ROMA – Emergono nuovi dettagli sul brutale femminicidio di Ilaria Sula, la giovane di 22 anni scomparsa il 25 marzo e ritrovata senza vita in una valigia abbandonata in un dirupo a 40 chilometri da Roma, nelle campagne di Capranica, il 2 aprile. La ragazza è stata uccisa con tre coltellate e poi chiusa in un sacco nero. Il bagaglio da viaggio, usato dal 23enne di origini filippine Mark Samson per cercare di nascondere il corpo, non era abbastanza grande per contenere la vittima. Samson è attualmente in carcere per omicidio volontario e occultamento di cadavere. Commento: La crudeltà umana non conosce limiti, e questo caso lo dimostra tragicamente.
Il falso post di Ilaria Sula
Ilaria Sula, quel falso post: grazie a tutti, sto bene. “Così abbiamo capito che Mark mentiva”. Questo falso messaggio ha acceso i sospetti delle autorità e degli amici della vittima, rivelando le menzogne del suo assassino.
Le indagini proseguono
Sui particolari dell’omicidio sono al lavoro gli agenti del commissariato San Lorenzo e quelli della squadra mobile della questura di Roma, coordinata da Roberto Giuseppe Pititto. Le indagini sono intense e non lasciano nulla al caso. Commento: Un lavoro certosino che speriamo porti alla completa giustizia.
Nel corso degli accertamenti, è emerso un altro dettaglio inquietante: non ci sono tracce di sangue nell’auto usata dall’assassino per portare via il corpo dall’appartamento in via Homs, l’alloggio in cui è avvenuto il femminicidio. Sono ancora in corso le analisi dei campioni di sangue repertati dalla polizia nel sopralluogo all’interno della casa in cui Samson vive con i genitori nel quartiere Africano. Commento: La mancanza di tracce di sangue nell’auto solleva più domande che risposte, mantenendo alta la tensione.