Due anni dopo la tragica scomparsa di Alessandro Parini, giovane avvocato romano vittima di un attentato a Tel Aviv il 7 aprile 2023, l’associazione dedicata alla sua memoria continua a fare la differenza. Promuovendo l’istruzione, la formazione e la crescita professionale di giovani talenti in Italia e all’estero, l’associazione trasforma il ricordo in azioni concrete. Ma la notizia che fa più scalpore è come questa iniziativa riesca a mantenere vivo il nome di Alessandro in modo così positivo, nonostante la sua morte sia stata causata da un atto di terrorismo. Commento: Il mondo ha bisogno di più iniziative come questa, che trasformano il dolore in speranza.
La Camminata Benefica
Domenica 6 aprile alle 10, a villa Pamphilj, centinaia di persone si ritroveranno per la seconda edizione di Cammina con Ale, una camminata benefica lungo il percorso che Alessandro amava per i suoi allenamenti durante i weekend. Questa iniziativa, finanziata con fondi sport del municipio XII e sotto il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, è aperta a tutti con percorsi di 2, 4 e 8 km. Commento: Finalmente un evento dove si cammina per una buona causa, non solo per perdere qualche chilo.
Parole di Enzo Parini
“Questa giornata per noi rappresenta molto più di una commemorazione: è un modo per trasformare il dolore in azione, per portare avanti i valori e i sogni di Alessandro, fatti di attenzione agli altri, curiosità verso il mondo e desiderio di lasciare un segno positivo”, spiega Enzo Parini, padre di Alessandro e presidente dell’associazione. La prima edizione del 2024 ha visto la partecipazione di oltre 700 persone, tutte indossando magliette arancioni con il logo dell’iniziativa, attraversando Villa Pamphilj in segno di solidarietà. I fondi raccolti hanno permesso di sostenere una missione umanitaria in Giordania dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e borse di studio per studenti meritevoli. Commento: Enzo Parini trasforma il lutto in azione, un esempio che molti politici dovrebbero seguire, invece di starsene seduti nelle loro poltrone.