La Cassazione è chiamata oggi a decidere sull’omicidio di Serena Mollicone, chiudendo così un capitolo processuale durato quasi 24 anni. La sentenza potrebbe confermare l’assoluzione della famiglia Mottola, composta da Franco Mottola, ex comandante della stazione di Arce, dal figlio Marco e dalla moglie Annamaria, oppure potrebbe portare a un nuovo processo.
### La richiesta dell’accusa
I sostituti procuratori generali Francesco Piantoni e Deborah Landolfi hanno chiesto pene significative per gli imputati, richieste che prevedevano 24 anni di carcere per Franco Mottola, 22 anni per Annamaria e 21 anni per Marco. Per l’imputato Suprano, che aveva rinunciato alla prescrizione, era stata richiesta una pena di quattro anni, mentre era stata chiesta l’assoluzione per Quatrale, per la mancanza di prove. Dopo due sentenze di assoluzione, il caso ha visto un ricorso della Procura Generale.
### Le dichiarazioni di speranza
“Oggi è il giorno della speranza. Ci auguriamo, nonostante tutto, che ci sia anche spazio per tornare a sperare nella verità”, ha dichiarato Consuelo, sorella di Serena. Accanto a lei, lo zio Antonio ha sottolineato: “Abbiamo sempre aspettato con fiducia e speranza, non possiamo che essere sereni e speranzosi”. Anche il legale della famiglia Mottola, Mauro Marsella, ha espresso fiducia nella Corte di Cassazione.
### La vicenda di Serena Mollicone
Serena, 18enne, è scomparsa il 1 giugno 2001 ad Arce, con il suo corpo ritrovato due giorni dopo nel bosco di Fonte Cupa, con mani e piedi legati e un sacchetto di plastica in testa. L’accusa sostiene che il giorno della scomparsa, Serena sarebbe entrata nella caserma di Arce per parlare con Marco Mottola, in un contesto che avrebbe portato a una colluttazione e successivamente al soffocamento della giovane. Tuttavia, i giudici di primo e secondo grado hanno assolto tutti gli imputati.