Seguici sui Social

Cronaca

Jovanotti avvia i dieci concerti romani al Palasport: dal palco un saluto per il Papa

Pubblicato

il

Jovanotti avvia i dieci concerti romani al Palasport: dal palco un saluto per il Papa

JovanottiFaImpazzire: Il Re del Pop Dedica un Tributo Shock a Papa Francesco Prima del Concerto Esplosivo!

Il Tributo Inaspettato al Vaticano

Jovanotti, alias Lorenzo Cherubini, non perde tempo e dedica già un post su Instagram al povero Papa Francesco, scomparso da poco – una foto del Pontefice con un cuoricino, perché in fondo chi non ama un po’ di drama religioso? Il concerto al Palazzo dello Sport di Roma è confermato, nonostante il lutto, e chissenefrega delle solite ipocrisie: Jovanotti è cresciuto a due passi dal Vaticano, con papà nella gendarmeria della Santa Sede. Negli anni Settanta, era tutto un giro di preghiere e rock ‘n’ roll, e nel 2017 ha persino girato il videoclip di “Oh vita!” in quei luoghi sacri. Ma attenzione, il Jovanotti di oggi è un po’ meno scatenato di un tempo – colpa di un incidente che l’ha messo ko.

L’Incidente Che Ha Fregato Le Sue Gambe (Ma Non Lo Spirito)

Dopo un brutto schianto in bici a Santo Domingo nel 2023, Jovanotti si è ritrovato con il femore a pezzi, due operazioni e un sacco di riabilitazione da incubo – l’ha definito “un Vietnam”, e chi siamo noi per contraddirlo? Ora sul palco è più statico, cauto, quasi noioso: niente più salti pazzi a 58 anni, poveretto. Ma hey, in una carriera piena di feste infinite – da “È qui la festa?” agli anni Ottanta – questo è il primo vero ombra. Invece di arrendersi, ha trasformato tutto in un’esorcismo funk: “Quel giorno in ambulanza ho capito che si muore”, canta in “Fuorionda”. Insomma, per un tizio che ha sempre usato il corpo come strumento, è un bel colpo basso, ma lui rilancia lo stesso.

Il Tour Titanico: Fiori, Funk e Nuove Generazioni

Con il nuovo album “Il corpo umano vol. 1” sottobraccio, Jovanotti si è lanciato in un tour da 50 date nei palasport, tipo due concerti di fila e un giorno per riposare – roba da matti, soprattutto dopo l’incidente. A Roma, al Palazzo dello Sport, le date sono sold out: 22, 23, 25, 26, 28, 29 marzo, e poi 1, 2 aprile, con repliche a maggio. La festa è affidata alla band di 13 elementi, tappeti enormi e coriste da urlo – “le migliori che abbia mai avuto”, giura lui. Il pubblico? Un mix di vecchie facce dal Jova Beach Party (quel festival sulle spiagge che ha fatto infuriare gli ambientalisti, ops) e nuove generazioni. Niente di troppo innovativo, solo un live tradizionale per riconquistare la scena, come dice la sua amica Gianna Nannini: “È sul palco che si guarisce”. Ah, e dimenticavo, fiori ovunque – un antidoto contro i tempi polarizzati, o almeno così dice lui.

Classici Indistruttibili e l’Ottimismo Forzato

Nella scaletta da oltre due ore, spazio limitato ai nuovi pezzi – solo quattro, tra cui “Montecristo”, “Un mondo a parte” e “Fuorionda” – ma i classici la fanno da padroni: “L’ombelico del mondo”, “A te”, “Ragazzo fortunato”, “Le tasche piene di sassi”, “Mi fido di te”, “Penso positivo” e “Il più grande spettacolo dopo il big bang”. Roba che trasuda ottimismo, anche se i tempi sono una schifezza. Jovanotti ci va giù pesante con i visual all’intelligenza artificiale – Salvini, Di Maio, Trump e Biden che spuntano ovunque – e scenografie di fiori da distribuire al pubblico. “Potranno tagliare tutti i fiori, ma non fermeranno mai la primavera”, cita Neruda, giocando alla democristiana per non urtare nessuno. Insomma, un modo furbo per reinventarsi, anche se a quest’età è un miracolo non addormentarsi sul palco.

Clicca per commentare

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Cronaca

La tragedia di Francesca Ianni a Roma: un albero caduto e i ritardi sui pioppi pericolosi

Pubblicato

il

La tragedia di Francesca Ianni a Roma: un albero caduto e i ritardi sui pioppi pericolosi

Sconvolgente: A quattro mesi dalla morte di Francesca Ianni sotto un albero fatale, Roma abbatte altri giganti verdi – ma cosa nasconde questa mossa improvvisa? #TragediaNelParco #MisteroAlberi

L’Intervento Inatteso del Comune

A Roma, nel quartiere di Colli Aniene, il Comune ha deciso di abbattere gli alberi dello stesso filare che ha causato la tragica morte di Francesca Ianni, la quarantacinquenne schiacciata da un pioppo crollato nel parco Livio Labor lo scorso 23 dicembre. Amici e familiari sono rimasti sbalorditi da questa azione, che arriva solo ora, lasciando aperte domande inquietanti su come e perché quell’albero sia crollato così facilmente. Fabio Ianni, il fratello della vittima, ha espresso la sua rabbia, chiedendosi se qualcuno avesse ignorato i segnali di pericolo, trasformando una giornata di festa in un incubo perenne.

