Cronaca
Truffa dello spoofing a Roma: donna sventa malviventi spacciatisi per carabinieri

Il telefonino di una donna di Roma è squillato all’improvviso con una chiamata da un presunto carabiniere che ha contattato dalla Caserma di Latina. La vittima ha visto sul suo cellulare il numero fisso del Comando: 07734851. Il sedicente militare ha avvisato che due stranieri erano stati fermati vicino casa sua e avevano un’agenda con tutti i suoi dati personali, affermando che dovevano svolgere lavori nell’appartamento della donna. Questo episodio fa parte di una nuova truffa nota come spoofing, già segnalata in altre zone d’Italia.
La ricostruzione
Recentemente, Simonetta ha ricevuto una telefonata da parte di chi si presentava come carabiniere, chiedendole se conoscesse due ragazzi albanesi fermati a Terracina, dove possiede una casa. Secondo i finti militari, i due avevano informazioni dettagliate su di lei. La donna ha reso noto: «Io ero a casa, a Roma» e ha chiarito che “non conoscevo nessun albanese”, insospettita dalle domande riguardo la sua sicurezza. Terminata la conversazione, ha richiamato il numero ed ha scoperto che si trattava di una truffa. Ha quindi contattato i carabinieri per segnalare l’accaduto.
La truffa dello spoofing, cos’è e come difendersi
Il raggiro dello spoofing sfrutta una tecnica che consente ai truffatori di mascherare il numero in uscita, facendo credere alla vittima di essere contattata da un’autorità. Gli esperti avvertono che “lo spoofing” si effettua attraverso VoIP, rendendo difficile per il destinatario riconoscere il trucco. Le forze dell’ordine raccomandano di non divulgare informazioni personali e di interrompere immediatamente qualsiasi chiamata sospetta, per poi verificare l’autenticità del numero dal quale si è ricevuta la chiamata.
Cronaca
Centocelle e Roma 7 si uniscono contro la violenza sulle donne

La Polisportiva Roma 7 di via Castore Durante, sede del Liceo Scientifico Francesco D’Assisi a Centocelle, avvia una campagna contro la violenza sulle donne. La squadra esporrà una rete personalizzata con il messaggio “No alla violenza sulle donne” durante le prossime partite di campionato, grazie a un’iniziativa del Comitato Regionale FIPAV Lazio e Todis, in occasione della festa “mondiale” delle donne.
Un messaggio visibile
Questo progetto fa parte di una campagna di sensibilizzazione in corso per la stagione 2024-2025, mirata a diffondere un messaggio chiaro e indelebile attraverso il mondo dello sport e della scuola. La rete sarà ben visibile agli atleti e al pubblico, rafforzando l’importanza della tematica. Durante l’evento all’IIS Giorgi Woolf, oltre 150 persone hanno partecipato, dimostrando una forte condivisione del messaggio contro la violenza di genere.
La voce dei dirigenti
Fabio Camilli, Presidente del Comitato Regionale FIPAV Lazio, ha dichiarato: «È un segnale importante che diamo, a conferma di quello che stiamo facendo in questi anni e che vogliamo reiterare». Ha sottolineato che il rispetto è fondamentale sia nello sport che nella vita. Giulio Morelli, coach della Polisportiva Roma 7, ha aggiunto: «Noi puntiamo tanto su entrambi i settori e questi eventi fanno bene a tutti i ragazzi e le ragazze, che possono condividere un messaggio importante, veicolato dallo sport».
La rete contro la violenza sulle donne sarà un simbolo significativo in ogni partita della Polisportiva Roma 7 e delle scuole coinvolte, creando un ambiente sicuro e valoriale per tutti i partecipanti.
Cronaca
Rifiuti davanti casa, multato il padre per comportamento incivile

Per mesi, un padre ha abbandonato i rifiuti davanti casa del figlio, che, ignaro della verità, ha inviato segnalazioni al Comune di Ardea per chiedere l’intervento contro un cittadino incivile. Recentemente, la verità è venuta a galla: a deturpare l’ingresso della casa è stato proprio il padre, che è stato sorpreso e multato dalla polizia locale. Questa situazione, che potrebbe sembrare una commedia, è diventata reale.
IL SISTEMA
La scoperta è stata possibile grazie al sistema e-killer, un dispositivo che il Comune ha ripreso a utilizzare dopo tre anni di inattività. Questo strumento itinerante è progettato per combattere le discariche abusive, utilizzando tecnologie innovative di analisi video e intelligenza artificiale per documentare gli abbandoni illeciti. Negli scorsi anni, e-killer era già stato impiegato con successo, ma il servizio era stato interrotto a causa dell’esaurimento delle batterie e della mancanza di personale.
Il sindaco Maurizio Cremonini ha dichiarato: «Stiamo inoltre aspettando un finanziamento regionale per creare una control room e vorremmo acquistare almeno un altro e-killer per combattere l’abbandono indiscriminato di rifiuti». Attualmente, il sistema funziona in modo da essere temporaneamente collocato in diverse strade comunali, camuffato tra i rifiuti per rilevare l’identità degli incivili.
La rivelazione del legame familiare tra il cittadino e l’autore degli abbandoni ha scosso il figlio, che ha faticato a credere che l’incivile fosse proprio il padre. Secondo le ipotesi, potrebbero esserci stati dissapori familiari alla base di questo gesto.
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