacco che l’ha fatta che io lavoro a corso Vittorio Emanuele II, 21. Vado in ufficio a piedi e non ho la scorta. Può serenamente venire a dirmi in faccia ciò che pensa”.

Solidarietà dalla comunità politica

Alessio D’Amato, consigliere regionale e segretario romano di Azione, ha espresso la solidarietà della comunità, affermando: “Questa azione vile, fatta davanti alla scuola del figlio, non fermerà certo l’impegno per un’Europa libera e forte, anzi gli sforzi saranno raddoppiati”. Anche Ettore Rosato, vicesegretario di Azione, ha condannato il gesto, dicendo: “I codardi sporcano i muri, sono vili, si vergognano di quello che pensano e di quello che sono. Fanno bene a vergognarsi. Solidarietà a Carlo, ai suoi ragazzi e alla sua famiglia.”

Reazioni politiche

Stefano Patuanelli, capogruppo al Senato del Movimento 5 Stelle, ha commentato l’accaduto esprimendo massima solidarietà: “L’idiozia di questo gesto è incommentabile. Vergognatevi. Massima solidarietà a Carlo Calenda e a suo figlio”.

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Appello di Pietro a Papa Francesco da parte di Emanuela Orlandi: “Scriva la verità che tutti aspettiamo”

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Appello di Pietro a Papa Francesco da parte di Emanuela Orlandi: “Scriva la verità che tutti aspettiamo”

Aggiornamenti sul caso Emanuela Orlandi

Pietro Orlandi, il fratello di Emanuela Orlandi, si è nuovamente rivolto a Papa Francesco, attualmente ricoverato al Policlinico Gemelli. Orlandi ha affermato: “Oggi ha scritto il testo dell’Angelus. Se ha la forza di scrivere il testo dell’Angelus spero ancora trovi la forza di scrivere un altro testo, quello che tutti noi aspettiamo, almeno lo faccia per mia madre che ha qualche anno in più di lui e non può aspettare in eterno, perché nessuno è eterno”.

In un precedente appello rivolto al Pontefice, Orlandi aveva espresso la sua speranza che Papa Francesco, nonostante la sua gravità clinica, potesse trovare il coraggio di scrivere una lettera che possa chiarire la verità sulla scomparsa di Emanuela. “Un gesto che farebbe la storia del suo pontificato, differenziandosi dalle scelte di chi l’ha preceduto”, ha sottolineato.

Pietro Orlandi ha più volte enfatizzato il desiderio di conoscere ciò che il Vaticano sa riguardo alla scomparsa di sua sorella, avvenuta il 22 giugno 1983. Ha citato una frase che il Papa gli avrebbe detto: “Emanuela è in cielo”, suggerendo che il Pontefice potrebbe essere a conoscenza della morte di Emanuela. “Per questo penso che in Vaticano sappiano qualcosa che io non so”, ha dichiarato Orlandi.

Procedendo con le sue dichiarazioni, Orlandi ha anche menzionato un incontro non realizzato, affermando: “Se mi trovassi davanti a papa Francesco gli chiederei di ricevermi. Ciclicamente chiedo di essere ricevuto da lui, ma mi respinge sempre. Mi ha detto Ho troppi occhi puntati addosso per incontrarti. E io vorrei sapere perché dice questo”.

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Arresti per droga a Roma: il crack trasportato su auto a noleggio da San Basilio ai Parioli

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Arresti per droga a Roma: il crack trasportato su auto a noleggio da San Basilio ai Parioli

Numerose persone sono state arrestate dai Carabinieri con l’accusa di spaccio di droga in diversi quartieri di Roma. Gli interventi hanno portato alla detenzione di vari individui accusati di “detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente”.

In via Vestricio Spurinna, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile hanno arrestato un 33enne durante un controllo stradale. L’uomo, visibilmente nervoso, aveva nascosto in un doppiofondo della sua auto 36 involucri di crack, tutti sequestrati. A Tor Bella Monaca, un 31enne è stato fermato mentre si trovava in un’auto a noleggio; aveva nove dosi di cocaina occultate in un contenitore metallico fissato con una calamita sotto il sedile dell’auto. Anche due giovani di 23 e 28 anni sono stati arrestati a viale Jonio, trovati con 12 grammi di cocaina nel portaoggetti. In Quarticciolo, un ragazzo tunisino è stato arrestato mentre “prendeva del crack da un vano contenitore dell’acqua”; nel corso dei controlli, sono state rinvenute ulteriori tre dosi di crack, ventuno di cocaina e 520 euro in contanti.

Altri Interventi

Arresti sono stati effettuati anche all’Eur, a Villa Bonelli e San Paolo. Un uomo con alcune dosi di cocaina è stato fermato per un controllo, così come un cittadino di origini egiziane trovato con hashish, cocaina e 630 euro in contanti. In via Valle Lucina, un altro arresto ha visto un uomo detenere 54 grammi di hashish e 1600 euro in contanti; all’interno della sua abitazione sono stati rinvenuti ulteriori 2mila euro.

Arresti in Diverse Zone

In via di Tor Cervara e in via Nomentana, un uomo a bordo di un’auto a noleggio è stato arrestato con venti dosi di crack e 135 euro in contanti. Sempre in via Nomentana, un 48enne è stato fermato su un furgone a noleggio, trovando alcune dosi di crack. Il personale dei Carabinieri di piazza Bologna ha arrestato un altro uomo che, “proprio per il suo atteggiamento sospetto”, ha destato l’attenzione dei militari, i quali gli hanno trovato addosso venti dosi di cocaina.

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