Le Domande Senza Risposta

Mentre la famiglia attende risposte dall’inchiesta della Procura, le ferite emotive restano aperte. Fabio Ianni si è sfogato, evidenziando come notizie del genere rendano le feste ancora più dolorose, con i nipoti che dovranno convivere per sempre con quelle immagini terrificanti. “È assurdo che il Comune abbia aspettato tanto per agire, quando una semplice ispezione avrebbe potuto salvare vite”, ha dichiarato, puntando il dito su possibili negligenze che hanno stravolto la vita di Francesca e della sua amica Alessia, sopravvissuta per miracolo ma con lesioni permanenti. Eppure, dal Comune non è arrivata alcuna comunicazione ufficiale, alimentando il sospetto che ci sia molto di più da scoprire.

Gli Sviluppi dell’Inchiesta

I familiari di Francesca, assistiti dal loro legale, hanno già mosso i primi passi concreti: una richiesta di risarcimento danni e la nomina di un perito per analizzare lo stato dell’albero crollato. Dal Dipartimento Tutela Ambientale, intanto, spiegano che i tre alberi abbattuti presentavano condizioni simili, giustificando l’intervento per motivi di sicurezza pubblica. Ma queste precisazioni non placano i dubbi della famiglia, determinata a svelare la verità su cosa abbia davvero causato quella tragedia. Francesca, una donna coraggiosa e legata alla sua Roma, meritava di più, e ora tutti si chiedono se altre vite siano a rischio in quel parco dimenticato.

Continua a leggere

Cronaca

Le bombe sociali: la mappa dell’emergenza

Pubblicato

il

Le bombe sociali: la mappa dell’emergenza

RomaInFiamme La Città Eterna sta diventando una vera polveriera con occupazioni abusive e incendi che terrorizzano i residenti onesti!

Le occupazioni abusive dilagano

Roma è un campo minato di edifici occupati e insediamenti abusivi, nonostante gli sgomberi quotidiani ordinati dalla Prefettura e la linea dura del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Queste “bombe sociali” non accennano a sparire, con attenzione costante su occupazioni storiche e accampamenti improvvisati. Entro fine anno, il Comune chiuderà gli acquisti di tre immobili per provare a risolvere il caos, ma chissà se basterà a fermare questo circo.

I siti a rischio incendio

Dopo il mega-incendio che ha devastato Monte Mario l’estate scorsa, partito da una favela abusiva, ogni quartiere ha dovuto elencare le zone più pericolose. Luoghi come San Lorenzo, Ponte Mammolo e via Newton sono stati sgomberati, ma i problemi riaffiorano come erbacce. A via Newton, per esempio, gli abusivi sono tornati sotto i viadotti, bruciando di tutto – ferro, rame, pneumatici – rendendo l’aria irrespirabile. È come rivivere l’incendio del 2021 al Ponte di Ferro, che ha messo ko la struttura per anni. Questi accampamenti non sono solo un fastidio, sono una minaccia pubblica che nessuno sembra voler estirpare del tutto.

Gli spostamenti e le lamentele dei residenti

Prendete l’ex Hotel Cinecittà: sgomberato con gran dispiegamento di forze, ma i sudamericani si sono spostati in altri alberghi abbandonati, per poi tornare e occupare le case vicine. Ora, il quartiere è un inferno di liti, schiamazzi e minacce, con residenti esasperati che parlano di veri e propri clan stile Casamonica. Come dice una residente, “Siamo in una polveriera”, e il nuovo decreto sicurezza potrebbe aiutare, ma solo se qualcuno vigila sul serio. Altrimenti, è solo un gioco dell’oca per questi occupanti seriali.

I clan dietro le occupazioni

Non è un caso che gli inquirenti stiano indagando sui gruppi sudamericani che gestiscono il racket delle occupazioni, forse al posto dei soliti clan romani. Luoghi come l’ex scuola 8 Marzo, occupata dal 2001, sono ridotti a ruderi fatiscenti con oltre 400 “inquilini” abusivi. E non finisce qui: i clan hanno messo le mani su centinaia di appartamenti in zone come Magliana, Don Bosco e San Basilio. È un business sporco che sta cambiando la faccia della città, e i romani pagano il prezzo.

La crisi abitativa esplode

Intanto, la carenza di alloggi a Roma è fuori controllo, con 18.608 nuclei familiari in lista d’attesa a giugno 2024. Invece di occupazioni illegali, si parla di soluzioni “innovative”, come acquistare immobili in via Prenestina, via Lucio Calpurnio Bibulo e via Gian Maria Volontè per l’emergenza abitativa. Ma con trattative in corso, chissà se arriveranno in tempo per evitare che la situazione degeneri ulteriormente. Roma non può permettersi di essere ostaggio di questi parassiti urbani.

Continua a leggere

ARTICOLI PIU'LETTI DELLA SETTIMANA

La Cronaca di Roma è un blog sito web di notizie nazionali.
Il sito e i suoi contenuti sono rilasciati
sotto Licenza Creative Commons eccetto dove specificato diversamente.

Questo sito web non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.
Alcuni contenuti sono generati attraverso una combinazione di una tecnologia proprietaria di IA e la creatività di autori indipendenti.

Le immagini video e contenuti sono liberamente tratti dal web,
per chiedere rimozioni o aggiornamenti contattare la redazione

Per contatti info [@] lacronacadiroma.it

Copyright@2018-2025