Attualità
Tavolini dei bar e dei ristoranti a Roma, dichiarazione di Lucarelli: “Non possiamo aspettare, il Governo non deve decidere per noi”

L’Assemblea Capitolina ha approvato un nuovo regolamento sulle occupazioni di suolo pubblico per bar e ristoranti a Roma, e l’assessora al Commercio, Monica Lucarelli, ha difeso la decisione di procedere senza attendere le linee guida del governo. “Non potevamo aspettare e inoltre nessun governo può superare la competenza dell’amministrazione locale nella regolamentazione del commercio sul proprio territorio”, ha affermato Lucarelli, evidenziando la necessità di regole certe per il settore dopo l’emergenza sanitaria.
Principali novità del regolamento
Il nuovo regolamento si rende necessario per la mancanza di una regolamentazione specifica per le concessioni di suolo pubblico, in particolare post Covid, quando si è evidenziata la necessità di utilizzare più spazi all’aperto. È un lavoro di bilanciamento tra le esigenze di residenti e operatori economici, con l’importante novità della trasparenza nei criteri di assegnazione degli spazi. Lucarelli ha commentato: “Ho letto che qualche giornale oggi titolava ‘Sono tutti un po’ scontenti’. Per me è un buon segno: significa che abbiamo trovato un punto di equilibrio”. Inoltre, le dimensioni degli spazi concessi varieranno in base alle caratteristiche delle diverse zone della città.
Aspetti distintivi rispetto al passato
Il regolamento attuale considera ora la superficie interna del locale, a differenza del precedente criterio che si basava solo sull’ampiezza della vetrina. “Ora consideriamo la superficie interna, perché quando si richiede una licenza di somministrazione bisogna rispettare determinati parametri”, ha spiegato Lucarelli. È stata anche migliorata la coerenza terminologica con gli altri documenti di riferimento, per facilitare le domande di concessione.
Controlli e risposta alle critiche
Il Comune introdurrà misure di controllo più severe per garantire il rispetto delle normative. Gli esercenti dovranno delimitare gli spazi autorizzati e affiggere la piantina della concessione all’esterno. In risposta alle critiche, Lucarelli ha sottolineato: “Nessun governo può superare la competenza dell’amministrazione locale”, puntualizzando che un’amministrazione seria deve operare per il benessere del proprio territorio in maniera autonoma e responsabile. “Quando e se arriveranno linee guida, le valuteremo. Ma non potevamo fermarci”, ha concluso.
Attualità
L’abbacchio romano è solo un’etichetta: metà degli agnelli per Pasqua arriva dall’estero

A Pasqua, l’iconico abbacchio romano si rivela un’illusione: il 50% degli agnelli venduti come “tradizionali” arriva dall’estero, tradendo le radici locali e riempiendo i piatti con carne importata. È una beffa per i buongustai e un colpo alla sovranità alimentare, dove il “made in Italy” è solo una etichetta comoda. #PasquaTradizione #AgnelloFalso #FoodScandal
In Italia, la Pasqua è sinonimo di abbacchio, l’agnello giovane che dovrebbe simboleggiare la cucina romana autentica. Ma quest’anno, i dati rivelano una realtà scomoda: la metà degli agnelli consumati proviene da paesi esteri, spesso allevati in condizioni che ignorano i rigidi standard locali. È come se la tradizione fosse diventata un prodotto globale, con i consumatori ignari di pagare per un’illusione.
La tradizione sotto attacco
Mentre i romani si vantano del loro abbacchio come emblema di purezza gastronomica, l’afflusso di importazioni sta diluendo il sapore autentico. Mercati e macellerie traboccano di carne che viaggia migliaia di chilometri, sollevando domande su qualità e sostenibilità. “A Pasqua il 50% degli agnelli arriva dall’estero”, un fatto che fa storcere il naso ai puristi, esponendo come il marketing locale copra pratiche commerciali discutibili.
Impatto sull’economia locale
Gli allevatori italiani lamentano la concorrenza sleale, con prezzi più bassi che favoriscono l’importazione a scapito del prodotto nazionale. Questo non è solo un affare di gusto, ma un colpo all’economia rurale, dove famiglie contadine lottano per competere. Senza interventi, la Pasqua romana rischia di perdere il suo carattere, diventando un banchetto globalizzato che ignora le radici.
Prospettive per il futuro
Esperti del settore agricolo avvertono che, senza regolamentazioni più severe, il fenomeno potrebbe espandersi. “L’abbacchio romano solo di nome” non è solo una critica, ma un campanello d’allarme per consumatori e politici, che devono interrogarsi su cosa significhi davvero “autentico” in un mondo di catene globali.
Attualità
Nuovo fungo misterioso a Minturno una specie senza precedenti

È arrivata la notizia che fa impazzire i social: un nuovo fungo è stato scoperto a Minturno, una specie mai vista prima, e potrebbe essere l’ultima stranezza della natura che ci fa dire “ma dai, davvero?”. In un mondo dove tutti parlano di crisi e scandali, almeno questo fungo ci ricorda che la Terra ha ancora qualche asso nella manica – o meglio, nel sottobosco. #FungoMisterioso #ScoperteInaspettate #NaturaVirale
Mentre gli esperti si grattano la testa su questa scoperta inaspettata, il fungo di Minturno sta già diventando virale online, con foto che invadono i feed di tutti. Immaginate: un fungo che sembra uscito da un film di fantascienza, e chissà, magari è più utile dei soliti politici che promettono e non mantengono. La comunità scientifica è in fibrillazione, ma per ora, è solo un reminder che la natura non smette di sorprenderci.
Dettagli sulla scoperta
Gli studiosi locali hanno identificato questo fungo in un’area remota di Minturno, descrivendolo come una specie unica nel suo genere. Senza aggiungere speculazioni, è chiaro che potrebbe aprire nuove frontiere per la ricerca botanica, anche se qualcuno potrebbe scherzare sul fatto che è “più affidabile di certe promesse elettorali”.
Impatto potenziale
Oltre all’interesse accademico, questo fungo potrebbe avere applicazioni pratiche, come in campo medico o ambientale. Ma attenzione, non è il momento di andare a raccoglierlo nei boschi – lasciamo che siano gli esperti a gestire la cosa, prima che diventi l’ennesimo meme virale con un twist inaspettato.
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