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Cronaca

Le studentesse della Sapienza alla rettrice Polimeni: Rispetti il nostro dolore, non il suo potere

Le scritte “Ci vogliamo viv3” e i simboli del femminismo apparsi sulla vasca, sulla base della statua della Minerva e sulle colonne del rettorato della Sapienza durante la manifestazione per Ilaria Sula stanno continuando a sollevare polemiche. La rettrice Antonella Polimeni ha condannato il gesto, ma il collettivo Su Sapienza ha risposto prontamente su Instagram.

La Risposta del Collettivo

La manifestazione voleva collettivizzare un dolore che proviamo da sole tutti i giorni, la marea ha attraversato gli spazi della nostra università per dire che ci vogliamo vive. Anche ieri è stata una giornata di lutto, ma soprattutto di lotta e rivendicazione Ci aspettavamo, quindi, che la Rettrice rispettasse la nostra rabbia e quantomeno aspettasse la giornata di oggi prima di far passare in secondo piano il femminicidio di Ilaria per condannare delle scritte sui muri”.

L’intento degli studenti è rispondere alla domanda della rettrice: “Perché caratterizzare con il vandalismo di un bene pubblico la lotta contro una delle più orribili forme di violenza, il femminicidio?”. E ancora: Perché – chiedeva Polimeni – onorare la memoria di una vittima della cultura patriarcale deturpando luoghi che lei ha frequentato e probabilmente amato? Perché Minerva e tutta la Sapienza devono subire ulteriori violenze?"

La Difesa di Su Sapienza

Per Su Sapienza è “assolutamente fuori luogo e irrispettoso tirare in ballo un ipotetico amore di llaria Sula per i luoghi ‘vandalizzati’ sfruttando la vittima di un crimine d’odio per reprimere una mobilitazione sentita, efficace e pacifica che non si vedeva da più di 10 anni nella nostra università”. Ma la risposta a quei perché è una sola: “Perché siamo incazzate”.

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