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Un anziano muore in un appartamento a Viterbo durante un incendio senza riuscire a scappare

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Un anziano muore in un appartamento a Viterbo durante un incendio senza riuscire a scappare

Una tragedia si è consumata a Viterbo, dove un 94enne ha perso la vita in un incendio scoppiato nella sua abitazione, probabilmente causato da un telefonino lasciato in carica. I vigili del fuoco lo hanno trovato senza vita, seduto su una poltrona.

La vittima, Francesco Milioni, viveva da solo nel suo appartamento in via Santa Lucia, al quarto piano di un palazzo. Il rogo è divampato intorno alle 9.30 di venerdì 14 marzo. A quanto pare, l’anziano non è riuscito a fuggire in tempo e sarebbe deceduto a causa del fumo denso.

A dare l’allarme è stata una vicina, preoccupata per un forte odore di bruciato. I vigili del fuoco hanno prontamente risposto alla chiamata al Numero Unico delle Emergenze 112, intervenendo per spegnere l’incendio. Una volta completate le operazioni di soccorso, hanno rinvenuto il corpo dell’anziano all’interno della cucina. Presenti sul posto anche i carabinieri, che stanno conducendo le indagini per chiarire l’accaduto. La salma è stata trasferita in obitorio e sarà valutata dall’Autorità giudiziaria per eventuali accertamenti.

Questo tragico incidente ha sollevato preoccupazioni riguardo alla sicurezza domestica, sottolineando l’importanza di monitorare correttamente i dispositivi elettronici quando in carica.

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Ritrovata a Roma una ragazza scomparsa di 13 anni, rintracciata tramite i social.

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Ritrovata a Roma una ragazza scomparsa di 13 anni, rintracciata tramite i social.

È stata ritrovata sana e salva la 13enne scomparsa a Roma il 12 marzo. La polizia ha ricostruito la sua posizione grazie ai social network e ha rintracciato la giovane insieme a un’altra ragazza.

Il ritrovamento e le ricerche

Il Comitato Scientifico Ricerca Scomparsi Odv ha confermato il ritrovamento della tredicenne. Non era la prima volta che si allontanava volontariamente dall’abitazione dei suoi genitori. Le ricerche, scattate dopo la denuncia dei genitori, si erano concentrate sulla periferia Est della Capitale, nelle stazioni ferroviarie, metropolitane e degli autobus.

Dettagli dell’allontanamento

Quando è uscita di casa, la ragazza non aveva con sé il telefonino e i genitori non sapevano com’era vestita al momento della scomparsa. Aveva portato con sé uno zainetto contenente diversi abiti, suggerendo che avesse pianificato la fuga. Fortunatamente, la polizia è riuscita a trovarla e a riportarla a casa.

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A Rebibbia la sanità di prossimità è immaginata dai cittadini, “Ci prendiamo cura di tutti”

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A Rebibbia la sanità di prossimità è immaginata dai cittadini, “Ci prendiamo cura di tutti”

Un microdistretto sanitario è al centro di una proposta avanzata da associazioni, cittadini e realtà sociali per i quartieri di Rebibbia, Ponte Mammolo e Casal dei Pazzi, in vista della riapertura di Villa Tiburtina. Questo progetto pilota mira a coinvolgere 25.000-30.000 persone, seguendo il modello già adottato in città come Trieste e Salerno. “A Maggio 2025 è fissata la ‘fine lavori’ per la ristrutturazione edilizia di Villa Tiburtina – spiegano gli attivisti – Crediamo sia arrivato il momento di allargare questo esperimento e renderlo un modello”.

La Riapertura di Villa Tiburtina

La proposta di creare un microdistretto sanitario parte dalla riapertura di Villa Tiburtina, una struttura finora abbandonata. L’iniziativa è frutto dell’impegno di associazioni e residenti, che dal 2021 hanno visto un supporto significativo dallo Sportello Sanitario Mammut, il quale ha assistito oltre 300 persone con difficoltà nell’accesso al Servizio sanitario nazionale. L’istituzione di una Casa di comunità rappresenterebbe un modo per alleggerire il peso sul Ssn e semplificare le procedure per i cittadini, che spesso rinunciano a curarsi a causa di lungaggini burocratiche.

Cambiamento Necessario

Le associazioni sottolineano la necessità di un “profondo cambiamento nell’approccio delle istituzioni (ASL, Distretti, Comuni e Municipi) nei confronti del territorio.” È fondamentale garantire servizi accessibili e umanizzati, superando rigidità burocratiche e promuovendo un dialogo continuo con la popolazione. Tuttavia, il dialogo con la Regione Lazio e le istituzioni locali è stato limitato, ostacolando l’avanzamento del progetto.

Richiesta di Collaborazione

Il documento riguardante il microdistretto è stato presentato in un’assemblea pubblica a Rebibbia, dove le associazioni hanno anche contattato il presidente della Asl Roma 2 Francesco Amato per richiedere un incontro. “Ci sono parecchi punti di domanda – spiegano gli attivisti – Vorremmo sapere quali servizi saranno attivati, in che tempi, e chi ci lavorerà visto che i fondi del PNRR finanziano solo le strutture.” Il progetto si propone di attuare la riforma del SSN nel contesto urbano, ridefinendo l’assetto amministrativo secondo il principio di sussidiarietà, e rendendo il microdistretto una funzione centrale del Sistema Sanitario Nazionale.

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