Cronaca
Intervento straordinario salva piede e gamba a un giovane: il Gemelli racconta un’impresa durata un anno

Un mix di batteri ‘mangia-carne’ ha quasi divorato la gamba di Onya dopo una ferita banale, ma grazie a un intervento complesso al Policlinico Gemelli di Roma, ha evitato l’amputazione #batterimangiacarne #salvatazione #PoliclinicoGemelli
Un mix di batteri ‘mangia-carne’ lo aveva infettato dopo una banale ferita cutanea, consumandogli buona parte di una gamba fino alla caviglia. Onya (nome di fantasia) è stato a un passo da perdere l’arto, il piede e la vita stessa, pericolo scongiurato grazie a un complesso intervento eseguito da un team di ortopedici e chirurghi plastici al Policlinico Gemelli di Roma.
I medici hanno ricostruito al giovane, di origini nigeriane, intere parti di ossa, muscoli e pelle. Le operazioni hanno avuto successo. A distanza di 1 mese Onya cammina con le stampelle e vive in una casa famiglia, assistito dai servizi sociali.
Nel recarsi al lavoro Onya finisce con la gamba destra dentro una buca coperta da un compensato di legno e riporta una brutta ferita. È la prima tappa di una drammatica vicenda che approda, dopo visite in vari ospedali (con interventi parziali e tanti antibiotici), al Pronto Soccorso del Gemelli. Qui la diagnosi è di osteomielite post-traumatica, una grave infezione ossea che coinvolgeva gran parte della tibia e della caviglia della gamba destra, contratta a seguito di quel trauma iniziale apparentemente banale.
A causare l’infezione, come riveleranno i tamponi colturali profondi, sono una serie di batteri ‘mangia-carne’ (flesh-eating), dallo Stafilococco Aureus all’Escherichia Coli, passando per tanti altri che, nel corso di alcuni mesi avevano devastato la cute e i muscoli, fino ad arrivare all’osso. Giunta a questo stadio l’infezione non è più controllabile con i soli antibiotici, è necessario ricorrere al bisturi, per rimuovere le parti infette, ma in un caso del genere, può essere necessario anche ricorrere all’amputazione.
Onya non ne vuole proprio sapere. I medici cercano di convincerlo, ma lui è irremovibile. E allora un ortopedico, il dottor Carlo Perisano, ricercatore in Ortopedia e Traumatologia all’Università cattolica del Sacro Cuore e dirigente medico presso la Uoc di Ortopedia della fondazione Policlinico universitario Gemelli e la dottoressa Elisabetta Pataia, docente di Chirurgia ortoplastica all’Università cattolica propongono a Onya una soluzione alternativa. Proveranno a rimuovere tutta l’infezione, che significa asportare la parte inferiore della gamba e parte della caviglia, per poi ricostruire il tutto. Una vera e propria impresa durata circa 1 anno e vari interventi, mai descritta prima in letteratura, che ha restituito a Onya la sua gamba.
Cronaca
Perde il controllo dell’auto e finisce contro un albero, morto giovane di 26 anni ubriaco

🚓✨ Tragedia nella notte a Roma: un ragazzo di 26 anni ha perso la vita in un incidente stradale in via della Grande Muraglia. La sua auto si è schiantata contro un albero. La polizia locale indaga, nessun altro veicolo coinvolto. #Roma #Incidente #Tragedia
Le pattuglie del X Gruppo Mare della polizia locale di Roma Capitale sono intervenute in via della Grande Muraglia 338 per i rilievi di un incidente stradale mortale avvenuto intorno a mezzanotte. A perdere la vita un ragazzo di 26 anni a bordo di un’auto che, per cause in corso di accertamento, ha perso il controllo del veicolo scontrandosi contro un albero. I sanitari del 118 intervenuti sul posto, nonostante i tentativi di rianimazione, non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. La vettura è stata posta sotto sequestro e la strada chiusa per il tempo necessario a consentire i rilievi. Al momento non risultano coinvolti altri veicoli.
Indagini in corso
Sono in corso le indagini per ricostruire l’esatta dinamica di quanto avvenuto. La polizia locale di Roma continua a lavorare per capire cosa abbia portato a questa tragica fine. “Un giovane che aveva tutta la vita davanti, ma evidentemente il destino aveva altri piani”, ha commentato un agente sul posto, forse un po’ troppo filosofico per la situazione.
Cronaca
Olimpico, il big match delle curve: si sfidano le coreografie clandestine

“Una partita nella partita quella che storicamente le due tifoserie si contendono per il migliore spettacolo sugli spalti” #tifo #derby #spettacolo Anche quest’anno, il derby tra Roma e Lazio non è solo una questione di pallone, ma una vera e propria guerra di decibel e coreografie tra le due tifoserie. Da una parte i romanisti, con il loro “Forza Roma!”, dall’altra i laziali con il loro “Vola Lazio!”, entrambe le curve pronte a dimostrare chi è il vero re dello stadio.
La Battaglia delle Coreografie
Non si tratta solo di cantare, ma di creare spettacoli visivi che lascino il segno. La frase “Una partita nella partita” non è mai stata così vera, con entrambe le tifoserie che investono tempo e denaro per preparare coreografie mozzafiato.
Il Volume della Passione
Il volume delle urla e dei cori è direttamente proporzionale alla passione dei tifosi. “Forza Roma!” e “Vola Lazio!” rimbombano nello stadio, con i decibel che salgono alle stelle, cercando di sovrastare il rumore dell’avversario.
La Sfida Continua
Questa rivalità non si esaurisce mai. Ogni incontro è un’occasione per dimostrare chi è il più appassionato, chi sa fare più rumore e chi riesce a mettere in scena la coreografia più impressionante. La partita sul campo è solo un contorno rispetto a questa sfida senza fine tra le due tifoserie.
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