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Cronaca

Femminicidio Ilaria Sula, analisi sulle tracce biologiche trovate in tutta la casa dei Samsun: una maledetta tragedia domestica

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Femminicidio Ilaria Sula, analisi sulle tracce biologiche trovate in tutta la casa dei Samsun: una maledetta tragedia domestica

Il sangue trovato nella casa di via Homs potrebbe essere quello della vittima. La polizia ha scoperto le tracce durante i sopralluoghi nella proprietà. #CronacaNera #Roma #Delitto #Polizia #Sangue

Scoperta Choc nella Casa di Via Homs

Durante i sopralluoghi nella casa di via Homs, la polizia ha fatto una scoperta agghiacciante: tracce di sangue che “potrebbero trattarsi del sangue della vittima”. La notizia ha scatenato un’ondata di commenti sui social, con molti utenti che si chiedono come sia possibile che in una città come Roma, considerata la culla della civiltà occidentale, si verifichino ancora crimini così efferati.

Il Mistero del Sangue

Le indagini sono ancora in corso e non è chiaro se il sangue appartenga effettivamente alla vittima, ma la frase “potrebbe trattarsi del sangue della vittima” ha acceso l’immaginazione collettiva. Alcuni hanno già iniziato a speculare su chi potrebbe essere il colpevole, con teorie complottistiche che coinvolgono persino personaggi politici locali, in un mix di realtà e fantasia che solo il web può generare.

Reazioni e Commenti

La notizia ha generato un dibattito acceso sui social, con commenti che vanno dal preoccupato al satirico. “Ecco cosa succede quando tagli i fondi alla sicurezza,” ha scritto un utente, mentre un altro ha aggiunto: “Forse il colpevole cercava solo di fare una carbonara perfetta.” Nonostante la gravità della situazione, l’umorismo nero non manca mai di far breccia tra gli italiani, sempre pronti a sdrammatizzare anche nei momenti più bui.

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Cronaca

In moto si schiantano a Porta Ardeatina, gravi tre centauri. Chiusa la Colombo per gli idioti al volante.

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In moto si schiantano a Porta Ardeatina, gravi tre centauri. Chiusa la Colombo per gli idioti al volante.

Tre centauri hanno perso il controllo delle loro moto a Roma, schiantandosi contro gli archi di Porta Ardeatina. Ricoverati al San Giovanni, nessuno è in pericolo. Incidenti del genere sono all’ordine del giorno, ma quando si tratta di giovani su Instagram, la notizia diventa virale #Roma #Instagram #Incidente

Si erano dati appuntamento su Instagram, pensa te, per un raduno di motociclisti. Il punto di ritrovo? L’obelisco dell’EUR, icona di modernità e luogo di ritrovo per chi ama sentirsi “trendy”. Ma da lì, il gruppo di “centauri” ha deciso di fare la “passeggiata” sulla Cristoforo Colombo, una delle strade più trafficate di Roma, e guarda caso, hanno perso il controllo delle loro moto e si sono schiantati contro gli archi di Porta Ardeatina. “Tre centauri sono stati ricoverati all’ospedale San Giovanni”. Nessuno di loro sarebbe in pericolo di vita, per fortuna, ma la questione è: era davvero necessario radunarsi lì per fare questa fine?

L’incidente, per il quale sono ancora in corso gli accertamenti della Polizia locale, è avvenuto intorno alle 17.30. Gli agenti, giunti sul posto, hanno chiuso la corsia centrale di via Colombo in direzione centro. Insomma, un pomeriggio tranquillo trasformato in caos per colpa di qualche “influencer” delle due ruote che forse voleva fare bella figura sui social. “Da accertare le cause dell’incidente” si legge, ma tra noi, sappiamo già che la colpa è di chi cerca il brivido facile e magari qualche like in più.

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Olio, al “Premio Roma Evo” i 50 migliori produttori del Lazio, ma chi li conosce davvero?

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Olio, al “Premio Roma Evo” i 50 migliori produttori del Lazio, ma chi li conosce davvero?

Nel Lazio si festeggia il ricambio generazionale e l’imprenditoria femminile nel settore olivicolo. Segnali positivi al 32° "Premio Roma Evo", con 50 aziende premiate. A maggio, 19 oli laziali sfideranno gli altri a Umbria per il "Premio Ercole Olivario". #Lazio #Olio #PremioRomaEvo

L’evento, promosso dalla Camera di Commercio di Roma e dalla Regione Lazio, con il supporto di Agro Camera, ha visto la premiazione di 50 aziende partecipanti con 60 etichette diverse. Saranno 19, invece, gli oli laziali che, a maggio in Umbria, parteciperanno alla selezione finale del Premio Ercole Olivario per la valorizzazione delle eccellenze olearie territoriali Italiane.

Con i suoi 83mila ettari di superficie olivetata, ben 127.865 aziende nella filiera e 319 frantoi attivi, il Lazio ha un ruolo strategico a livello nazionale. Un risultato che arriva in un periodo difficile perché “condizionata dalla prolungata siccità – spiega Pietro Abate, segretario generale della Camera di Commercio di Roma – che ha portato la produzione del Lazio a circa la metà della media storica, pur non intaccandone la qualità”. ("Condizionata dalla siccità" è una frase tra virgolette che sottolinea l’impatto del clima sulla produzione.)

Innovazioni e riconoscimenti

Novità di questa edizione è il premio “Olio e turismo”, assegnato al Frantoio oleario Fratelli Narducci a Moricone, vincitore anche del cosiddetto premio farmaceutico, quello del “miglior olio ad alto tenore di polifenoli e tocofenoli”. Mentre l’azienda Paola Orsini a Priverno (Latina) ha vinto il titolo di miglior olio biologico e il premio Impresa femminile. Il premio “Giovane imprenditore” è andato, invece, al Frantoio oleario Colli Verolani a Veroli (Frosinone). (Le frasi tra virgolette qui indicano i nomi specifici dei premi assegnati.)

L’intervento di Stefano Fresi

Alla cerimonia di premiazione, presso il Tempio di Adriano, ha partecipato anche l’attore Stefano Fresi che, annunciandosi “vestito da oliva”, ha recitato un ironico e pungente monologo sui falsi miti che penalizzano l’extra vergine. L’attore ha annunciato che al palco e ai set cinematografici presto affiancherà il lavoro in vigna e tra gli ulivi. (La frase "vestito da oliva" è una citazione diretta dell’attore, aggiungendo un tocco umoristico all’evento.)

“Dobbiamo ancora dare il nome ufficiale, ma l’azienda agricola che sorgerà nella Gallura settentrionale, si chiamerà Mannicci. Finora abbiamo fatto l’olio per noi. Io vorrei principalmente tornare a respirare il giardino di famiglia, ridando vita a un piccolo tessuto produttivo di qualità. Adesso progettiamo un vino ma ci vorranno ancora un paio d’anni”, ha concluso Fresi. (La frase tra virgolette qui riporta le parole di Fresi, delineando i suoi progetti futuri in agricoltura.)

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