Ultima corsa con aggressione finale al treno Roma-Velletri di giovedì sera: vittime la capotreno e un macchinista, entrambi dipendenti di Trenitalia, picchiati da un uomo che ha persino rotto la scatola di sicurezza del treno e afferrato il martelletto per aggredire i due responsabili del convoglio.
La denuncia arriva dal sindacato Fit Cisl, a parlare è il segretario regionale della sigla sindacale Fabio Bonavigo. Tutto è successo poco dopo le 22, sull’ultimo treno da Roma a Velletri. Quando il convoglio è arrivato a destinazione, la capotreno ha aspettato che scendessero tutti i passeggeri e poi ha richiuso le porte prima di iniziare a fare il giro delle vetture del treno e riportare il convoglio, ormai fuori servizio, alla stazione Termini. Insieme a lei il macchinista che però, per legge, ha fatto il giro lungo le vetture del treno dal di fuori, sulla banchina.
L’Aggressione
All’improvviso si sentono dall’interno del treno alcuni colpi. Pugni e calci sul vetro: un uomo di mezza età, esagitato, è rimasto dentro. Il macchinista apre subito una porta per farlo uscire ma l’aggressione è repentina e fulminea. L’esagitato spintona la capotreno con violenza fino a farla cadere, poi rompe la scatola di sicurezza, afferra il martelletto e si scaglia contro il macchinista prendendolo a calci e pugni anche quando il dipendente Trenitalia è a terra, in una mascra di sangue. Solo l’intervento degli addetti della pulizia della stazione impedisce il peggio, perché uno di loro chiama la polizia e l’aggressore scappa. Il personale del 118 ha portato entrambi i dipendenti in ospedale. Ad avere la peggio è stato il macchinista, che ha riportato la frattura del setto nasale e una prognosi di almeno 25 giorni.
La Reazione del Sindacato
"Nell’ambito del caos e dell’assurdità che ormai regna sovrana sui nostri treni, Nell’attesa che la dinamica del grave episodio sia chiarita nel dettaglio dalle autorità competenti, esprimiamo la nostra più forte vicinanza e solidarietà ai due lavoratori e chiediamo un incontro urgente e tempestivo alla direzione regionale Lazio di Trenitalia e alla direzione di Fs Security: va fatto tutto il possibile affinché questi eventi non si ripetano. Inoltre, ci risulta che nessun esponente aziendale si sia recato personalmente a esprimere solidarietà e a fornire supporto morale e logistico a due persone che sono state aggredite mentre prestavano un servizio: vogliamo approfondire al più presto la questione, perché si tratterebbe di una grave mancanza”, ha detto il segretario regionale della Fit Cisl del Lazio, Fabio Bonavigo. Commento: sembra che ormai la sicurezza sia un optional sui mezzi pubblici italiani, dove i lavoratori sono lasciati soli a fronteggiare i pazzi scatenati.