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Cronaca

Liceo Gullace di Roma: quasi 2 milioni per rinnovare la succursale, uno spreco di soldi pubblici?

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Liceo Gullace di Roma: quasi 2 milioni per rinnovare la succursale, uno spreco di soldi pubblici?

Scuola salvata dal rogo: Gualtieri trova 1,9 milioni per il liceo Gullace di Roma. Studenti e genitori applaudono, ma il sindaco scherza: "adesso vi staremo con il fiato sul collo". #Roma #LiceoGullace #Istruzione #PoliticaLocale

«Abbiamo trovato i fondi per il recupero della sede succursale del liceo Gullace». Quando il sindaco di Roma annuncia la notizia, scoppia l’applauso nella sala rossa del municipio VII, dove genitori, studenti e cittadini ieri si erano riuniti nell’assemblea pubblica “Salviamo il liceo Gullace”. L’obiettivo era chiedere alle istituzioni risposte sulla sede di via dei Deportati del Quadraro, resa inagibile da un doppio incendio che lo scorso ottobre ha devastato la scuola. Ma lkunft di Roberto Gualtieri coglie di sorpresa i residenti.

LE RISORSE

«Abbiamo fatto un lavoro complesso per trovare i fondi, anche perché siamo stati lasciati soli – spiega il sindaco – Ma abbiamo fatto l’impossibile e facendo dei sacrifici a livello di bilancio, siamo riusciti a individuare 1 milione e mezzo di euro». I fondi, sommati ai 100 mila euro stanziati per il ricollocamento degli studenti in altre scuole, e ai 300 mila investiti per la bonifica della succursale, fanno un totale di 1,9 milioni di euro: la cifra stimata da Città Metropolitana per l’intera operazione di recupero dell’edificio. Servirà per rendere salda la struttura succursale del Gullace, indebolita dal doppio rogo scoppiato a novembre a seguito di un’incursione di giovani esterni alla scuola che hanno fatto irruzione nell’edificio durante l’occupazione degli studenti. Dovranno essere rifatti tutti gli impianti e messi in sicurezza i controsoffitti.

I TEMPI

Il cantiere partirà a giugno e durerà 6 mesi: a gennaio del 2026 è prevista la riapertura della scuola agli studenti, subito dopo il termine delle vacanze natalizie. Un sospiro di sollievo per i 1400 alunni rimasti senza una sede, che per settimane sono dovuti tornare alla didattica a distanza, e che oggi continuano a frequentare le lezioni distribuiti nelle classi di altri istituti. «Queste famiglie hanno vissuto un dramma – commenta Daniele Parrucci, delegato all’edilizia scolastica di Città Metropolitana – a cui si è aggiunta l’incertezza per il futuro. Così oggi ridiamo certezze a tutti gli studenti e anche a tutti i lavoratori, e ci auguriamo che il ministero garantisca questi posti di lavoro». Il rogo, infatti, ha comportato anche una forte riduzione delle iscrizioni al liceo Gullace per il prossimo anno scolastico (circa 10 classi in meno) con un conseguente rischio per i lavoratori della scuola.

«Il disagio è stato enorme, ma la comunità ha reagito», spiega la dirigente scolastica Alessandra Silvestri, che poi scherza «adesso vi staremo con il fiato sul collo». A settembre, infatti, è previsto il termine dei lavori nella sede centrale (il motivo che aveva fatto scoppiare le proteste studentesche lo scorso ottobre). Mentre a gennaio del 2026, come ha annunciato il sindaco, riaprirà la sede succursale.

«Questa scuola importante del nostro territorio rischiava di essere lasciata abbandonata – aggiunge Francesco Laddaga, presidente del municipio VII – così abbiamo dimostrato che questa amministrazione lavora in modo diverso». Finita l’assemblea, il sindaco dice ai giornalisti: «Non potevamo accettare che una scuola importantissima, un presidio di qualità su questo territorio, rimanesse chiusa».

