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Cronaca

Il falso sostegno di Mark Samson durante la ricerca di nostra figlia

Mark Antony Samson ha cercato di depistare le indagini riguardanti la scomparsa della studentessa Ilaria Sula, fingendo di essere lei per giorni. Ha inviato messaggi ai genitori di Ilaria dal cellulare della ex fidanzata per convincerli che fosse viva, sostenendo che fosse andata a Napoli con degli amici «conosciuti in giro». Tuttavia, i coniugi Sula si sono insospettiti, poiché non era da Ilaria non contattarli. L’uso dello smartphone di Ilaria per distogliere i sospetti ha rivelato la sua posizione, e l’analisi delle celle telefoniche ha dimostrato che il telefono era in possesso di Samson, un 23enne di origini filippine e studente di Architettura, fino a quando non lo ha gettato in un tombino vicino alla sua abitazione, ora sotto sequestro.

I FINTI MESSAGGI

Mark si era anche presentato sotto l’abitazione di Ilaria, esprimendo preoccupazione per la sua scomparsa. In realtà, la ragazza era già stata uccisa e il suo corpo nascosto in un trolley. Quando ha incontrato il padre di Ilaria per discutere della denuncia di scomparsa, ha mostrato un comportamento affettato, abbracciandolo e dicendo: «Mi dispiace tanto». Il fratello minore di Ilaria, Leon, ha raccontato: «Ho parlato con Ilaria l’ultima volta due settimane fa» e ha espresso dubbi sull’autenticità dei messaggi ricevuti successivamente. Il padre, Flamur Sula, ha ricordato che l’ultima conversazione risale al 25 marzo, nella quale Ilaria lo aveva rassicurato con messaggi come: “Ciao pa’, non ti preoccupare. Sto bene”. Tuttavia, la mancanza di una chiamata diretta lo ha spinto a dubitare della situazione.

Inoltre, gli attestati di vicinato indicano che Samson sembrava comportarsi normalmente; Giovanni Spanò, un odontoiatra, ha dichiarato di averlo incontrato e che «sembrava normale».