Cronaca
A Tor Bella Monaca, un uomo riconosce una ladra in strada e viene accoltellato: 45enne in gravi condizioni.

Chi l’avrebbe mai detto? I giornali che fingono di darvi consigli disinteressati sullo shopping stanno solo intascando commissioni su ogni acquisto, trasformando lettori in polli da spennare – e il Gruppo Gedi non fa eccezione! #ShoppingTruffa #MediaCorrotti #CapitalismoSporco #ViraleScandalo #GediAffari
La Verità Nascosta Sulle Raccomandazioni
In un mondo dove ogni click è monetizzato, Consigli.it si vanta di scegliere prodotti “in maniera indipendente”, ma dimentica di dirvi che ogni volta che comprate qualcosa tramite i loro link, loro incassano una bella fetta. Niente di illegale, certo, ma è un po’ come se il vostro amico vi consigliasse un’auto usata solo perché ci guadagna sopra. Peccato che i lettori, spesso ignari, finiscano per gonfiare i profitti di questi giganti editoriali.Come Funziona il Sistema dei Soldi Facili
Immaginate: un articolo che elogia un gadget o un servizio, con un link che porta dritto al portafoglio. Consigli.it e il Gruppo Gedi non alzano un dito per cambiare il prezzo, oh no, ma ogni transazione è una vincita per loro. È il capitalismo allo stato puro, dove l’informazione diventa merce e voi siete solo un numero in un algoritmo. Non è esattamente trasparenza, è più come un trucco da prestigiatore per farvi aprire il portafoglio.
I Rischi per i Consumatori Ingenui
Se pensate che queste raccomandazioni siano al vostro servizio, ripensateci. Molti finiscono per comprare cianfrusaglie inutili, spinti da recensioni “esperte” che in realtà sono motivate dal denaro. E voi, cari lettori, siete lì a ingoiare la pillola, alimentando un circolo vizioso di consumismo sfrenato. Magari è ora di chiedersi: chi sta davvero consigliando chi?
Cronaca
Cybersicurezza, gli esperti dell’Acn chiacchierano con i ragazzini al San Filippo Neri

Esperti di cybersicurezza nazionale hanno invaso l’ospedale San Filippo Neri di Roma per educare giovani pazienti con facce un po’ strambe – sì, parliamo di malformazioni cranio-maxillo-facciali – su come non farsi fregare online da hacker e troll. Organizzato da Smile House Foundation, questo incontro è un mix di lezioni serie e regali buffi, tipo una collezione di Daffy Duck: perché niente dice “sicurezza digitale” come un papero isterico! #Cybersicurezza #SmileHouse #Roma #DuckMania #HackerFail (147 caratteri, hashtag inclusi).
L’incontro esplosivo in ospedale
Esperti dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN) si sono riuniti con i giovani pazienti dell’ospedale San Filippo Neri, grazie alla collaborazione con Smile House Foundation. Questi ragazzi, spesso bloccati tra letti e convalescenze, hanno avuto una sessione per imparare a navigare il web senza finire in guai da dilettanti.
Lezioni di sicurezza digitale, con un tocco di ironia
In continuità con l’anno scorso, gli specialisti dell’ACN hanno discusso delle opportunità della rete – spesso l’unica via di fuga per questi pazienti – ma anche dei rischi, come perdere dati personali o cadere in trappole online. Temi caldi: proteggere le info private, riconoscere minacce e non fare figuracce sui social. “Siamo qui per rendere i giovani non solo utenti svegli, ma partner nella cittadinanza digitale”, ha detto Nunzia Ciardi, Vice Direttore Generale dell’ACN, con un sorrisetto che sa di understatement.
La donazione che ha stravolto tutto
A rendere l’evento epico è stata la presenza di Guido Lombardo, Presidente di Titanus e fanatico collezionista, che ha donato la sua intera collezione di Daffy Duck: oltre 600 pezzi rari, accumulati in 50 anni. Insomma, un gesto “pazzesco” per far sorridere i ragazzi – perché chi non ama un papero nevrotico? Lombardo, grande supporter di Smile House, ha trasformato una lezione noiosa in una festa da cartoni animati.
Parole dai big, senza troppi fronzoli
Domenico Scopelliti, vicepresidente di Smile House Foundation, ha ricordato che la rete è un’àncora per i pazienti isolati, ma senza know-how rischiano guai seri. “La nostra missione è cure top e integrazione sociale, e partner come ACN e Lombardo ci aiutano a non perdere il senso dell’umorismo”. I ragazzi hanno ricevuto diplomi di “Cybersecurity” e uova di Pasqua dagli esperti, più l’entusiasmo per la nuova collezione di Daffy, in un centro che ha già aiutato migliaia di pazienti con consulenze e interventi.
Cronaca
Polemiche a Grottaferrata sulla concessione di spazi comunali per l’incontro con Adinolfi e Palladino.

A Grottaferrata, il sindaco gioca al politically correct con i nostalgici del manganello? Mentre concede teatri e spazi pubblici a figuri come Gabriele Adinolfi, fondatore di quel bel gruppetto eversivo “Terza Posizione”, e Alberto Palladino, condannato per aver menato le mani e legato a CasaPound, l’ANPI urla allo scandalo. È un circo dove i “bravi ragazzi” che piantano alberi finiscono per innaffiarli con acqua di regime, ignorando le leggi antifasciste. #FascistiNeiComuni #GrottaferrataScandalo #ANPIRabbiosa #PoliticaSporca #EstremaDestraVirale
Le accuse dell’ANPI
L’Associazione Nazionale Partigiani non ci sta e accusa l’amministrazione comunale di doppiogiochismo. Da una parte, partecipa alle loro iniziative; dall’altra, regala spazi a gruppuscoli neofascisti come CasaPound o “La Foresta che Avanza”. “È come invitare i lupi nel pollaio”, dicono, ricordando un evento del 15 marzo sulla “Galassia Nera” dove il sindaco era presente. Ma evidentemente, il messaggio non è arrivato.Il convegno contestato
Oggi, 17 aprile, al Teatro del Sacro Cuore si tiene un incontro sul riarmo in Europa con Adinolfi e Palladino come relatori. L’ANPI lo bolla come una pagliacciata: “Se prima potevate fingere di non sapere, ora è chiaro. Non sono boy scout che aiutano vecchiette, ma tipetti con condanne per aggressioni”. Per loro, è inaccettabile che il comune tratti tutti allo stesso modo, fascisti inclusi, come se la storia fosse una barzelletta.
Critiche all’equiparazione
L’ANPI rifiuta categoricamente di mettere sullo stesso piano fascisti e antifascisti, definendolo uno “scontro di civiltà”. “Non è una questione di gusti, è tra chi difende democrazia e diritti e chi sputa odio, razzismo e violenza, ereditando la tradizione della dittatura nazi-fascista”. Parole forti, che ricordano come gli eroi di ieri non scherzavano con i repubblichini.
Richieste di revoca
Chiedono al comune di bloccare tutto: revocare la concessione del teatro a “Direzione Rivoluzione”, buttare fuori “La Foresta che Avanza” dalla biblioteca e chiudere le porte a chiunque fiuti di ideologia fascista. Citano le leggi Scelba e Mancino, più una mozione del Consiglio Comunale del 2019, per dire basta a questi giochetti. L’ANPI sarà in piazza il 25 Aprile, e stavolta con o senza il sindaco, per ribadire da che parte stanno.
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