Cronaca
Il kit per fissazioni estetiche: indagine sul centro bellezza

Colombiani beccati a Roma con valigie piene di Botox scaduto e filler illegali, pronti a trasformare stanze d’albergo in cliniche improvvisate – e chissenefrega delle regole, basta un ritocchino low-cost per rischiare la pelle! #BotoxAbusivo #ImmigrazioneEstetica #RomaSottoBisturi
La Cattura Improvvisa
I carabinieri di piazza Bologna, durante un controllo di routine in via Livorno, hanno fermato una coppia di colombiani di 35 anni che sembravano più nervosi di un politico in campagna elettorale. A bordo della loro auto, tre trolley sospetti pieni di siringhe, medicinali scaduti, fiale e persino una centrifuga da laboratorio. Roba vietata in Italia, inclusi esosomi coreani che qui non entrano nemmeno con il visto turistico. Stavano per portare il loro “servizio a domicilio” in case e alberghi, offrendo interventi estetici a basso costo ma ad alto rischio mortale.Come Margaret: La Lezione Non Imparata
Non è la prima volta che questi furbetti finiscono nei guai. La donna ha già un procedimento per lesioni personali dopo un ritocchino al naso che ha lasciato una cliente con un’infezione da incubo, proprio come è successo a Margaret Spada, la povera 22enne siciliana morta per complicanze in un centro estetico scelto su Instagram. Ma chi se ne importa delle autorizzazioni, vero? Loro continuano a smerciare sogni di bellezza importati da chissà dove, mentre le vere vittime finiscono in ospedale o peggio.
Indagini in Marcia
Gli sbirri sospettano che la coppia sia legata a un giro di centri gestiti da stranieri a Roma, con un’agendina piena di nomi di clienti – dalle universitarie alle casalinghe – pronte per il loro “appuntamento”. I materiali sequestrati sono finiti al Nas per analisi, e le indagini stanno scavando nella filiera. L’uomo si è definito solo un autista, ma con quel carico, sembra più un corriere della vanità illegale. Morale: se cercate un ritocchino, meglio non affidarsi a questi improvvisati, o potreste finire voi stessi virali per i motivi sbagliati.
Cronaca
Cacciati i chioschi abusivi. Il nuovo calendario.

Ostia si infiamma per la stagione balneare: parte il 1 maggio e dura fino al 30 ottobre, nonostante ritardi burocratici e piromani con chip in testa! #OstiaInFiamme #SpiaggeCaos #RomaSpiaggia
LA STAGIONE SI ALLUNGA, MA I PROBLEMI RESTANO
La stagione balneare del Litorale romano parte ufficialmente il 1 maggio e si estende fino al 30 ottobre, un mese in più del solito – come se i romani avessero bisogno di più tempo per lamentarsi del mare sporco. Il Campidoglio ha approvato una memoria in Giunta, ordinando agli uffici di sbrigare le procedure per aprire tutto in regola, completare le gare e far subentrare i nuovi gestori. Dicono che sia per garantire accesso alle spiagge, servizi decenti e un po’ di legalità, ma con questa burocrazia, chissà se non finirà in un altro casino.LE RICHIESTE DEI BALNEARI, TRA OFFERTE E CHIUSURE
Intanto, vanno avanti le assegnazioni per 31 stabilimenti e 9 spiagge libere con servizi, con oltre 150 offerte in ballo che la Commissione sta vagliando. Gli attuali gestori possono continuare temporaneamente fino al cambio, per non rovinare l’inizio della stagione – un bel salvagente per chi non ha voglia di chiudere bottega. Ma attenzione: chi non ha i permessi edilizi in regola? Fuori a calci, senza pietà.
PRONTI A PARTIRE, O QUASI
Il sindaco Roberto Gualtieri sbandiera: “Abbiamo allungato la stagione e apriamo il 1 maggio, perché Ostia è una risorsa strategica, non un buco nero di ricorsi”. Peccato che i ritardi del TAR ci abbiano fatto perdere tempo, ma ora siamo pronti a rendere il mare di Roma più accessibile – e magari meno infestato di ombrelloni abusivi. Gualtieri giura trasparenza, ma in questa città, è come promettere neve a luglio.
LAVORATO SENZA SOSTA, TRA INCONTRE E TAVOLI
L’assessore al Patrimonio, Tobia Zevi, si vanta: “Abbiamo fatto i bandi per le concessioni scadute e apriamo in tempo, nonostante i ricorsi al TAR che ci hanno fatto sudare”. Ha incontrato i balneari, i sindacati e pure il Presidente del Municipio X, promettendo tutele per i lavoratori e un piano con la Regione per rilanciare il litorale. Un incontro “positivo”, dice lui – tradotto: tutti hanno urlato, ma alla fine hanno stretto la mano per non perdere la stagione.
CONSIGLIO DI STATO E I ROGHI MISTERIOSI
Mentre corrono per chiudere le procedure – con 99 offerte per stabilimenti e 54 per spiagge libere – c’è stato il solito balletto legale: il TAR aveva bloccato tutto a marzo, ma il Consiglio di Stato ha ribaltato la decisione in poche settimane. E indovinate? Proprio in mezzo a questo stop&go, sette stabilimenti sono andati a fuoco in due notti folli. La polizia ha beccato in fretta un tizio che ha confessato, blaterando di un “chip in testa” e mandanti oscuri. Tipico di Roma: mentre i politici parlano di futuro, qualcuno accende il barbecue.
Cronaca
Spesa media di 150 euro a Roma per cacao e burro a prezzi da rapina

