Cronaca
Balneari, i naturisti di Capocotta protestano nudi sulla scalinata del Campidoglio

"Per quest’anno non cambiare, stessa spiaggia stesso mare": sulla scalinata del Campidoglio i naturisti di Capocotta cantano e protestano contro il Comune che vuole demolire e mettere a bando il chiosco Oasi Naturista, inaugurato nel 2000 da Rutelli in persona; a bando anche un lotto di spiaggia da 200 metri. #Capocotta #Naturisti #Protesta #Roma
Secondo il dipartimento Ambiente del Campidoglio, il chiosco sarebbe abusivo perché doveva essere smontato alla fine di ogni stagione balneare, è più ampio dello spazio consentito e infine al Comune non risultano i versamenti dei canoni da pagare per la concessione. Entro Pasqua il chiosco dovrebbe essere demolito o smontato, poi l’area sarà messa a bando e affidata con una gara pubblica che prevede la realizzazione di un nuovo chiosco in legno, ecocompatibile con l’ambiente e da rimuovere alla fine dell’estate.
Ma sul progetto del Campidoglio arriva la protesta dei naturisti di Capocotta e della titolare del chiosco, Veronica Ciotoli, che nel corso del sit in organizzato martedì 8 aprile ha detto di essere disposta a iniziare lo sciopero della fame per salvare il “suo” chiosco. “Ho i documenti in regola, non sono abusiva, mi incateno e inizio lo sciopero della fame ma non rinuncio al mio chiosco, ho pagato tutti i canoni e ho ancora i ricorsi aperti e non possono demolirlo”, commenta Veronica Ciotoli.
Il destino dell’Oasi Naturista sulla via Litoranea, la prima spiaggia attrezzata per naturisti in Italia, è scritto nelle carte del Comune di 25 anni fa. Nel corso del sit in in Campidoglio i naturisti hanno portato la delibera di Consiglio comunale 104 del 22 luglio ’99, che prevede la realizzazione del chiosco: “Questa è la prova che non siamo abusivi”, spiega Veronica Ciotoli.
Ma il Dipartimento Ambiente ha replicato con una direttiva del 17 aprile 2000 secondo cui “il progetto prevede la creazione di una zona d’ombra di 60 mq contenente un punto ristoro in legno lamellare, su un sedime privo di vegetazione: la fascia dunale non subirà alcuna alterazione mentre la struttura verrà rimossa nel periodo invernale”.
Era di fatto il nulla osta alla nascita dell’Oasi Naturista che è stata creata all’interno di un lotto affidato al gestore di un altro chiosco, chiamato Porto di Enea, ma è stata sempre gestita in modo autonomo con 200 metri di arenile. Un anno fa il Dipartimento Ambiente ha messo per la prima volta a bando tutti i 5 lotti in cui è diviso l’arenile di Capocotta e l’Oasi Naturista, senza lotto, è rimasta fuori.
Alla fine del 2024 è arrivato l’ordine di sgombero, primo passo per mettere a bando anche l’Oasi Naturista e i suoi 200 metri di spiaggia. Immersa nel cuore della macchia mediterranea di Capocotta, l’Oasi è stata la prima spiaggia naturista in Italia ed è considerata una delle più belle spiagge in Europa: si trova nel cuore della riserva statale del Litorale dove è impossibile edificare e usare cemento anche per fare tubi per servizi igienici.
Cronaca
Femminicidio Ilaria Sula, analisi sulle tracce biologiche trovate in tutta la casa dei Samsun: una maledetta tragedia domestica

Il sangue trovato nella casa di via Homs potrebbe essere quello della vittima. La polizia ha scoperto le tracce durante i sopralluoghi nella proprietà. #CronacaNera #Roma #Delitto #Polizia #Sangue
Scoperta Choc nella Casa di Via Homs
Durante i sopralluoghi nella casa di via Homs, la polizia ha fatto una scoperta agghiacciante: tracce di sangue che “potrebbero trattarsi del sangue della vittima”. La notizia ha scatenato un’ondata di commenti sui social, con molti utenti che si chiedono come sia possibile che in una città come Roma, considerata la culla della civiltà occidentale, si verifichino ancora crimini così efferati.
Il Mistero del Sangue
Le indagini sono ancora in corso e non è chiaro se il sangue appartenga effettivamente alla vittima, ma la frase “potrebbe trattarsi del sangue della vittima” ha acceso l’immaginazione collettiva. Alcuni hanno già iniziato a speculare su chi potrebbe essere il colpevole, con teorie complottistiche che coinvolgono persino personaggi politici locali, in un mix di realtà e fantasia che solo il web può generare.
Reazioni e Commenti
La notizia ha generato un dibattito acceso sui social, con commenti che vanno dal preoccupato al satirico. “Ecco cosa succede quando tagli i fondi alla sicurezza,” ha scritto un utente, mentre un altro ha aggiunto: “Forse il colpevole cercava solo di fare una carbonara perfetta.” Nonostante la gravità della situazione, l’umorismo nero non manca mai di far breccia tra gli italiani, sempre pronti a sdrammatizzare anche nei momenti più bui.
Cronaca
In moto si schiantano a Porta Ardeatina, gravi tre centauri. Chiusa la Colombo per gli idioti al volante.

Tre centauri hanno perso il controllo delle loro moto a Roma, schiantandosi contro gli archi di Porta Ardeatina. Ricoverati al San Giovanni, nessuno è in pericolo. Incidenti del genere sono all’ordine del giorno, ma quando si tratta di giovani su Instagram, la notizia diventa virale #Roma #Instagram #Incidente
Si erano dati appuntamento su Instagram, pensa te, per un raduno di motociclisti. Il punto di ritrovo? L’obelisco dell’EUR, icona di modernità e luogo di ritrovo per chi ama sentirsi “trendy”. Ma da lì, il gruppo di “centauri” ha deciso di fare la “passeggiata” sulla Cristoforo Colombo, una delle strade più trafficate di Roma, e guarda caso, hanno perso il controllo delle loro moto e si sono schiantati contro gli archi di Porta Ardeatina. “Tre centauri sono stati ricoverati all’ospedale San Giovanni”. Nessuno di loro sarebbe in pericolo di vita, per fortuna, ma la questione è: era davvero necessario radunarsi lì per fare questa fine?
L’incidente, per il quale sono ancora in corso gli accertamenti della Polizia locale, è avvenuto intorno alle 17.30. Gli agenti, giunti sul posto, hanno chiuso la corsia centrale di via Colombo in direzione centro. Insomma, un pomeriggio tranquillo trasformato in caos per colpa di qualche “influencer” delle due ruote che forse voleva fare bella figura sui social. “Da accertare le cause dell’incidente” si legge, ma tra noi, sappiamo già che la colpa è di chi cerca il brivido facile e magari qualche like in più.
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