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Tre minori denunziati per aver massacrato di botte un ragazzino con spranghe e catene davanti alla scuola.

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Tre minori denunziati per aver massacrato di botte un ragazzino con spranghe e catene davanti alla scuola.

Tre minori sono stati denunciati per aver aggredito violentemente un ragazzo di 17 anni nel parco Paolo Savi a Viterbo, scambiandolo per un’altra persona.

I tre, residenti a Vignanello, avrebbero agito per vendetta dopo una ‘lite in discoteca’. La vittima, però, non c’entrava nulla e non aveva mai visto i suoi aggressori. Quando gli è stato chiesto dov’era un certo ‘Corrado’, il ragazzo non ha saputo rispondere. L’aggressione, avvenuta con spranghe e catene, ha portato il giovane a recarsi in ospedale a causa delle ferite al volto e alla testa, per le quali è stato dimesso con sette giorni di prognosi dopo una TAC.

Secondo la testimonianza della vittima, i tre minori lo hanno colpito mentre si trovava nel parco in attesa di entrare a scuola. I suoi amici sono riusciti a scappare, ma lui è rimasto immobilizzato dalla paura e non ha potuto difendersi dall’aggressione. Le indagini, condotte dai carabinieri, hanno portato all’individuazione dei responsabili grazie all’ascolto dei testimoni e alla visione delle telecamere di sorveglianza. I tre ragazzi, anch’essi minorenni, dovranno ora rispondere di lesioni.

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Simone Necci è deceduto dopo una settimana di agonia a causa di un boccone di mozzarella

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Simone Necci è deceduto dopo una settimana di agonia a causa di un boccone di mozzarella

Un uomo di 40 anni, Simone Necci, è deceduto il 20 marzo all’ospedale San Camillo di Roma dopo una settimana di agonia. Originario di Anagni, era stato trasferito in condizioni critiche a causa di un incidente domestico che gli aveva provocato un’ostruzione delle vie aeree.

Incidenti domestici fatali

Necci si era strozzato con un boccone di mozzarella e prosciutto, che aveva bloccato la sua trachea, causando una grave crisi respiratoria. Nonostante i tentativi di disostruzione della compagna, ogni sforzo è risultato vano. Quando il personale sanitario del 118 è intervenuto, l’uomo aveva già perso conoscenza ed era svenuto.

Trasporto d’urgenza

Inizialmente trasportato all’ospedale di Colleferro, è stato poi trasferito d’urgenza al San Camillo, dove è arrivato già in coma. Purtroppo, i medici non sono riusciti a salvarlo e ieri si è verificato il tragico epilogo della sua vicenda.

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A 92 anni, Antonio Rao partecipa alla Maratona di Roma e racconta: “Quando corro mi sento libero”

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A 92 anni, Antonio Rao partecipa alla Maratona di Roma e racconta: “Quando corro mi sento libero”

“Correre è vita” è il motto di Antonio Rao, un maratoneta di 92 anni, calabrese adottato da Roma, che continua a gareggiare con passione. “Tagliare il traguardo della maratona. Sensazione indescrivibile” ha commentato dopo aver partecipato alla Maratona di Roma il 16 marzo, completando il percorso in 6 ore e 44 minuti, migliorando di dieci minuti rispetto all’anno precedente.

Antonio, indossando una casacca rossa e pantaloncini corti, si allena quotidianamente. Il sindaco della Capitale, Roberto Gualtieri, lo ha definito «una forza della natura» dopo che nel 2023 ha registrato un tempo di 6 ore e 14 minuti, un record mondiale. A proposito del suo successo, Antonio afferma: “Nessuno. Non ho segreti, sono una persona normale. Ma quando corro non penso a nulla.” Riguardo ai problemi quotidiani, dice: “I problemi li hanno tutti. Questo è il modo che ho trovato per metterli in pausa.”

Durante i suoi allenamenti, Antonio effettua dieci giri di corsa, salutando ogni persona che incontra, e dedica tempo anche a ripetute e stretching, il tutto per tre volte a settimana. La sua passione per la corsa è iniziata da bambino, quando cercava di tenere il passo di un amico. “Ho capito il trucco: sui 900 metri mi batteva, ma non aveva molta resistenza”, ha ricordato Antonio, sottolineando come sia diventato un maratoneta capace di superare quel limite iniziale. Sicuro del suo futuro, ha dichiarato: “Spero di poterlo fare ancora per molto tempo, se il Signore me lo permetterà.”

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