Il cacao impazzito fa schizzare i prezzi delle uova di Pasqua a Roma, dove la tavola tradizionale rischia di prosciugare i portafogli più di un politico corrotto! Con stime di spesa a 150 euro, chi se la cava senza piangere? #PasquaCara #CacaoPazzo #RomaInflazione
La Tavola Pasquale Sotto Assedio
Quest’anno, l’oro nero del cacao gonfia i prezzi delle uova di Pasqua e di tutto il banchetto romano, da spaghetti con alici per il Venerdì Santo all’abbacchio, quel tenero agnellino che i tradizionalisti adorano nonostante le lamentele degli animalisti. E non dimentichiamo fave, pecorino, carciofi e la corallina per accompagnare colombe e pizze sbattute, profumate come un bar di quartiere. Ma con l’inflazione che morde, la Pasqua rischia di trasformarsi in un incubo per le tasche: Coldiretti prevede una spesa media di 150 euro, e non è solo il cacao a far danni.
Indici dei Prezzi: Chi Paga di Più?
A marzo, l’indice dei prezzi al consumo a Roma è schizzato a 120,6, con un aumento del 2% rispetto all’anno scorso e dello 0,4% dal mese prima. I servizi di ristorazione sono saliti del 2,7%, mentre i prodotti alimentari e le bevande analcoliche sono calati dello 0,6% – una magra consolazione. La domanda è: mangerete in casa o al ristorante? Sembra che la Quaresima abbia spinto i romani verso pasti casalinghi con pesce azzurro, ma dopo Pasquetta, chissà, magari torneranno a sperperare fuori.
Pesce e Prodotti in Ribasso (o No)
Fedagripesca segnala un boom di pesce azzurro come alici, sgombri e naselli, venduti a 6,42 euro/kg, 5 euro/kg e 12 euro/kg, grazie all’offerta dall’Adriatico che ha coperto i disastri meteo sul Tirreno. Il granchio blu batte le vongole portoghesi, mentre tonnetto, seppie e cefalo sono in calo, anche del 14,3%. Ma non fatevi illusioni: fave fresche a 1-1,20 euro/kg, carciofi romaneschi a 0,70 euro l’uno e fragole da 2,80 a 3,50 euro/kg stanno salendo. E gli aumenti? Burro e caffè +19,5%, cioccolato +9,6%, cacao +14,1%, uova +4,6%… insomma, la Pasqua è un affare per i venditori, non per voi.
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