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Tre ragazzi vengono investiti davanti alla discoteca La Sublime di Roma, reagiscono e aggrediscono l’autore del fatto

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Tre ragazzi vengono investiti davanti alla discoteca La Sublime di Roma, reagiscono e aggrediscono l’autore del fatto

Intorno alle 4 di notte tra sabato e domenica, tre ragazzi sono stati investiti da un’auto all’interno del parcheggio della discoteca ‘La Sublime’ a Collina Fleming, Roma. I giovani hanno aggredito il conducente della vettura, portando a tre persone ferite.

Incidente e Aggressione

Dopo l’incidente, il conducente è stato trasportato in ospedale, insieme a due dei tre ragazzi investiti. Gli agenti della polizia locale di Roma Capitale sono intervenuti sul posto alle 3.40 in seguito a una segnalazione di rissa, e hanno disposto il sequestro del veicolo coinvolto.

Feriti e Indagini

Secondo le informazioni disponibili, uno dei ragazzi investiti ha rifiutato il trasporto in ospedale, mentre gli altri due sono stati portati in codice rosso per via della dinamica dell’incidente. Il conducente dell’auto ha ricevuto cure in pronto soccorso ed è stato sottoposto a test antialcol e antidroga. Fortunatamente, nessuno dei feriti versa in gravi condizioni. Gli investigatori stanno ora cercando di chiarire se ci fosse un litigio preesistente tra i ragazzi coinvolti e il conducente.

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Un ospite di una casa di cura condannato a quattro anni di carcere per aver violentato pazienti

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Un ospite di una casa di cura condannato a quattro anni di carcere per aver violentato pazienti

Un uomo di 40 anni è stato condannato a quattro anni e mezzo di carcere per violenza sessuale su due ragazze ricoverate in una casa di cura a Roma. Le vittime, giovani di poco più di vent’anni e affette da disturbi psichiatrici, sono state sfruttate dall’uomo, che era anche lui ospite della struttura.

Secondo le indagini, l’uomo era entrato nella casa di cura scortato dalla polizia a febbraio 2023. Poche ore dopo, avrebbe chiesto a una 23enne di uscire per fumare una sigaretta, aggredendola e abusando di lei una volta all’esterno. La giovane, in un momento di vulnerabilità a causa dei farmaci assunti, non è riuscita a resistere e ha successivamente denunciato l’accaduto. Nonostante la denuncia, l’uomo non è stato allontanato dalla struttura e, durante quel periodo, avrebbe abusato di un’altra ragazza.

Il giudice ha ritenuto l’uomo “consapevole delle sue azioni” e lo ha condannato a quattro anni e mezzo per violenza sessuale, confermando la veridicità delle testimonianze delle vittime.

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Un ladro viene ucciso durante la fuga, Micarelli ribadisce che si è trattato di legittima difesa.

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Un ladro viene ucciso durante la fuga, Micarelli ribadisce che si è trattato di legittima difesa.

Nell’interrogatorio davanti al gip, Antonio Micarelli ha ribadito di aver ucciso Antonio Ciurciumel per legittima difesa. Tuttavia, un video diffuso dai carabinieri sembra smentire la sua versione.

La versione di Micarelli: spari per legittima difesa

Micarelli ha confermato di aver sparato per difendersi durante una rapina. Ha dichiarato di aver sorpreso i ladri scoprendo che stessero scappando dopo aver rapinato un appartamento in via Cassia a Roma. Il vigilante, attualmente in carcere con l’accusa di omicidio volontario, ha affermato di aver sparato dopo essere stato minacciato dai malviventi, che avrebbero tentato di investirlo con un’auto e aggredirlo con una mazza ferrata. Ha detto di aver esploso un colpo in aria per intimidire e altri contro la vettura, poiché il conducente avrebbe cercato di investirlo.

Il video che lo smentisce: atteggiamento da ‘giustiziere’

Tuttavia, un video registrato da una telecamera di sorveglianza sembra contraddire quanto dichiarato da Micarelli. Nell’ordinanza di arresto, il gip sostiene che Micarelli si sia “atteggiato a giustiziere”, puntando l’arma contro i rapinatori con l’intenzione di uccidere. Secondo il giudice, infatti, non si trovava in una situazione di pericolo, poiché inseguiva i malviventi con la pistola in pugno e ha sparato colpi puntando verso il finestrino dell’auto. Ciurciumel è stato colpito mentre tentava di scavalcare un cancello per fuggire.

La reazione sproporzionata

I magistrati hanno descritto la reazione di Micarelli come sproporzionata e priva di autocontrollo, indicando una mancanza di rispetto per la vita umana e dimostrando un’indole spregiudicata e pericolosa. Di conseguenza, è stato deciso che l’arresto in carcere fosse la misura necessaria “a salvaguardare le esigenze cautelari”.

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