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Si tratta di atti superati: il declino degli standard etici nella politica moderna

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Si tratta di atti superati: il declino degli standard etici nella politica moderna

Continuano le segnalazioni sulle pec indirizzate dal Municipio I agli edicolanti del Centro che sono stati giudicati “non compatibili” con le regole, ossia con il codice della strada e il regolamento Cosap. Le lettere inviate ai giornalai passano in rassegna le singole difformità: ad esempio al giornalaio Roberto Gregori di viale Giulio Cesare viene contestato che «la struttura è collocata sullo spartitraffico rialzato con alberature e, quindi, è in contrasto con il Codice della Strada ed il Regolamento Cosap». [“non compatibili” – sembra quasi che le edicole siano degli alieni nella capitale]

IL CONTENUTO

Mentre a Sisay Habtamu Woldegiorgis, proprietario dell’edicola in via XX Settembre, viene detto che la sua edicola «è in contrasto con l’art. 12, comma 3, lett. c del Regolamento Cosap che prevede una distanza di almeno 5 metri dalle chiese». Segue per tutti l_INVito a «presentare al Municipio un progetto di ottimizzazione» entro «30 giorni», con la precisazione che «l’eventuale approvazione del progetto di ottimizzazione (che verrà, poi, eseguito successivamente all’espletamento del bando di gara ed all’assegnazione della nuova concessione) non conferiranno al proponente alcun punteggio ulteriore in sede di bando». [“5 metri dalle chiese” – chissà se Gesù avrebbe approvato]

I COSTI

Di fronte a queste lettere, fonti di Roma Capitale gettano però acqua sul fuoco: in sostanza, la memoria “salva edicole” approvata dalla giunta capitolina giovedì scorso supera questi documenti, che quindi devono ritenersi non più attuali. Una linea di pensiero confermata anche dall’assessore al Commercio del Municipio I, Jacopo Scatà. «Si tratta di lettere precedenti a quell’atto del Campidoglio, dal quale non vogliamo ovviamente discostarci», spiega Scatà al Messaggero, aggiungendo che, in ogni caso, «i lavori di ottimizzazione prospettati dovrebbero essere realizzati dal vincitore della gara dopo il bando Bolkestein e non prima». [“salva edicole” – finalmente qualcuno che si preoccupa di questi eroi urbani] Insomma, la volontà del Municipio del Centro sembra essere quella di adeguarsi alle intenzioni di Roma Capitale, tutelando così i giornalai a rischio nel cuore della Capitale. Mentre i sindacati degli edicolanti continuano a chiedere un tavolo per ragionare insieme sulle possibili soluzioni. #Roma #edicole #burocrazia #politica #viral

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Femminicidio Ilaria Sula, analisi sulle tracce biologiche trovate in tutta la casa dei Samsun: una maledetta tragedia domestica

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Femminicidio Ilaria Sula, analisi sulle tracce biologiche trovate in tutta la casa dei Samsun: una maledetta tragedia domestica

Il sangue trovato nella casa di via Homs potrebbe essere quello della vittima. La polizia ha scoperto le tracce durante i sopralluoghi nella proprietà. #CronacaNera #Roma #Delitto #Polizia #Sangue

Scoperta Choc nella Casa di Via Homs

Durante i sopralluoghi nella casa di via Homs, la polizia ha fatto una scoperta agghiacciante: tracce di sangue che “potrebbero trattarsi del sangue della vittima”. La notizia ha scatenato un’ondata di commenti sui social, con molti utenti che si chiedono come sia possibile che in una città come Roma, considerata la culla della civiltà occidentale, si verifichino ancora crimini così efferati.

Il Mistero del Sangue

Le indagini sono ancora in corso e non è chiaro se il sangue appartenga effettivamente alla vittima, ma la frase “potrebbe trattarsi del sangue della vittima” ha acceso l’immaginazione collettiva. Alcuni hanno già iniziato a speculare su chi potrebbe essere il colpevole, con teorie complottistiche che coinvolgono persino personaggi politici locali, in un mix di realtà e fantasia che solo il web può generare.

Reazioni e Commenti

La notizia ha generato un dibattito acceso sui social, con commenti che vanno dal preoccupato al satirico. “Ecco cosa succede quando tagli i fondi alla sicurezza,” ha scritto un utente, mentre un altro ha aggiunto: “Forse il colpevole cercava solo di fare una carbonara perfetta.” Nonostante la gravità della situazione, l’umorismo nero non manca mai di far breccia tra gli italiani, sempre pronti a sdrammatizzare anche nei momenti più bui.

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