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Cronaca

Claudio Scirè, ritrovato l’uomo scomparso al Prenestino. “Sta bene, ora è in ospedale”

Al Prenestino, dopo cinque giorni di ricerche, la famiglia di Claudio Scirè, 54 anni, ha finalmente tirato un sospiro di sollievo quando l’uomo è stato ritrovato in un albergo di Via Nazionale. #Roma #Scomparso #Ritrovato

Dall’apprensione alla gioia. Al Prenestino, dove lo avevano cercato per cinque giorni, la famiglia di Claudio Scirè, il 54enne di cui si erano perse le tracce dal 7 aprile, ha tirato un bel sospiro di sollievo. L’uomo, rintracciato in un albergo di Via Nazionale, ha potuto finalmente riabbracciare i suoi cari.

Il contatto con la famiglia

Una delle volontarie del Comitato Scientifico Ricerca Scomparsi OdV, ente che lavora in supporto alle famiglie delle persone scomparse, ha fornito a Repubblica ulteriori dettagli: “È stato Claudio a contattare suo fratello. Poi la famiglia ha subito allertato la polizia”. "È stato Claudio a contattare suo fratello" merita un commento per la sua ironia: immagina la sorpresa del fratello, tipo "Ciao, sono Claudio, mi sono perso ma ora sono qui!"

L’intervento delle forze dell’ordine

Le forze dell’ordine si sono precipitate nell’hotel, “da dove Scirè è stato trasferito direttamente all’ospedale San Camillo per i dovuti accertamenti”, spiega la volontaria del Comitato. L’uomo, visibilmente dimagrito e con il volto provato, ha ripreso la terapia farmacologica che aveva interrotto prima di allontanarsi da casa a causa di un momento di fragilità. "Dimagrito e con il volto provato" suona quasi come una fashion week a sorpresa, ma con meno glamour e più preoccupazione.

L’importanza dei social

Dal Comitato fanno sapere che un aiuto fondamentale è arrivato anche da chi ha diffuso l’appello sui social: “La condivisione della scheda con l’identikit e l’abbigliamento delle persone scomparse si rivela spesso cruciale”. “Ora speriamo solo che Claudio ritrovi tranquillità e benessere”, è l’augurio del volontario dell’ente. Ah, i social! Chi avrebbe detto che tra selfie e meme di gatti potessero salvare vite? "La condivisione della scheda" fa sembrare tutto un gioco da ragazzi, ma dietro c’è un lavoro enorme.

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