Con una decisione che ha scosso il quartiere Flaminio, il Campidoglio ha bocciato il progetto presentato da Roma Nuoto per lo Stadio Flaminio. La nota ufficiale è arrivata poco prima delle otto di sera, dichiarando che il progetto non soddisfa il pubblico interesse. «Con una delibera votata all’unanimità dalla Giunta, Roma Capitale ha approvato il mancato riconoscimento del pubblico interesse per il progetto di fattibilità sullo Stadio Flaminio presentato da Costruzioni Civili e Commerciali S.p.A., in qualità di mandataria del R.T.I. costituito con la Rubner Holzbau S.r.l. e la S.S.D. Roma Nuoto a.r.l.» Commento: Ecco come si fa a dire "no grazie" con stile burocratico.
La Critica al Progetto
Tra le motivazioni della delibera, si legge che «La proposta non restituisce alla città la funzione primaria per la quale la struttura è stata progettata, quella di Stadio; non valorizza la vocazione di ‘grande impianto sportivo’ in grado di ospitare manifestazioni sportive nazionali e internazionali; depotenzia le potenzialità dello stadio quale polo attrattore culturale». Inoltre, il progetto prevedeva una riduzione drastica dei posti da 42 mila a soli 7500, introducendo funzioni commerciali con una rete di vendita di 2.500 metri quadrati. «Da grande stadio d’interesse nazionale, il Flaminio sarebbe stato trasformato in “un impianto polifunzionale” con una “pluridisciplinarità delle attività sportive previste, le quali, peraltro non arricchiscono l’offerta sportiva del quadrante territoriale di riferimento”». Commento: Da stadio glorioso a centro commerciale sportivo, che delusione!
La Risposta di Roma Nuoto
Non si è fatta attendere la risposta di Roma Nuoto, che ha dichiarato: «Prendiamo atto della decisione della Giunta che ci riserviamo di analizzare, tenuto conto che, invece, sotto il profilo tecnico la conferenza dei servizi, già a dicembre aveva invece definito come pienamente fattibile e realizzabile il progetto proposto. È chiaro che in risposta alla valutazione negativa procederemo – senza indugio – con ogni azione in tutte le sedi giudiziarie soprattutto a tutela di un patrimonio della città che in tale maniera rischia seriamente di rimanere ancora per lungo tempo nell’ inqualificabile stato di abbandono odierno, essendo del tutto irrealistica la realizzazione di progetti alternativi a quello di piena conservazione da noi proposto». Commento: Quando la politica ti mette i bastoni tra le ruote, la giustizia diventa l’unica speranza.
Ora, con questa decisione, torna in primo piano la proposta concorrente della SS Lazio, che potrebbe finalmente vedere la luce.