Cronaca
Le studentesse della Sapienza alla rettrice Polimeni: Rispetti il nostro dolore, non il suo potere

Le scritte “Ci vogliamo viv3” e i simboli del femminismo apparsi sulla vasca, sulla base della statua della Minerva e sulle colonne del rettorato della Sapienza durante la manifestazione per Ilaria Sula stanno continuando a sollevare polemiche. La rettrice Antonella Polimeni ha condannato il gesto, ma il collettivo Su Sapienza ha risposto prontamente su Instagram.
La Risposta del Collettivo
“La manifestazione voleva collettivizzare un dolore che proviamo da sole tutti i giorni, la marea ha attraversato gli spazi della nostra università per dire che ci vogliamo vive. Anche ieri è stata una giornata di lutto, ma soprattutto di lotta e rivendicazione Ci aspettavamo, quindi, che la Rettrice rispettasse la nostra rabbia e quantomeno aspettasse la giornata di oggi prima di far passare in secondo piano il femminicidio di Ilaria per condannare delle scritte sui muri”.
L’intento degli studenti è rispondere alla domanda della rettrice: “Perché caratterizzare con il vandalismo di un bene pubblico la lotta contro una delle più orribili forme di violenza, il femminicidio?”. E ancora: Perché – chiedeva Polimeni – onorare la memoria di una vittima della cultura patriarcale deturpando luoghi che lei ha frequentato e probabilmente amato? Perché Minerva e tutta la Sapienza devono subire ulteriori violenze?"
La Difesa di Su Sapienza
Per Su Sapienza è “assolutamente fuori luogo e irrispettoso tirare in ballo un ipotetico amore di llaria Sula per i luoghi ‘vandalizzati’ sfruttando la vittima di un crimine d’odio per reprimere una mobilitazione sentita, efficace e pacifica che non si vedeva da più di 10 anni nella nostra università”. Ma la risposta a quei perché è una sola: “Perché siamo incazzate”.
Cronaca
Auto rimosse dalle strade di Roma per l’addio a papa Francesco: intervento dei carro attrezzi

Hai mai visto Roma trasformata in una città fantasma per un evento epico? #RomaSvuotata #FuneralePapaFrancesco
Durante la notte, Roma ha vissuto un’operazione straordinaria: un’intera flotta di carri attrezzi ha lavorato senza sosta per rimuovere centinaia di auto dalle vie attorno a San Pietro e verso la basilica di Santa Maria Maggiore. Con l’annuncio improvviso e l’eccezionale livello di sicurezza per il funerale di Papa Francesco, la città si è trasformata in un palcoscenico surreale, lasciando tutti a chiedersi cosa sta succedendo dietro le quinte.
Piazze deserte e strade blindate
Immagina strade solitamente brulicanti di vita ora completamente vuote, con solo le strisce gialle della polizia a ricordare il caos ordinato. Quartieri come via Gregorio VII, cuore della viabilità vaticana, sono stati svuotati in un batter d’occhio, creando un’atmosfera misteriosa e irreale che contrasta con l’energia tipica di Roma. Le foto e i video che stanno circolando mostrano una città bloccata, alimentando la curiosità di residenti e curiosi.La frenesia sui social: appelli e foto virali
E sui social? È scoppiata una vera tempesta! Residenti, turisti e automobilisti lontani hanno condiviso video mozzafiato di carri attrezzi in azione, accompagnati da appelli disperati e storie incredibili. Molti si sono ritrovati bloccati, scoprendo troppo tardi la necessità di liberare le strade, e ora si chiedono: cosa succederà ai loro veicoli? Questa ondata di condivisioni sta catturando l’attenzione di tutti, rendendo l’evento virale in tempo reale.
Nessuna multa, ma un destino inaspettato per le auto
Secondo fonti della polizia locale, le auto rimosse sono state trasferite nei depositi giudiziari, ma senza alcuna sanzione. Una mossa sorprendente che tiene conto dell’emergenza e del preavviso minimo, lasciando spazio a speculazioni: è solo l’inizio di qualcosa di più grande? Gli automobilisti sono in attesa, e la suspense cresce!
Cronaca
Maupal, lo street artist di Borgo Pio e i funerali del Papa: “Chiese il motivo del suo disegno”

Hai mai visto la misteriosa valigetta che nasconde i segreti spirituali di Francesco? #SegretiDelPapa
I Ricordi del Disegnatore
Immaginate un artista che custodisce memorie intime e opere uniche, legate a una figura iconica come Francesco. In un momento di riflessione profonda, il disegnatore rievoca i suoi pensieri più personali, rivelando come la sua creatività sia stata ispirata da valori profondi e spirituali che hanno segnato la sua carriera.
L’Ultima Opera Incredibile
La sua creazione finale è qualcosa di straordinario: una valigetta che non è solo un oggetto, ma un vero scrigno di tesori spirituali appartenenti a Francesco. Cosa potrebbe contenere esattamente? Si mormora di elementi che simboleggiano pace e fede, lasciando tutti a chiedersi quali misteri si celino all’interno e come questa opera possa cambiare la nostra percezione dell’arte sacra.
Le Esequie e le Parole Sconvolgenti
Durante le esequie seguite in televisione, il disegnatore ha condiviso parole che hanno catturato l’attenzione di tutti: “Era l’argine alle guerre. Le mie opere? Lo divertivano”. Queste frasi evocative suggeriscono un legame profondo e personale, alimentando curiosità su come l’arte possa influenzare figure di spicco e forse persino influenzare il mondo.
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